Lo sfruttamento minorile è purtroppo, oggigiorno, un fenomeno che continua ad imperversare in molti paesi del mondo come in Asia, America Latina, Medio Oriente ed Africa. Tuttavia anche l’Italia è coinvolta in tale questione: basti pensare che almeno trecentoquarantamila ragazzi con età inferiore ai sedici anni vengono sfruttati e buona parte di questi è anche sottoposta ad attività pericolose per la propria salute. Vari sono i settori in cui vengono coinvolti i ragazzi: il 44,9% lavora in attività familiari, il 43% nel settore dell’artigianato e il 20% nel settore dell’agricoltura. Inoltre l’11% degli adolescenti lavora in orari notturni o con un impegno continuo, con il rischio di compromettere gli studi, privandosi del divertimento o del necessario riposo. Nonostante questo fenomeno non cesserà mai di esistere del tutto, vi sono molte associazioni che operano affinchè la situazione possa decrescere sempre più. Uno degli enti più conosciuti è “Save the Children” il quale ha come obiettivo principale la salvaguardia dei bambini e ne assicura ogni diritto umano. Un altro esempio tra le associazioni più importanti è “Alisei ong” che si impegna a tutelare l’infanzia dei bambini e soprattutto interviene con azioni concrete di sensibilizzazione sia in Italia che in altri Paesi, in particolare riguardo lo sfruttamento dei “bambini soldato” coinvolti sempre più frequentemente in pericolose guerre. Infatti essi sono usati come combattenti, spie, facchini e cuochi; in particolare le ragazze costrette a prestare servizi sessuali, privandole di ogni diritto di infanzia. L’infanzia è l’età del gioco e della spensieratezza: lasciamo che ogni bambino viva e conosca la felicità che forse solo in questo periodo avrà.
Clorinda Catalda Ferrara
3A Liceo Classico G.B. Vico – Napoli