La scuola… dentro

“La scuola è aperta a tutti. L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.” Così recita l’articolo 34 della Costituzione Italiana. La possibilità di avere un’istruzione è quindi presente anche in carcere e fa parte delle attività indispensabili per la riabilitazione dei detenuti.

Nel carcere di Pontedecimo di Genova ci sono 2 sezioni: Maschile (sezione protetta) e Femminile (detenuti comuni), tutti maggiorenni.

Attualmente dentro al carcere ci sono una sessantina di detenuti maschi e altrettante femmine. Di questi circa 30 uomini e 20 donne sono iscritti a scuola. Nell’area riservata alle donne ci sono aule grandi e luminose, mentre in quella maschile ci sono aule più piccole ma ugualmente luminose. Più ordini di scuola condividono, però, la stessa aula negli stessi orari.

I detenuti si iscrivono a scuola per passare il tempo, visto che non ci sono molte attività lavorative, e per prendere un titolo di studio, se non lo hanno.

Le lezioni iniziano i primi di ottobre e terminano a giugno. Non possono esserci più di 8-10 alunni per corso.

Nel carcere di Pontedecimo ci sono, in entrambe le sezioni, un corso di alfabetizzazione, il corso di scuola media (primo livello, primo periodo) e 2 corsi di scuola superiore (secondo livello).

L’anno scorso a causa del Covid non è stato possibile fare lezioni a distanza e i professori mandavano via email i compiti al carcere, dove venivano stampati e dati ai detenuti che poi, dopo averli fatti, li riconsegnavano ed il carcere li faceva pervenire agli insegnnanti.

Quest’anno si fa lezione in presenza. Nelle aule è obbligatorio mantenere un metro di distanza tra i banchi degli alunni e 2 metri dalla cattedra. Tutti i detenuti devono avere la mascherina, le finestre sono aperte per 10 minuti ogni ora, la porta invece lo è sempre. Ogni aula è munita di termometro e gel igienizzante e dopo le lezioni ognuno igienizza ciò che ha usato con disinfettanti appositi.

Per iscriversi a questa scuola devi prima di tutto farti arrestare (anche se non lo consiglio: ci sono altri posti dove puoi andare a studiare) poi compilare un modulo e darlo al prof che lo porterà negli uffici, aspettare l’ok dell’amministrazione penitenziaria, dopodiché potrai andare a scuola. I professori ti forniscono il materiale che ti serve per studiare: libri, quaderni, penne, matite…

La scuola regala ai detenuti un contatto con il mondo esterno, qualche ora di normalità in cui non si pensa ai propri problemi e aiuta inoltre a mantenere in allenamento il cervello; è anche un posto dove si ride e si scherza…insomma…non è poi così male!!!

Chiara Mazzei