Officine Libertà. L’Onda della Madonnina /RECENSIONE

di Giorgia Stracagnolo

Lo spettacolo “Officine Libertà. L’onda della madonnina” parla dello sciopero dei tranvieri contro il fascismo nel 1944. La classe 2b, il 29 marzo, ha visto uno spettacolo online a causa della pandemia di Covid -19. Il regista dell’opera teatrale è Gianluca Foglia, anche soprannominato “Fogliazza” . 

Fogliazza racconta di “quando il mare venne a milano”, ovvero di quello sciopero che come un’onda travolse il regime.

Quest’opera, infatti, parla di Marco che aspetta il tram, dopo un  po’ vede due fidanzatini che non sanno se andare a scuola o no visto che c’era sciopero e Marco si ricorda la storia che gli aveva raccontato Attilio, suo nonno . 

Attilio da giovane faceva il tranviere, a quell’epoca i tranvieri guadagnavano abbastanza. Un giorno si presentò Piera, una ragazza molto bella e ammirata da tante persone. Attilio si innamorò subito e le chiese un appuntamento, lei accettò e andarono in un vecchio tram.

Da quel vecchio tram lui le faceva vedere per finta posti che in verità si trovavano in tutt’altra regione d’Italia.

Il 13 aprile abbiamo fatto un’intervista a Fogliazza, disegnatore fumettista e regista; per lui lo spettacolo è molto significativo, tratta di testimonianze di varie persone che hanno vissuto il fascismo sulla loro pelle.

Ha dichiarato che la frase che Piera diceva sempre “ciccio, o ciccia la vita è una fiction” la diceva un’amica di sua moglie. Gli abbiamo anche chiesto se Marco era lui, ha detto di no anche se si sentiva Marco. Anzi, tutti ci sentiamo lui.

Lo spettacolo è accompagnato dalla musica di Emanuele Cappa, suo amico d’ infanzia, col quale anni fa hanno avuto l’idea di fare spettacoli assieme. Fogliazza racconta la storia ed Emanuele Cappa lo accompagna con una dolce musica.

Lo spettacolo tratta di un argomento molto impegnativo ma reso con grazia e tale da emozionare nonostante la difficoltà di immedesimarci in un’epoca ormai così lontana da noi.