Ritorno negli stadi: si pensa a metà maggio

La terribile pandemia di Coronavirus che ha messo in ginocchio il nostro pianeta a partire dagli inizi del 2020 ha recato danni catastrofici in tutti settori economici e di intrattenimento, tra cui il calcio: per limitare, infatti, il numero di contagi, tutte le partite dei campionati agonistici si stanno giocando a porte chiuse, causando danni per milioni di euro ad ogni società, tra esse possiamo citare l’Fc Internazionale Milano (più semplicemente conosciuta come Inter) che nonostante stia vivendo, calcisticamente parlando, un straordinario periodo di forma e risultati positivi (si trova infatti prima in classifica a nove giornate dal termine), naviga in condizioni societarie molto delicate, con circa 400 milioni di debiti e le ultime rate degli stipendi dei calciatori non ancora pagate.
Oltre all’Italia, un altro paese in che a causa della chiusura degli stadi ha subito ingenti danni economici è l’Inghilterra, dove, tuttavia, negli ultimi giorni il primo ministro inglese Johnson sta pensando di riaprire gli stadi fino a circa diecimila persone a partire dal 17 maggio, e poi per tutti dalla metà del mese successivo, come conseguenza della massiccia campagna di vaccinazioni attuata nel paese.
Una simile speranza è stata espressa anche in Italia dal presidente della FIGC Gabriele Gravina, il quale di recente si è espresso con testuali parole: “In stadi da sessantamila posti fare entrare qualche migliaio di persone non credo sia un pericolo per la salute dei nostri tifosi né per la salute dei nostri atleti”.
In generale, possiamo dire che questa presa di iniziativa da parte dell’Inghilterra potrebbe avere delle importanti conseguenze sugli altri campionati europei e non, ma soprattutto sugli Europei di calcio che si terranno la prossima estate dall’11 giugno all’11 luglio. Infatti in diversi altri stati europei sono già state prese delle decisioni a riguardo: a Tbilisi, in Georgia, si è già giocato di fronte a 15mila spettatori; in Olanda invece gli stadi hanno già accolto 5000 persone; mentre in Russia saranno aperti solamente ai vaccinati. A tal proposito, molto singolare è l’iniziativa presa da una delle squadre di calcio più titolate del paese, lo Zenit, che vaccinerà gratuitamente tutti coloro che acquisteranno un biglietto per le gare casalinghe.
Al di fuori dell’Europa, in particolare nei cosiddetti paesi “Covid-free” come l’Australia e la Nuova Zelanda, fortunatamente la situazione è ben diversa, in Oceania infatti, già da diverse settimane i tifosi sono tornati a sostenere le proprie squadre del cuore senza limitazioni e soprattutto senza mascherina.
Anche la Cina a partire dallo scorso agosto ha riaperto gli stadi (a novembre circa 60mila tifosi dello Jiangsu Suning hanno potuto festeggiare la prima vittoria del campionato nella storia del club). Infine in Vietnam e in Giappone si vuole allargare quest’esperimento anche ad altri sport, ad esempio il baseball, in vista dei Giochi Olimpici, fino a circa 20mila spettatori.

Federico Torrisi, III I