UN PROBLEMA GLOBALE: I CAMBIAMENTI CLIMATICI

Nei suoi 4,5 miliardi di anni di storia, la Terra ha attraversato continui mutamenti riguardo alla sua temperatura superficiale. Quella media di oggi è di circa 15 °C, ma in diverse occasioni è salita o si è abbassata di molto, in seguito a fenomeni naturali o celesti come eruzioni vulcaniche, impatti di meteoriti, variazioni dell’attività solare o dell’orbita terrestre. La vita sulla Terra ha reagito a tutto questo “stress” come meglio ha potuto, in certi casi adattandosi e talvolta scomparendo nelle cosiddette estinzioni di massa, che sono arrivate a cancellare gran parte delle specie del pianeta.

Tuttavia, il periodo che stiamo attraversando sta vedendo un rialzo delle temperature molto più rapido di quelle passate. E soprattutto, per la prima volta questo sconvolgimento del clima avviene in concomitanza con la presenza dell’uomo, diffuso sul pianeta in 7,7 miliardi di esemplari.

Prima di approfondire tale argomento, però, è opportuno spiegare quali sono i fattori responsabili del cambiamento climatico. In primo luogo troviamo il riscaldamento globale, cioè l’aumento nel tempo della temperatura media dell’atmosfera terrestre e degli oceani.

Un’altra causa è l’effetto serra, ovvero il processo naturale attraverso cui la Terra trattiene all’interno della sua atmosfera parte del calore dell’irradiazione solare. Ma le attività umane, liberando in atmosfera gas nocivi hanno amplificato il fenomeno, rendendo la quantità di calore solare trattenuta eccessiva e facendo salire la “febbre” del pianeta. Servirebbero diverse centinaia di anni per far tornare la temperatura ai livelli a cui era in passato. E di certo la deforestazione, cioè l’abbattimento degli alberi per usare il legname o far posto a strade o coltivazioni, non aiuta!

Purtroppo le conseguenze dei cambiamenti climatici sono davvero preoccupanti. Iniziamo con il parlare del buco dell’ozono, ovvero un gas contenuto nell’atmosfera che circonda tutta la Terra allo scopo di proteggere il Pianeta dai raggi ultravioletti del Sole, i quali se ci raggiungessero direttamente provocherebbero dei danni molto gravi. Il problema principalmente è che lo spessore di questo strato sta andando di giorno in giorno a diminuire per colpa dei gas emessi dall’uomo.

Altri problemi sono gli impatti sul ciclo dell’acqua e quindi sulla disponibilità delle risorse idriche.

Se le attuali tendenze dovessero perdurare assisteremmo infatti a una maggiore disponibilità di acqua nelle zone dove le risorse idriche sono già abbondanti ad esempio nell’emisfero Nord, e ad una minore disponibilità di acqua nelle aree già affette dalla scarsità di risorse idriche ad esempio in Africa e Asia.

Le variazioni delle precipitazioni porteranno a un deterioramento della qualità del suolo, effetto che a sua volta si ripercuoterà sull’agricoltura, determinando una ridotta disponibilità di cibo nei Paesi già a rischio denutrizione.  Inoltre a causa dell’innalzamento del livello del mare molte zone costiere sono soggette a erosione delle coste, inondazione e salinizzazione delle falde acquifere e ciò mette a rischio settori economici quali la pesca e il turismo.

I cambiamenti climatici mettono a dura prova gli equilibri degli ecosistemi naturali quali foreste, praterie, deserti, sistemi montani, laghi, oceani e via dicendo. Si teme che animali e habitat non riescano a reagire tanto velocemente quanto il cambiamento climatico. Per rallentare queste trasformazioni e cercare di vivere in pace con gli elementi del nostro Pianeta servono decisioni politiche: occorre investire in energia pulita come quella del Sole, del vento e delle onde, tagliare le emissioni di gas serra e assorbire, per esempio attraverso le foreste, quelle che proprio non si può evitare di produrre.

Sono state introdotte molte leggi e firmati trattati per prevenire questi problemi, ad esempio il protocollo di Kyoto che è un trattato internazionale in materia ambientale riguardante il surriscaldamento globale con l’obiettivo della riduzione di gas inquinanti che derivano dalle attività umane.

Tuttavia un successo maggiore lo ha avuto una ragazza svedese ormai molto popolare, Greta Tumberg. La sua dedizione ad un così delicato tema e la sua giovane età l’hanno portata a manifestare ottenendo presto una grande ammirazione sia da parte dei giovani che degli adulti. Dal 2018 ha iniziato pubblicamente il suo movimento attivista in difesa dell’ambiente scioperando e facendo sentire la sua voce intervenendo in situazioni molto più grandi di lei. La missione di Greta è chiara a tutti e fa anche paura a molti, in particolare ai grandi capi di Stato che vedono in questa piccola e dolce ragazza una minaccia per il proseguimento dei propri affari. La ragazza sta portando avanti la sua lotta in difesa dell’ambiente.

La domanda, quindi, non è cosa possiamo fare noi per cambiare la situazione, ma quando inizieremo a farlo veramente. Una volta individuate e capite le cause bisogna cercare di agire e non pensare che se ne occuperà qualcun altro. Come cantava De Andrè: “Anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti”. Bisogna agire immediatamente su diversi punti: cercare di ridurre drasticamente l’emissione di CO2 quindi il consumo di combustibili fossili, ripristinare le foreste fermando la deforestazione, ridurre gli sprechi e diminuire ovviamente l’utilizzo della plastica. Anche nel nostro piccolo ogni gesto, come la raccolta differenziata, comprare alimenti con meno imballaggio possibile o spegnere l’acqua e la luce quando non la stiamo utilizzando, diventa un grande passo per la salvaguardia del pianeta.

Irene Sallustio 4AT