Pop Smoke, la storia del re di New York

Conosciuto per il singolo Welcome to the party, Pop Smoke è stato uno tra i rapper più importanti del genere drill. Con il mixtape Meet the Woo, Vol. 2 riuscì a raggiungere la Top 10 dei mixtape più ascoltati. Ma subito dopo aver raggiunto questo risultato, morì  tragicamente il 19 febbraio 2020.
Nato a Brooklyn, Bashar Jackson cominciò il suo viaggio nel mondo della musica casualmente. Durante alcune sessioni in uno studio musicale, decise di prendere il microfono e registrare. Rapidamente il rapper, combinando il suo tono di voce basso al sound della UK drill, decise di registrare un remix del singolo “Panic, Pt. 3” di Sheff G, pubblicando la traccia di debutto “MPR”. Successivamente, entrò a contatto con il produttore britannico 808Melo, con il quale lavorerà sulla traccia “Welcome to the party”: sarà questo singolo a renderlo uno tra i più importanti rapper emergenti della scena di Brooklyn. Motivato dai risultati, comincia a lavorare al mixtape Meet the Woo, il quale comprende una tra le sue tracce più famose: “Dior”, sempre prodotta da 808Melo. Il successo del progetto lo porta a lavorare con il rapper Travis Scott e a partecipare all’album JACKBOYS.

La copertina del mixtape Meet the Woo

La copertina dell’EP JACKBOYS

All’inizio del 2020, Pop Smoke si occupa della produzione del sequel di Meet the Woo, che vede compresi anche artisti come Quavo e A Boogie wit da Hoodie. L’album, intitolato Meet the Woo, Vol. 2, riprende i temi trattati nel mixtape precedente, aggiungendo più elementi melodici alle canzoni. Il progetto ebbe un enorme successo, raggiungendo la settima posizione nella Billboard 200. Tuttavia, solo alcune settimane dopo la pubblicazione, Pop Smoke viene ucciso a 20 anni il 19 febbraio 2020.


Vi furono numerose teorie sulla morte del rapper. Inizialmente si pensava fosse un omicidio organizzato dai Choo, una gang di Brooklyn: il “Woo” presente nei titoli dei mixtape dell’artista, infatti, indica la fazione rivale dei Woo. Successivamente, emerse la teoria secondo cui l’omicidio fosse solamente una rapina finita male, in quanto (erroneamente) Pop Smoke, postando una foto sui social, ha incluso l’indirizzo della sua abitazione.
Solamente nel mese di luglio, il dipartimento di polizia di New York arrestò quattro persone collegate all’omicidio di Pop Smoke. Secondo le autorità, quattro uomini incappucciati hanno fatto irruzione nella casa del rapper verso le 4:30. In possesso di una pistola, uno dei quattro colpì due volte la vittima con l’arma da fuoco e (probabilmente) avvertì la polizia. Due accusati, Corey Walker e Keandre Rodgers, sono stati condannati all’ergastolo.
Nonostante Pop Smoke sia morto, le sue canzoni vengono riprodotte tutt’ora sulla piattaforma di streaming Spotify. New York ricorda, e ricorderà, l’artista come “il re di New York, la stella che non si vedeva da anni”.

Paolo Volpini, III I