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Cosa succede con Qatar 2022? Come interessi mondiali hanno seppellito migliaia di lavoratori

Doverose premesse al mondiale per il quale siamo già tutti pronti.

Nel 2022 si svolgerà, in Qatar, la 22ª edizione del campionato mondiale di calcio. Per la prima volta nella storia dei mondiali, la competizione non si disputerà nei mesi di giugno-luglio, ma nei mesi di novembre-dicembre, poiché il mondiale si svolgerà in una zona molto calda dell’emisfero nord, dove nel periodo estivo le temperature sarebbero proibitive. Sarà anche l’ultima edizione del torneo a prevedere la partecipazione di 32 squadre, poiché dal 2026 il Mondiale verrà esteso a 48 nazionali. L’Italia ne prenderà parte, in seguito alle qualificazioni, e punterà a vincere il suo quinto titolo, dopo quelli del ’34, ’38, ’82 e il recente 2006. La Rai ha già acquisito i contratti per poter ritrasmettere tutte le partite dell’Italia, più la partita di apertura, le semifinali e la gran finale.

Quando e soprattutto come avvenne la scelta del Qatar?

La scelta del paese ospitante dei mondiali di calcio FIFA del 2022 fu fatta a dicembre dopo la conclusione dei mondiali di calcio in Sudafrica del 2010 e l’assegnazione al Qatar ha fatto storcere il naso a più di qualcuno quel giorno; non soltanto per le difficoltà relative alla calendarizzazione del torneo (inizialmente si era parlato di una manifestazione standard, in estate, con partite in notturna) ma anche perché il sentore di una scelta “comprata” si era fatta largo quasi subito. Sia l’assegnazione al Qatar che quella alla Russia per il 2018 ha fatto avviare numerose indagini che nel 2015 portarono l’appena rieletto Presidente Sepp Blatter a dimettersi in seguito ad una indagine sulla corruzione nella FIFA che lo ha coinvolto in prima persona. Tra le accuse mosse all’ex numero 1 della massima organizzazione calcistica vi è quella di aver versato, tra il 1998 ed il 2002 circa due milioni di euro sul conto di Michel Platini. Non solo, anche di aver ricevuto una considerevole cifra per assegnare i mondiali 2022 al Qatar e per aver influenzato e compromesso in maniera decisiva l’esito delle votazioni. Qualche mese dopo il Comitato Etico della FIFA lo ritiene colpevole dei capi d’imputazione e Blatter viene squalificato per 8 anni, pena che verrà poi ridotta a sei dopo il ricorso. Blatter è inequivocabilmente colpevole. Altri nomi importanti sono quelli di Nicolas Leoz (deceduto lo scorso anno), ex presidente della CONMEBOL (l’organo di governo del calcio sudamericano), e di Ricardo Teixeira, l’ex capo della Federazione brasiliana. Entrambi sono accusati di aver preso denaro «in cambio dei loro voti a favore del Qatar per ospitare la Coppa del Mondo del 2022». In totale tra il 2015 e il 2017 furono incriminati 42 dei maggiori delegati o ex delegati delle maggiori organizzazioni dello sport più seguito al mondo, 26 dei quali furono dichiarate colpevoli.

Ma che problema c’è nel farci ospitare del Qatar? Che ha fatto di male?

Il Qatar è una monarchia assoluta ed ereditaria, dove il potere accentrato nelle mani dell’Emiro Al Thani viene esercitato con il divieto di aggregazione politica. Il Qatar è il secondo paese più ricco del mondo dopo il Lussemburgo, ma questa ricchezza è concentrata nelle mani di pochissimi individui. Oltretutto solo il 13% della popolazione è qatariano, dato che il paese sfrutta la manodopera dei paesi circostanti, primo fra tutti l’India, che ha una comunità di più di mezzo milione di persone in Qatar. Il 95% della manodopera del Qatar è straniera, ma ovviamente non è questo il problema, il problema è la kafala il sistema di schiavitù moderno per approfittare e guadagnare il più possibile. Un esempio veloce di kafala: deve essere costruito uno stadio a Doha, allora un agente immobiliare si reca in Bangladesh, in India, in Pakistan, in Sri Lanka ecc. e offre un lavoro ai poveri disoccupati di questi paesi, i quali, per sostenere la famiglia in patria, accettano. A questo punto radunati i lavoratori sufficienti questi ricevono un visto temporaneo per vivere in Qatar e un alloggio in una delle tante baraccopoli per lavoratori. Lo stipendio abbassato sempre di più, la situazione igienica vergognosa, le condizioni di lavoro con quel clima, nessuna assicurazione o pausa, nessuna considerazione del migrante come persona; fanno venire all’operaio voglia di tornare a casa, perché non ne vale la pena dato che ci sono mesi che i soldi neanche bastano per il suo sostentamento, figurati per coloro che si trovano in patria. Ma non può, perché al minimo segno di dimissione l’agente immobiliare può toglierti il visto e tu diventeresti un criminale clandestino e poi tanto i soldi per il ritorno non li hai.

