Il costo del lavoro: uomini Vs donne

E’ vero che le donne guadagnano meno degli uomini? I dati riguardanti il divario retributivo di genere (Gender Pay Gap) sono svariati: alcuni sostengono che in Italia sia pari al 5%, mentre altri circa al 30%.

Per comprendere veramente da cosa è data questa disparità non basta affidarsi solamente al guadagno, in quanto non è dovuto di per sé all’essere uomo o donna, bensì ad altri fattori soprattutto culturali e sociali che creano ruoli di genere troppo rigidi.

Il Gender Pay Gap può essere grezzo o complessivo: quello grezzo compara solo il salario lordo orario e viene calcolato sulle donne che lavorano (circa il 48%), mentre quello complessivo tiene conto anche del tasso di occupazione femminile e delle ore pagate. Tra le donne che lavorano è molto più diffuso il part-time, che nella maggior parte dei casi è involontario, in quanto la società impone alla donna di occuparsi dei figli e della casa, impedendole di proseguire la carriera. In alternativa al part-time c’è la maternità, che nei vent’anni successivi fa perdere a una donna circa il 12% della retribuzione potenziale.

Bisogna considerare anche il fenomeno della segregazione professionale in base al sesso: le donne hanno più probabilità di andare a lavorare in occupazioni con un basso salario (come gli ambiti umanistici). Quindi, se un lavoratore (uomo o donna che sia) andasse a lavorare in un occupazione prevalentemente femminile guadagnerebbe il 14% in meno rispetto ad una prevalentemente maschile. Inoltre, le donne tendono a preferire lavori che penalizzano meno l’abbandono del lavoro.

La prima a imporre questo duro stereotipo è proprio la società, che considera ancora la donna come capace di occuparsi solo della casa e della famiglia, mentre l’uomo incaricato al sostegno economico.

È importantissimo pareggiare le opportunità, lasciar decidere a ognuno quanto tempo dedicare alla carriera e quanto alla famiglia, indipendentemente dal genere.

Nel ventunesimo secolo non dovrebbe essere normale pensare ancora che esistano mestieri solo maschili o solo femminili e che, nel momento in cui una donna dimostra il contrario, venga ostacolata. Il primo passo per eliminare la discriminazione è normalizzare e invogliare le donne che scelgono di occupare cariche lavorative importanti.

 

Letizia Musolino

1I IIS A. Avogadro