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Prostituzione: tasse, sicurezza e dignità… se fosse legale

La prostituzione in Italia non è riconosciuta come professione: chi la pratica non deve pagare tasse di alcun tipo, non ha la pensione garantita dallo stato, ferie pagate o congedi parentali, ovviamente.

È “il mestiere più antico del mondo”, dicono, ma tuttavia, pur esistendo da secoli, nel nostro paese, le prostitute sono costrette a lavorare per strada, con possibili killer o stupratori, rischiando tutti i giorni la propria vita. Inoltre in quasi tutti i casi, chi pratica questo mestiere non riesce a separare la vita privata dal lavoro: le richieste lavorative possono arrivare in qualsiasi momento, mentre si sta facendo una comune spesa in un supermercato ad esempio, o mentre si fa una passeggiata in centro. A questo proposito, è interessante la storia di Alessia, di cui sono venuto a conoscenza grazie al sito internet “Fanpage”.

Alessia è una donna transessuale, laureata in Scienze Sociali che non è mai riuscita a trovare alcun tipo di lavoro stabile. Ha fatto piccoli lavoretti in alcuni bar della sua città ma, mano mano che il suo percorso per essere donna andava avanti, molti uomini le chiedevano prestazioni sessuali a pagamento, senza che lei avesse fatto cenno di nulla.

Ha iniziato a essere una escort perché non riusciva a trovare altri impieghi, veniva rifiutata da qualunque datore di lavoro. Il suo sogno più grande era quello di riuscire a sposarsi e avere una famiglia ma purtroppo ha già perso le speranze e non riesce più a sopportare questo stress mentale a cui è sottoposta ogni giorno. Come molte sue colleghe, sta pensando al suicidio per mettere fine al proprio dolore. Questa è solamente un esempio, ma vi sono tantissime donne che possono identificarsi nelle parole di Alessia. Ho svolto diverse ricerche e sono in moltissime le escort che smettono inconsciamente e involontariamente di provare sentimenti veri e sani. La consapevolezza di non poter mai avere una famiglia o uno stile di vita sereno e tranquillo, come potrebbe averlo invece un’ impiegata, incide moltissimo sulla sanità mentale di queste ultime.

Depressione, paura costante e stress sono solo alcune delle varie problematiche a cui vanno incontro tali persone. Inoltre il rischio più grande è costituito dalla possibilità di contrarre malattie veneree o addirittura di essere uccise o picchiate da un qualsiasi cliente malintenzionato.

La condizione di Alessia, che è la condizione di tantissime altre persone italiane e straniere nel nostro paese, è forse la dimostrazione che se la prostituzione venisse legalizzata in Italia e se ci fossero strutture apposite dove le escort possano svolgere la propria mansione, queste persone sarebbero più tutelate e sarebbero fatti anche i dovuti controlli anche sui clienti.

Articolo di Martin Luis Zagami