Il futuro delle auto a guida autonoma

Fino a pochi decenni fa sembrava impossibile che un’automobile potesse circolare in strada senza guidatore. Al giorno d’oggi invece, questa realtà ste diventando sempre più verosimile. Le auto a guida autonoma rappresentano una sfida per ingegneri ed informatici di tutto il mondo. Le intelligenze artificiali richieste per controllare la guida autonoma sono molto complesse. 

Devono coordinare numerose telecamere, gps, radar e sensori di movimento allo stesso momento, e prendere decisioni molto rapidamente. È necessario che sappiano interpretare i segnali stradali, calcolare il percorso più conveniente, individuare ostacoli. E tutto questo è difficile da raggiungere.

Progredire nella produzione di auto a guida autonoma potrebbe portare notevoli vantaggi. Innanzitutto le macchine sarebbero disponibili anche per persone con disabilità, perché non dovrebbero più occuparsi della guida. Il traffico sarebbe notevolmente ridotto, siccome i veicoli autonomi sarebbero in costante contatto gli uni con gli altri. E soprattutto, gli incidenti sarebbero molti meno: si è stimato che circa il 95% degli incidenti stradali sia causato dalla disattenzione dell’uomo, quindi una macchina potrebbe facilmente ovviare a questo problema, perchè non si distrae. 

Non possiamo comunque ignorare il fatto che ci siano anche dei lati negativi. Per prima cosa, questi veicoli non sarebbero alla portata di tutti, i prezzi sarebbero molto alti, almeno all’inizio. Inoltre, diventerebbero grandi concorrenti di tassisti e guidatori di autobus, mettendo a rischio numerosi posti di lavoro. Come ultimo aspetto, non dobbiamo dimenticare che i computer di bordo correrebbero il pericolo di essere hackerati.

Ma a che punto siamo nella programmazione di automobili a guida autonoma? Intanto diamo un’occhiata alla classificazione dei diversi livelli di guida autonoma. La SAE International, un ente di normazione nel campo dell’industria automobilistica e aereospaziale, ha delineato sei livelli, basandosi su quanto il guidatore debba intervenire nel controllare il veicolo

  • Livello 0 – Nessuna autonomia: Il guidatore deve governare l’automobile da solo, senza alcun supporto alla guida.
  • Livello 1 – Guida assistita: Il guidatore deve governare da solo il veicolo, ma viene aiutato da sistemi di allarme elettronici (visivi o acustici), che si attivano in caso di situazioni di pericolo.
  • Livello 2 – Parziale automazione: Il guidatore ha ancora in mano la guida, ma l’automobile interviene con frenate di sicurezza, o frenata assistita, in caso di bisogno. Talvolta anche lo sterzo può essere in parte automatizzato, ma solo in condizioni ottimali, con poco traffico e segnaletica ben visibile. 
  • Livello 3 – Automazione condizionata: Questo è il primo livello di vera e propria automazione. La macchina si occupa da sola di frenare, accelerare e sterzare, e il guidatore interviene solo in situazione problematiche, o in cui è vietato usare la guida automatica.
  • Livello 4 – Alta automazione: l’automobile gestisce da sola tutti gli aspetti della guida, il conducente riprende il controllo sul veicolo solo se lo desidera, o in condizioni di forte maltempo (la neve e la pioggia possono interferire coi sensori).
  • Livello 5 – Automazione totale: la macchina si occupa da sola della guida, anche in situazione di estrema emergenza.

Attualmente, i prototipi più avanzati di automobili a guida autonoma che abbiamo non superano il livello 3. Persino l’Autopilot di Tesla, con otto videocamere, e dodici sensori ad ultrasuoni, è ancora lontana da un’automazione totale. Ma il futuro sicuramente ci riserva delle sorprese. 

 

Di Anna Passanese

Traduzione di Anna Passanese

 

The future of self driving cars

Immagine da sifa.it

Until a few decades ago, it seemed impossible for a car to drive on the road without a driver. Nowadays, however, this reality is becoming more and more likely. Self-driving cars are a challenge for engineers and computer scientists around the world. The artificial intelligence required to control autonomous driving is very complex. 

They need to coordinate numerous cameras, GPS, radar and motion sensors at the same time, and make decisions very quickly. They must be able to interpret road signs, calculate the most convenient route, identify obstacles. And all of this is hard to achieve.

The progress in the production of self-driving cars could bring significant benefits. First of all, cars would also be available for people with disabilities, because they would no longer have to deal with driving. Traffic would be greatly reduced, as autonomous vehicles would be in constant contact with one another. Above all, accidents would significantly decrease: it is estimated that about 95% of road accidents are caused by human inattention, so a car could easily overcome this problem, because it does not get distracted. 

However, we cannot ignore the fact that there are also downsides. First, these vehicles would not be within everyone’s reach, prices would be very high, at least at the beginning. In addition, they would become major competitors of taxi drivers and bus drivers, putting many jobs at risk. Finally, we must not forget that on-board computers would run the risk of being hacked.

But where are we in the programming of self-driving cars? In the meantime, let’s take a look at the classification of the different levels of autonomous driving. SAE International, a standardisation body in the automotive and aerospace industry, has outlined six levels, based on how much the driver must intervene in controlling the vehicle

  • Level 0 – No autonomy: The driver must govern the car on his own, without any driving support.
  • Level 1 – Assisted driving: The driver must govern the vehicle himself, but is helped by electronic alarm systems (visual or acoustic), which are activated in case of danger situations.
  • Level 2 – Partial automation: The driver still has the driver in his hand, but the car intervenes with safety braking, or assisted braking, in case of need. Sometimes the steering can also be partly automated, but only in optimal conditions, with little traffic and clearly visible signposting. 
  • Level 3 – Conditional Automation: This is the first level of real automation. The car alone brakes, accelerates and steers, and the driver intervenes only in problematic situations, or in which it is forbidden to use automatic driving.
  • Level 4 – High automation: the car manages all aspects of driving on its own, the driver regains control over the vehicle only if he or she wishes, or in severe weather (snow and rain can interfere with sensors).
  • Level 5 – Total automation: the car takes care of driving all alone, even in an extreme emergency situation.

Currently, the most advanced prototypes of self-driving cars that we have do not exceed level 3. Even Tesla’s Autopilot, with eight cameras, and twelve ultrasonic sensors, is still far from total automation. But the future certainly will give us surprises.