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“Camilla, mi accompagni a prendere i test di gravidanza?”

“Camilla, mi accompagni in farmacia a prendere i test di gravidanza?” Camilla è decisamente l’unica amica di cui mi fido e l’unica da cui mi farei accompagnare. Sta insieme al suo ragazzo da tre anni e ci ha sempre raccontato di averne fatti tanti di test, perciò so che non mi giudicherebbe. Certo probabilmente se mi sentissi abbastanza libera da parlarne con mia madre lo farei, ma poi che imbarazzo sarebbe dovermi sedere a dirle che ho un ragazzo, con cui mi vedo da mesi a sua totale insaputa, e non solo ci ho fatto l’amore, ma che l’ultima volta l’abbiamo fatto senza preservativo e ora ho il terrore di essere rimasta incinta. Con quale faccia glielo dovrei dire, quando mi sembra già di poter sentire il suo sguardo infamante su di me? Poi ora non ho bisogno di sentirmi giudicata, mi serve conforto. Ma ovviamente Camilla ha mille domande da farmi: “Certo che ti accompagno, ma non mi avevi neanche detto di avere un ragazzo! E poi com’è successo? TI HA COSTRETTA LUI?” “Okay, no, stai calma, STAI CALMA! Non mi andava di dire niente con le altre del gruppo, lo sai che mi dà fastidio che mi facciano domande sulla mia vita privata. E’ successo perché volevamo entrambi e l’ultima volta abbiamo provato a farlo senza, lui è venuto fuori e tutto ma ho troppa paura…” “Okay, ho capito, mi dirai tutto dopo. Ma lo sai che non devi mai farlo senza, sei uscita fuori di testa. Non rischi solo di avere un figlio, ma un sacco di malattie, sia te che quell’altro!”.

Ecco, questa conversazione la immagino come l’incubo di ogni ragazza adolescente. Come si affronta questa situazione? Come si evita? Se lui mi dice che sta attento, perché dovrei dirgli di no? (piccolo disclaimer: gli DEVI dire NO, perché anche stando attenti si rischia il passaggio di malattie sessualmente trasmissibili!). Però, a nostra discolpa, va detto che scarseggiano le fonti di informazione: ad oggi l’unica finestra sulla sessualità per molti giovani è la pornografia. Il che fa quasi sorridere una persona che è consapevole che il mondo del porno sia anni luce lontano da quello che è il vero sesso. Ma è vero: ora, per quanto qualche sito abbia bloccato parte dei propri contenuti ai minori, l’accesso ai contenuti pornografici è facilissimo. Escludendo quindi l’opzione “impariamo dai video porno”, dove può un qualsiasi adolescente trovare le informazioni di cui ha bisogno per sentirsi maggiormente sicuro sull’educazione sessuale? Penso che il pensiero di tutti noi vada subito alle figure dei genitori, ma va anche considerato l’imbarazzo che questo può suscitare. Ci sono genitori e figli con un rapporto più aperto che riescono a dare e ricevere risposte a tutti i quesiti senza farsi problemi (o magari questo capita solo con un genitore, che questo sia il padre o la madre è indifferente, l’importante è che ci siano le informazioni e un ambiente rilassato); ci sono genitori che per “preparare il terreno” dei propri figli scelgono di regalare loro dei libri sull’argomento, che talvolta si rivelano utili e altre volte saranno i regali più imbarazzanti che si possano ricevere; poi c’è chi non si sente abbastanza a suo agio nell’aprirsi con i propri genitori e quindi si trova solo e senza appoggio.

Forse la risposta potrebbe essere anche in corsi di educazione scolastica a scuola, magari proprio come materia aggiunta, esattamente come quest’anno è stata inserita educazione civica nei programmi scolastici. Le scuole possono anche organizzare incontri con esperti, che sono maggiormente in grado di rapportarsi con i ragazzi su argomenti del genere.

La questione a questo punto rimane in sospeso: per evitare di restare nella nostra cieca ignoranza sui rapporti sessuali, cosa possiamo fare noi ragazzi?

Emma Fortuna 4D cl