Juventus: la fine di un ciclo?

La Juventus è una società italiana di calcio storica con sede a Torino, fondata nel 1897 e attualmente gestita da Andrea Agnelli, uno degli eredi della ricchissima famiglia Agnelli, proprietaria della Fiat e dal 1923, della società bianconera.
Rinomata per essere la squadra italiana più vincente della storia del nostro calcio, vanta la bellezza di 36 scudetti, 2 Champions League, 13 Coppa Italia, 9 Supercoppa italiana, 1 Coppa delle Coppe, 3 Europa League e 2 Supercoppe UEFA e 2 Coppa Intercontinentale.
Dalla stagione 2011/2012 ad oggi, la Juventus ha scritto la storia dei maggiori cinque campionati europei, vincendo ben 9 scudetti consecutivi, accompagnati da 4 CoppA Italia, 4 Supercoppe italiane e ben 2 finali di Champions League disputate.
Nei primi 3 anni di questo decennio la squadra è stata affidata al mister Antonio Conte, negli altri 5 al mister Massimiliano Allegri, in una al mister Maurizio Sarri e nella stagione in corso al mister Andrea Pirlo. Dopo il settimo posto nella stagione 2010/2011, l’arrivo di Conte diede inizio a una completa evoluzione della Juventus.
Gli acquisti di Pirlo e Vidal, la solidità della difesa a 3 composta da Bonucci, Chiellini e Barzagli e l’esperienza di Del Piero, Buffon e Marchisio, sono state vere e proprie ancore sulle quali fare affidamento.
I 3 anni di Conte si chiudono con 3 scudetti, una Supercoppa italiana e una finale di Coppa Italia. Servivano però quei risultati tanto ambiti in Europa, che la Juventus non otteneva da prima del 2000. Agnelli decise di approfittare della chiamata in Nazionale di Conte e puntare
su Massimiliano Allegri, ex allenatore del Milan e vincente nel sangue. I 5 anni sotto la sua guida fanno parte dei ricordi più belli della storia della società bianconera. Cinque scudetti consecutivi, 4 Coppa Italia consecutive, 2 Supercoppe italiane e tante soddisfazioni a livello europeo. Resta il rammarico di non aver vinto una Champions League, ma resta il fatto che sia riuscita a qualificarsi per 2 anni su 3 (2015 e 2017) alla finale. Partendo dalla prima, la Juventus affronta il Barcellona di Neymar, Suarez e Leo Messi.
Squadra fortissima, capitanata da uno dei mediani più forti della storia del calcio, Xavi Hernandez e guidata da Luis Enrique.

La squadra bianconera non è da meno essendo riuscita a costruire una squadra con il centrocampo più forte del mondo (Pirlo, Marchisio, Vidal e Pogba), una coppia d’attacco immensamente prolifica (Tevez e Morata) e una difesa solidissima guidata dal portiere più forte di tutti i tempi, Gianluigi Buffon.
La partita finisce 3-1 e ancora oggi si reclama per quel ‘’maledetto’’ rigore non dato a Paul Pogba, trattenuto nettamente da Dani Alves in area di rigore, che quasi sicuramente avrebbe capovolto le sorti della partita e regalato alla Juventus la sua terza Champions e il primo triplete della sua storia. Passa un anno e tra cessioni e acquisti importanti, la Juventus continua a costruire una squadra sempre più competitiva e pronta a vincere ogni anno sempre di più. Nel 2017, invece, dopo un percorso spaziale, che vede un’indimenticabile umiliazione al Barcellona del tridente MSN (Messi, Suarez e Neymar), la Juventus approda in finale contro il Real Madrid di sua maestà Cristiano Ronaldo.
Le aspettative erano alte, ma dopo una ventina di minuti decide di abbassarle il fuoriclasse portoghese tirando fuori l’asso dalla manica e mettendo un pallone all’angolino col piede destro. La Juventus non molla e la pareggia con una rovesciata magica di Mario Mandzukic.
Tutto è vano, perché nel secondo tempo, prima Casemiro, poi Cristiano Ronaldo e infine Marco Asensio, chiudono i conti e battono la Juventus 4-1, vincendo la loro seconda Champions di fila, prima di fare il tris con il Liverpool l’anno dopo.
La consapevolezza di aver perso probabilmente contro la squadra più forte della storia del calcio, trascinata dal giocatore più forte che avesse mai messo piede in un campo da calcio c’era, ma la speranza è sempre l’ultima a morire.
Niente più finali di Champions per Allegri e nel 2018, con l’arrivo di Cristiano Ronaldo, chiude il suo ultimo anno alla Juventus vincendo uno scudetto, una Supercoppa italiana e uscendo ai quarti di finale con l’Ajax. Era tempo di cambiare aria e inseguire il ‘’Bel Calcio’’ tanto voluto dai tifosi Juventini.
La Juventus conferma l’arrivo di Maurizio Sarri e da quel momento un declino improvviso e una stagione totalmente fallimentare e da dimenticare, salvata 3 da Paulo Dybala e Cristiano Ronaldo, che riescono a vincere uno scudetto da soli, contro tutto e tutti. Arriviamo ad oggi, il più grande punto interrogativo di questo decennio. Agnelli capisce che la rivoluzione deve essere più grande del previsto, perciò via al progetto giovani, che punta a diminuire l’età media della squadra e dare il via a un altro ciclo che possa durare per più tempo.
Tutto questo a partire dall’allenatore, per questo viene esonerato Sarri e subentra Pirlo, allenatore inesperto, ma giovane e pieno di idee. Out gli ultra trentenni (Pjanic, Higuain, Matuidi etc..), dentro giovani promesse (Chiesa, McKennie, Arthur, Kulusevski etc..).
La stagione è ancora in corso e la Juventus non ha rispettato le aspettative, condizionata in particolar modo dalle continue assenze per Covid e infortuni, che portano Pirlo a dover cambiare strategia ogni partita e ad avere i suoi  migliori giocatori poche volte a disposizione.
Il recuperabile è stato recuperato ma molti giocatori sono tornati in gruppo solamente ad aprile. La stagione ha visto però l’esplosione di Chiesa, Arthur, McKennie, le conferme di Dybala, Cr7 e Cuadrado e tanti altri aspetti positivi. Sperando in una prossima stagione con la squadra integra e pochi infortuni, le aspettative non possono che crescere. Rimane comunque l’interrogativo: è finito il ciclo della Juventus o sta ripartendo dai giovani piano piano per poter continuare a dominare in futuro?

Alberto Condorelli, III C