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Omosessualità vs religione: libertà di espressione o libertà di culto?

A seguito delle recenti affermazioni del Papa, secondo il quale “Le persone omosessuali hanno il diritto di essere in una famiglia. Sono figli di Dio e hanno diritto a una famiglia. Nessuno dovrebbe essere estromesso o reso infelice per questo. Ciò che dobbiamo creare è una legge sulle unioni civili. In questo modo sono coperti legalmente.”

La Congregazione non ha atteso a lungo nel farci sapere che prende le distanze da quanto affermato da Bergoglio nel documentario sulla sua vita, aggiungendo che “Non è lecito impartire una benedizione a relazioni, o a partenariati anche stabili, che implicano una prassi sessuale fuori dal matrimonio (vale a dire, fuori dell’unione indissolubile di un uomo e una donna aperta di per sé alla trasmissione della vita), come è il caso delle unioni fra persone dello stesso sesso”.

(“Dio ama i frxci”. Da Wikipedia)

Nel corso della storia l’atteggiamento delle religioni nei confronti dell’omosessualità è cambiato, anche influenzato dal periodo storico e dalla posizione geografica.

Nelle religioni principali le dottrine moderne nei confronti dei diversi orientamenti variano sia in base alle confessioni religiose che alle diverse denominazioni interne a queste prese in considerazione. Ma l’omosessualità non è disapprovata da tutte le religioni in modo esplicito, alcune mantengono una posizione neutrale.

In passato erano tollerati l’amore e la sessualità tra omosessuali (soprattutto tra maschi) e venero anche istituiti dei rituali religiosi di Babilonia e di Canaan e sono lodati nella religione dell’antica Grecia. Inoltre, una fonte prolifica di narrazioni di amore e sessualità tra persone dello stesso sesso è la mitologia greca.

La condanna all’omosessualità trova le sue radici negli antichi ebrei e con l’avvento della religione cristiana si è continuata la persecuzione delle pratiche omosessuali. Con l’ascesa di Costantino I, il cristianesimo divenne la religione ufficiale dell’impero romano e l’omosessualità era diventata una minaccia istituzionale. La ragione della persecuzione nasce dalla necessità di sopravvivenza ed espansione della popolazione attraverso la difesa della procreazione e della famiglia.

La posizione ufficiale della Chiesa cattolica romana nei riguardi dell’omosessualità la possiamo individuare attraverso gli scritti di Sant’Agostino d’Ippona, secondo cui gli organi riproduttivi erano fatti per l’ordine naturale della procreazione e in nessun caso dovevano essere utilizzati per un’altra forma di piacere sessuale. L’omosessualità, a sua detta, è una perversione appartenente alla stessa categoria della masturbazione, del sesso anale, del rapporto di sesso orale e della zoofilia.

Nonostante Gesù Cristo non abbia mai detto nulla a proposito nei Vangeli, l’omosessualità rimane disapprovata dalle tradizioni cristiane di tutto il mondo.

Tra le fedi che si esprimono negativamente riguardo i diversi orientamenti, ci sono molteplici schieramenti, che variano dall’ostacolare apertamente le relazioni omosessuali, al vietare pubblicamente l’amore tra persone dello stesso sesso tra i suoi credenti, all’opporsi attivamente all’accettazione sociale delle coppie omosessuali, fino al condannare l’omosessualità con la pena di morte.

In tempi moderni stanno prendendo sempre più piede organizzazioni d’impronta religiosa, come ad esempio Scientology, dichiarando che l’omosessualità sia una malattia che può essere eliminata o curata attraverso la fede religiosa e la pratica eterosessuale.

Negli ultimi anni le Chiese protestanti, o perlomeno quelle europee (luterani, calvinisti, anglicani e valdesi), si sono aperte verso l’omosessualità, tanto che persone apertamente gay possono fare carriera al loro interno, ne è un esempio lampante la vescovo di Stoccolma per la Chiesa di Svezia, la luterana Eva Brunne, dichiaratamente lesbica.

Le unioni di gay e lesbiche possono essere ufficialmente celebrate e benedette da un ministro di culto. Anche l’ebraismo progressista, che però è minoritario, mantiene un atteggiamento di apertura nei confronti dell’omosessualità.

Bandiera arcobaleno delle persone Queer affiliate al neopaganesimo Fonte: Wikipedia

Un’altra delle religioni che si contraddistingue per la sua notevole apertura nei confronti dell’omosessualità è la Wicca.

Nella Wicca infatti, non esiste il peccato, quindi non si può essere condannati o giudicati né per la propria natura né per le proprie scelte.

La natura divina, il sesso e il desiderio sessuale sono immanenti e rappresentano le manifestazioni del divino. Tant’è che la Dea stessa afferma che “tutti gli atti d’amore e di piacere sono miei rituali”.

La religione Wicca è incentrata sul culto della natura, dei suoi cicli e della vita stessa, dove non esistono regole imposte dalla divinità. Ognuno è libero di seguire i propri sogni e aspirazioni, con l’unica e inscindibile clausola di non fare del male al prossimo, dettata dal rede: «Se non fai del male (o se non danneggi, o se non ferisci nessuno), fa’ ciò che vuoi». Il che sottolinea ulteriormente la libertà morale e di azione dell’individuo, non giudicando quindi delle azioni universalmente giuste o sbagliate.

Mentre da un lato abbiamo religioni, come il cattolicesimo, che mostrano un atteggiamento di ostilità verso l’omosessualità, dall’altro possiamo vedere come moltissimi culti e religioni stiano aprendo le loro porte a tutti i fedeli, indipendentemente dal loro orientamento sessuale o identità di genere; il che ci fa sperare in un futuro più inclusivo in ambito religioso.

Aloya Alessia e Tariciotti Giorgia