Per colpa di questo sistema di schiavitù legalizzata al Qatar andrebbe proibito di ospitare i mondiali secondo molti, soprattutto in seguito all’articolo del Guardian, che denuncia la morte di almeno 6500 lavoratori, una media di 12 ogni settimana nei quasi 10 anni di preparazione al mondiale.

Ci sarà pur qualcuno che abbia detto qualcosa?

A dare il via alle proteste è stata la nazionale norvegese, lo scorso mercoledì 24 marzo, seguita da quella tedesca che è scesa in campo prima del fischio di inizio giovedì 25 marzo con delle magliette che inneggiavano al rispetto dei diritti umani: un messaggio diretto al Qatar.

Proteste che hanno fatto subito il giro del mondo alzando l’attenzione sull’argomento e aprendo il dibattito. Ma la FIFA ha già preso la propria decisione e non punirà la Norvegia e la Germania. La protesta è nata dopo le notizie arrivate dal Qatar per il trattamento riservato ai lavoratori stranieri, discriminati rispetto ai cittadini del Paese.

Anche grandi organizzazioni guidate da Amnesty International hanno protestato contro quest’ingiustizia e questa mancanza di rispetto verso le migliaia di famiglie in lutto.

In tutto questo marasma bisogna considerare anche che il Qatar è in ottimi rapporti con gli USA, dato che il Qatar ospita la più grande base militare del territorio mediorientale, con il Regno Unito, di cui era un ex-colonia, e in generale con la NATO, dato la sua importanza in situazioni come le Guerre del Golfo prima e la guerra all’ISIS poi.

Curiosità

L’Italia si sta qualificando e le proteste sono avvenute durante le qualificazioni, come si svolgono quest’ultime?

I posti disponibili, come abbiamo detto, saranno per l’ultima volta 32, che vanno divisi tra le varie federazioni calcistiche continentali.

Uefa. Le 55 nazionali europee si sono divise in 10 gironi da 5 o 6 componenti e i vincitori di questi gironi si garantiranno un biglietto per il Qatar (l’Italia al momento è in testa al gruppo C), le seconde di ogni girone e le due migliori nazionali della Nations League si affronteranno in un doppio turno di play-off per scremare le ultime tre squadre che comporranno il contingente europeo.

Conmebol: Le 10 nazionali del Sud-America giocano in un unico girone, dove le prime quattro avranno un biglietto diretto per il Qatar mentre la quinta dovrà sfidare le altre ripescate intercontinentali nella inter-zona.

Concacaf: Le 35 nazionali del Nord-America sono divise nel gruppo delle 5 big (USA, Messico, Costa Rica, Honduras e Giamaica) e nelle 30 nazionali che si sfideranno in 6 gironi, le vincitrici dei gironi si fideranno in scontri a eliminazione diretta così che le 3 restanti si uniscono alle 5 big, ma solo 3 andranno in Qatar, mentre la quarta avrà la possibilità di essere ripescata nell’inter-zona.

Afc: In Asia prima ci sono due gironi tra le peggiori del ranking, che decidono già le prime 6 escluse, in seguito, le restanti 40 nazionali, formano 8 gironi e da questi usciranno 8 nazionali e le 4 migliori seconde. A questo punto si creano due gironi da 6 squadre ciascuno e le vincitrici di questi gironi andranno al mondiale mentre le seconde si incroceranno per aggiudicarsi un posto nella inter-zona.

Caf: In Africa le 28 peggiori nazionali si sfidano in scontri a eliminazione diretta in modo che le 14 vincitrici si possano unire alle 26 nazionali migliori e formare 10 gironi da 4. Le nazionali vincitrici di ogni girone poi si sfideranno in scontri a eliminazione diretta per ottenere uno dei 5 biglietti riservati all’Africa.

Ofc: Le 11 nazionali dell’Oceania ancora non hanno comunicato il metodo di qualificazione per ragioni legate alla pandemia, ma di norma si suddividono in due gironi e infine le due vincitrici dei gironi si scontrano per aggiudicarsi il passaggio all’inter-zona.

 Rafael Guariniello, Vittorio Giugliano, Diego Del Valle Goríbar
Fabrizio Seganti, Matteo Righetti