Cyberbullismo è una parola che, purtroppo, oggi sentiamo pronunciare spesso. Al telegiornale, sui siti di informazione online, a scuola. Il significato di cyberbullismo, di per sé, è abbastanza semplice: si tratta di un atto aggressivo svolto nel mondo del web o, comunque, tramite strumenti telematici. Altrettanto semplice non è però tutto ciò che si trova dietro a questo atteggiamento e le conseguenze tragiche che spesso hanno gli atti di cyberbullismo su chi li riceve. Se internet da una parte è una sorta di piazza virtuale ricca di opportunità, è anche un “luogo” dove i pericoli sono molti. Spesso infatti, sfruttando l’anonimato fornito dal web, alcuni ragazzi si fanno forza e tendono a sfogarsi su altri coetanei con atti violenti e parole orribili.
Gli adulti hanno un ruolo fondamentale in tutto ciò, sarebbe un bene insegnare come deve essere usato un social. I genitori, come i professori e gli educatori, dovrebbero mantenere alta l’attenzione cercando di monitorare la vita online dei ragazzi, captare eventuali segnali fuori dalla norma… Solo così si può riuscire a capire in tempo se un ragazzo è vittima di cyberbullismo oppure no. La prevenzione, è difficile da gestire, tuttavia si può cercare di insegnare ai ragazzi il rispetto verso il prossimo, e guidarli a considerare la diversità non come un difetto, bensì un valore aggiunto. Chi è vittima di cyberbullismo può combatterlo, trovando il coraggio di parlarne con i genitori, il referente scolastico del cyberbullismo o Dirigente, attraverso associazioni, lo psicologo e in situazioni più complesse anche con denunce.
E’ necessario fare rete attorno alla vittima ed aiutarla ad affrontare e superare la situazione per evitare tragedie come quella di Carolina, una ragazza di 14 anni distrutta dagli insulti diffusi in rete che l’hanno portata a compiere un gesto estremo.
Di Valentina M.
