Inquinamento ambientale: S.O.S. pianeta Terra

Grave piaga della nostra società, è l’inquinamento.
Tutti conosciamo che cosa significa inquinamento ambientale con l’immissione di diversi elementi fisici e chimici nocivi che alterano l’equilibrio della natura e mettono a rischio la salute dell’intero pianeta.
Principalmente, si inquina rilasciando nell’ambiente sostanze rilasciate nell’aria, nei mari, nei fiumi, nella terra. Per buona parte, sono prodotti di scarto delle industrie, ma ci sono anche modi indiretti di inquinare come, la deforestazione, il prelievo eccessivo di acque delle falde acquifere o da fiumi, l’erosione del suolo per ottenere materiali da costruzione, la produzione e l’utilizzo eccessivo di plastica che poi non viene riciclata. Infatti, oltre alla contaminazione per l’introduzione di sostanze che provocano danni all’ambiente, bisogna considerare anche l’inquinamento della fauna e flora, quindi della specie vegetale e animale. Si pensi, per esempio, all’inquinamento nucleare, che ha reso inabitabili interi territori, sia per la crescita della vegetazione e sia per la presenza di animali. In più, gli effetti si sono rivelati catastrofici anche nei decenni successivi per milioni di esseri umani (basti pensare alle conseguenze dell’esplosione del reattore nucleare di Chernobyl). Esistono diversi tipi di inquinamento.
L’inquinamento termico che consiste nell’innalzamento della temperatura di un ambiente (si verifica quando si versa in un fiume una grande quantità di acqua riscaldata). Il riscaldamento termico che sta alla base dei cambiamenti climatici che accadono già oggi, ma che di questo passo aumenteranno in modo consistente nel futuro. L’inquinamento acustico consiste nell’introduzione nell’ambiente di suoni che hanno un numero di decibel superiore a quello che l’ambiente e le forme di vita che lo compongono possono sopportare senza danni. L’inquinamento atmosferico è causato dalla diffusione nell’atmosfera di gas e polveri sottilissime. Le principali fonti di inquinamento sono le industrie, gli impianti per la produzione di energia e quelli di riscaldamento, il traffico stradale e l’uso dei combustibili fossili. Infatti, le aree più colpite dall’inquinamento, sono le grandi aree dove si concentrano industrie, traffico e riscaldamento. È in queste aree dove si verifica il fenomeno dello smog, una sorta di fumo acido, con polveri sottili e gas irritanti. Lo smog non danneggia soltanto coloro che ne sono in contatto, ma provoca dei gravi danni negli strati bassi dell’atmosfera. Inoltre, contribuiscono ad inquinare l’atmosfera anche alcuni prodotti rilasciati dalle industrie come il piombo, il mercurio o i pesticidi. Il piombo viene estratto dalle miniere sotterranee e successivamente impiegato in vari campi e combinato con altri metalli per produrre leghe. Spesso viene rilasciato nell’ambiente durante i processi di estrazione. L’esposizione al piombo può comportare diverse conseguenze negative per la salute, tra cui disturbi neurologici, anemia e tante altre malattie. Il mercurio si disperde nell’aria durante l’estrazione più spesso rispetto al piombo.
L’esposizione al mercurio può causare danni al cervello, ai reni e al sistema immunitario. I pesticidi sono sostanze di natura chimica prodotte dalle industrie ed utilizzate in agricoltura. Con la pioggia i pesticidi vengono lavati via dai campi e raggiungono le falde acquifere, le cui acque sono fondamentali perché vengono estratte per l’irrigazione dei campi. L’esposizione prolungata ai pesticidi può danneggiare la salute neurologica, riproduttiva e dermatologica.
Un altro grave problema negli oceani è la plastica. Negli ultimi anni ne sono stati prodotti circa 8300 milioni di tonnellate. La plastica appartiene alla nostra vita quotidiana ed
esistono pochissimi elementi come oggetti, imballaggi e strumenti, che non ne sono formati. Se non bruciata o riciclata correttamente la plastica si degrada in centinaia di anni, andando a finire negli oceani o nei mari. La grande quantità di plastica che finisce in mare ne minaccia l’equilibrio e la salute di oltre 150 specie di animali marini. La plastica viene ingerita, scambiata per pesce o per plancton, portando all’estinzione delle specie.
L’inquinamento elettromagnetico è provocato dalla presenza di dispositivi e campi elettromagnetici. Le esposizioni ai campi elettromagnetici per l’uso dei cellulari, ha determinato, infatti, in alcuni casi, allo sviluppo di tumori al cervello. L’inquinamento del suolo è provocato da sostanze inquinanti chimiche o fisiche. Infine, ormai da anni sappiamo che le nostre attività quotidiane, anche le più semplici e scontate, hanno un notevole impatto sull’ambiente in cui viviamo. Andare a lavoro o tornare a casa e riscaldarsi dopo una giornata di pioggia sono attività che, moltiplicate per tutti i miliardi di persone che ogni giorno le eseguono, hanno effetti a dir poco disastrosi sull’ambiente.
Eppure, non si fa ancora abbastanza per cercare di ridurre l’inquinamento ambientale. Sicuramente bisognerebbe ridurre il numero di auto in circolazione, cambiando il nostro modo di spostarci. Si dovrebbe preferire spostarsi a piedi o con la bici o, se proprio non possiamo fare a meno di utilizzare l’auto, per percorrere distanze molte elevate, potremmo spegnere il motore quando il veicolo è fermo, per esempio al semaforo, diminuire l’uso dell’aria condizionata ed evitare di mantenere un’accelerazione troppo elevata. Oppure si dovrebbe fare qualcosa per diffondere l’uso delle macchine elettriche, ibride o gas, sfavorendo, invece, l’uso di quelle a benzina o disel. Inoltre, si potrebbe ridurre l’uso della plastica, utilizzando sacchetti riutilizzabili, oppure bicchieri, piatti di vetro a posto di quelli plastica, acquistando cibo spuso o in sacchetti tessuto, non utilizzare posate di plastica o riducendo anche il mercato degli accendini usa e getta.

Grazia Buttafuoco, III I