La donna che combattè contro Napoleone

Di Giacomo Mario Menegola

Novembre 1799: l’esercito francese, guidato da Napoleone, occupava Genova e la città era assediata per mare dagli inglesi e per terra dagli austriaci; a Borzonasca, base austriaca nell’entroterra ligure, al Maggiore comandante del reggimento Deutsch-Banater si presentò un giovane ufficiale appena trasferito dal VI reggimento di Frontiera: questo era il Sottoluogotenente Franz Scanagatta.

Nato a Milano da famiglia nobile e primo del suo corso all’Accademia Militare Teresiana di Wiener Neustadt, Scanagatta aveva già ricevuto varie Menzioni d’Onore per i due anni trascorsi nel VI reggimento di Frontiera ed ora si apprestava a continuare il suo servizio militare.

Nei mesi successivi il suo eroismo e le sue capacità militari gli valsero l’ammirazione e la simpatia della truppa, oltre a qualche ferita, anche grave. Nonostante ciò, a Barbagelata di Lorsica, nel genovese, il 9 aprile 1800, durante una sanguinosa battaglia che costò agli austriaci 300 uomini, fu talmente eroico che, dopo lo scontro, fu insignito sul campo di un’altra Menzione d’Onore e promosso a Luogotenente.

Nel maggio dello stesso anno, però, fu congedato con Menzione d’Onore e lì finì il suo servizio nell’esercito. Perché? Il motivo era semplice: in realtà Franz Scanagatta era Francesca Scanagatta, fintasi il fratello sin da quando questo, cagionevole di salute, le aveva rivelato il proprio disinteresse per la carriera militare. Dopo questa rivelazione, Francesca entrò all’Accademia al posto del fratello e ne svolse la carriera militare, finché non fu scoperta e dovette abbandonare l’esercito. La scoperta da parte del Maggiore comandante avvenne a causa di una lettera che la madre di Francesca le aveva inviato chiedendole delle sue ferite.

A seguito del congedo, Scanagatta riprese la propria vita femminile e, nel 1804, anno in cui Napoleone divenne imperatore, si sposò con un ufficiale bonapartista valtellinese, proveniente dal paese di Talamona, Celestino Spini. Dal loro matrimonio ebbero quattro figli e Francesca morì a Milano il 20 novembre 1864.

Una curiosità riguardante la storia della Scanagatta è che la casa in cui passò la sua vita matrimoniale è ancora in piedi e si trova a Talamona, in Valtellina. Questa casa è palazzo Valenti, che prende il nome dalla famiglia che vi abitò dopo l’estinzione della famiglia Spini. È più conosciuta per il ciclo di affreschi dedicati allo “Orlando Furioso” di Ludovico Ariosto.

Scanagatta è tuttora considerata una delle prime donne a fare regolarmente parte di un esercito.