Lotta alla mafia, un dovere di tutti

La mafia è un’organizzazione criminosa che nasce in Sicilia per poi diffondersi negli Stati Uniti e un po’ in tutto il mondo. I clan mafiosi, con competenza in un determinato territorio, sono formati da un padrino accerchiato dai suoi gregari che lo proteggono, informano e agiscono per suo volere… Un burattinaio e le sue marionette!

Questi gruppi curano i propri illeciti interessi, quali la prostituzione, i sequestri, i ricatti e le estorsioni di tangenti versate dalle attività commerciali per ottenere protezione.

Se si parla di mafia, inevitabilmente, tornano alla memoria i “pilastri” della lotta a Cosa Nostra: Paolo Borsellino e Giovanni Falcone. Essi furono uccisi nel 1992, perché troppo esposti nella loro battaglia contro quel meccanismo di omertà, ricatto e onore chiamato mafia.

Secondo Falcone il miglior mezzo per vincere questa “guerra” era il coraggio della denuncia. Denuncia e mafia sono come due poli magnetici della stessa carica, due concetti incapaci di attrarsi. Ed è proprio per questo che Falcone è andato incontro ad una morte certa.

Di origini ancora incerte, la mafia è ben incastonata nella società odierna, con i suoi nuovi Toto Rina e Francesco Messina Denaro da una parte e i nuovi Falcone e Borsellino dall’altra. A scuotere l’opinione pubblica se ne occupa lo scrittore e giornalista Roberto Saviano, costretto ad essere scortato e relegato ad una vita di paura. Durante la promozione del suo noto libro “La paranza dei bambini”, ambientato nella Napoli camorristica del 2019, poi adattato a film, dichiara di sapere bene che è in serbo per lui la stessa fine di Falcone e Borsellino ma che ancora non è vicina.

In questa dichiarazione è racchiuso il significato della forza di continuare a vivere una vita spesa per gli altri, una vita volta a strappare dalle grinfie della mafia bambini e ragazzi che crescono troppo presto e destinati a spegnersi altrettanto in fretta.

Concludo dicendo che la paura permette solo a pochi individui di seguire le orme di Saviano, il quale è un grande esempio in questo mondo che ci vuole tutti uguali e a capo chino.

Sebastiano Spinali 5AT