RECENSIONE: “Conversazione su TIRESIA”

di Asia Coniglio, 3A

Essendo in periodo di pandemia a causa della Covid-19, non abbiamo potuto assistere ad uno spettacolo dal vivo. Perciò abbiamo usato la LIM per vedere uno spettacolo teatrale in classe.

Questo spettacolo teatrale è stato scritto ed interpretato da Andrea Camilleri al Teatro greco di Siracusa l’11 giugno del 2018.

È un meraviglioso monologo dove Camilleri recita come gli antichi cantastorie in una scenografia luminosa anche di notte, tra le pietre bianche del teatro dove compaiono immagini di film che parlano di Tiresia come ‘La dea dell’amore’ di Woody Allen e ‘Edipo re’ di Pier Paolo Pasolini.

Camilleri inizia dicendo: “Chiamatemi Tiresia, sono qui per raccontarvi una storia!“. In questo modo si presenta come fosse lui a parlare e racconta la storia di questo profeta o indovino (che compare anche nell’Odissea come colui che indica la via del ritorno a Ulisse) reso cieco dalla moglie di Zeus, punito perché ha rivelato i segreti degli dei. Camilleri medita sul tempo e sulla cecità (anche lui infatti è privo della vista), sulla memoria e sulla profezia, parla di sé e del suo viaggio nella vita e nella storia.

Tiresia nasce uomo ma poi diventa donna e nuovamente uomo, così vede quello che gli altri non possono vedere: “A Siracusa vi dirò la mia versione dei fatti e la metterò a confronto con quello che di me hanno scritto poeti, filosofi e letterati. Voglio sgomberare una volta per tutte il campo da menzogne, illazioni e fantasie e congetture ristabilendo i termini esatti della verità!“.

Consiglio vivamente di vedere questo spettacolo, sia perché è un lascito del grande scrittore (infatti è stato il suo ultimo spettacolo prima di morire), sia perché, nonostante tratti fatti epici complessi, Camilleri riesce, con la sua simpatia e il suo modo di parlare, a coinvolgere il pubblico e a conquistarne l’attenzione per tutto il racconto.

Fonte: https://images.app.goo.gl/cQGZgnsTrkZFhnxM8