QUANDO LA MEMORIA INCONTRA MANI CAPACI DI PORTARLA AVANTI

In un piccolo laboratorio, di una piccola scuola media, di un piccolo paese di provincia, Marzabotto, si parla della seconda guerra mondiale. In particolare dell’eccidio avvenuto a pochi chilometri di distanza dal centro del paese. “Ma quante sono settecentosettanta persone?” La domanda è semplice, la risposta parecchio più complessa. Dove non arrivano le parole, cominciano a lavorare le mani e così una decina di ragazzi, disabili o con difficoltà, insieme a qualche insegnante ed educatore, iniziano a costruire. Una, due, tre, settecentosettanta gocce di carta velina attaccate a uno stelo prendono forma e diventano un simbolo, diventano le “Gocce di Memoria”. Tre anni, tre progetti diversi: le gocce diventano di argilla e, appese con spago rosso a rami di quercia, mosse dal vento sprigionano “Suoni di Memoria”; poi vengono intagliate in una lunga tela bianca in cui guardare attraverso il mondo.

Da una piccola stanza colorata, piena degli oggetti più strani, un laboratorio diventa il “Laboratorio delle Meraviglie”. I ragazzi che ne fanno parte, con i loro insegnanti e famiglie, e le loro gocce fanno il giro dell’Italia: partono da Monte Sole e arrivano a Palermo, in occasione dell’anniversario della strage di Via d’Amelio e poi appese all’albero di Borsellino. Passano per Sant’Anna di Stazzema, teatro di un altro eccidio avvenuto durante la guerra; visitano la casa di Peppino Impastato a Cinisi. Arrivano addirittura al Parlamento Europeo, accolti dall’allora presidente Martin Schulz. I ragazzi viaggiano, scoprono, parlano e imparano, con lo scopo di tenere viva la memoria. Il passato non si può cambiare, ma si può migliorare il futuro, e ciò è possibile solo avendo memoria della storia e delle vicende passate. Lo dimostrano ragazzi che nel loro piccolo hanno sentito la necessità di capire, di agire concretizzando le tante parole che quotidianamente si sentono, spesso senza dare loro più tanto peso. Sono ragazzi che conoscono l’effetto che le parole possono avere e sanno di dover fare qualcosa. Anche dopo anni, cresciuti, anche dopo che il Laboratorio delle Meraviglie originale non esiste più, i suoi ragazzi sono sempre in prima linea. Puntuali e fieri, ogni anno, il 25 aprile a Monte Sole, ogni 2 agosto in stazione a Bologna. Con il cuore, ovunque si lotti per i diritti di tutti, per la pace, per la Memoria. 

Articolo di Verucchi Matilde 

Fonte immagine http://kidslink.bo.cnr.it/marzabotto/meraviglie.htm