Kaspar e il fungo dei desideri

A conclusione di un laboratorio di scrittura tenutosi a febbraio nella classe 1 A della Scuola Secondaria di primo grado, pubblichiamo la fiaba vincitrice del “miniconcorso” di classe, scritta da Emanuele.

KASPAR E IL FUNGO DEI DESIDERI

Tanti anni fa, in una casa al centro della città di Monopoli, viveva Kaspar con la sua famiglia. Era una famiglia molto numerosa ed i figli, per quanto erano grossi, non riuscivano ad entrare in casa e vivevano accalcati tutti in un’unica stanza.

Kaspar era il figlio maggiore, era un ragazzo coraggioso e molto intelligente ed era l’unico figlio che si teneva in forma.

Il nonno, un uomo che vestiva sempre in modo elegante, non aveva i capelli ma aveva dei baffi enormi.

Il papà era molto pigro, amava dormire e veniva da Monopoli e la mamma era molto pazzarella e veniva da Iloponom.

La città di Monopoli era abitata da persone molto ricche ma non era così per la famiglia di Kaspar.

Il papà, infatti, aveva perso il lavoro ed il sindaco del paese li costrinse ad  abbandonare la loro casa perché non riuscivano più a pagare l’affitto. Il papà di Kaspar aveva provato in tutti modi a resistere e a prendere tempo ma il sindaco che era un uomo molto avido e antipatico e non aveva voluto sentire ragioni.

Tutta la famiglia andò ad abitare a casa dei nonni materni, molto lontano, in una villa in mezzo al bosco.

Un giorno Kaspar, mentre era nel  bosco a cercare funghi, trovò un fungo parlante, un’amanita muscaria che gli disse: “Puoi esprimere due desideri ma prima devi superare una prova”.

Kaspar, sorpreso di sentire quella voce che veniva dal fungo, chiese: “Quale sarebbe questa prova che devo superare?”.

Il fungo disse: “Vorrei tanto che mi riportassi il mio amico porcino ed il mio amico galletto”.

Kaspar allora si mise subito alla ricerca dei due amici dell’amanita muscaria.

Prima cercò il galletto e attraversò boschi, cascate e alla fine dopo giorni e giorni di ricerche, in lontananza, in mezzo ad un prato verde, vide qualcosa di arancione e trovò l’amico galletto.

Il giorno dopo si incamminò di nuovo alla ricerca del porcino ma, dopo giorni di ricerche e ore di cammino, tornò a casa sconfitto e triste perché il porcino non si trovava.

Appena arrivato a casa però vide la foto di un porcino e, arrabbiatosi, decise di partire di nuovo per cercare il fungo. Alla fine del terzo giorno di ricerca riuscì a trovarlo.

Kaspar prese tutti e due i funghi e li portò all’amanita muscaria che gli disse: “Sei stato bravo, adesso puoi esprimere due desideri.”

Kaspar subito rispose: “Allora il primo è di diventare ricco in modo che la mia famiglia possa tornare nella sua casa. Il secondo è di avere tanta forza per combattere contro il sindaco e le sue guardie”.

L’amanita muscaria mantenne la sua promessa ed esaudì i due desideri di Kaspar.

Kaspar andò subito dalle guardie del sindaco e le sconfisse in un lungo combattimento, poi trovò il sindaco e lo costrinse ad abbandonare la città.

Kaspar e la sua famiglia ormai avevano i soldi per pagare l’affitto della loro casa.

Kaspar decise di regalare dei soldi anche alle altre persone povere del paese e da quel giorno portò sempre un cesto di porcini e di galletti alla sua nuova amica amanita.