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“Miles Gloriosus” la più completa delle commedie plautine

Il “Miles Gloriosus” è la commedia più lunga di Plauto ad essere giunta a noi.

La trama, ricca e articolata, si sviluppa attorno a un soldato vanitoso e spaccone, Pirgopolinice. Il soldato rapì e portò ad Efeso una giovane cortigiana, Filocomasio, la quale era l'amante di Pleusicle, un giovane ateniese. Palestrione, il furbo schiavo di Pleusicle, ripercorre il percorso di Pirgopolinice e dopo una serie di sfortunati eventi, lo schiavo riuscì a raggiungere il soldato e a far convocare il suo padrone. I due erano ospiti di Periplectomeno, vicino di casa del soldato. Palestrione escogitò un piano per salvare Filocomasio, facendo credere a Pirgopolinice che la ricca moglie di Periplectomeno si sia innamorata di lui. Un’ altra idea è di Palestrione è quella ai danni di Sceledro, schiavo di Pirgopolinice, quest’ultimo, infatti, aveva visto Filocomasia e Pleusicle baciarsi, e per evitare che Sceledro rivelasse ciò al suo padrone, Palestrione gli fece credere che in realtà Pleusicle si stava baciando con la sorella gemella di Filocomasio.
I personaggi delle commedie di Plauto presentano caratteristiche simili tra di loro. È anche il caso di questa commedia nella quale troviamo protagonisti che rispecchiano le qualità del teatro plautino. Troviamo: Pirgopolinice, il miles gloriosus, uno dei protagonisti principali di questa commedia; Filocomasio, la virgo, la donna di cui tutti si vogliono innamorare; Pleusicle, un adulescens di origine ateniese, amante di Filocomasio; Palestrione, il servus di Pleusicle, sicuramente il protagonista assoluto della vicenda; Periplectomeno, il senex, che però aiuta Pleusicle al contrario di altre commedie di Plauto; Sceledro, il servus di Pirgopolinice. Personaggi secondari della vicenda, invece sono: Artotrogo, il parasitus di Pirgopolinice che fa di tutto pur di ottenere un po’ di pane; Acroteleuzio e Milfidippa, due meretrices.
Per quanto riguarda l’ambientazione non c’è molto da dire, la vicenda si svolge principalmente nella città di Efeso, in Anatolia, nell’attuale Turchia. Abbiamo, però, un cambiamento di scena quando Palestrione si reca ad Atene, città immortale e tutt’oggi capitale della Grecia. Il linguaggio in questa commedia è di basso registro, inoltre sono presenti diverse caratteristiche che danno un tocco di comicità alla commedia come le alterazioni delle parole e ovviamente non mancano le volgarità e la mia amata tirata, cioè una serie di parolacce pronunciate trattenendo praticamente il fiato. Vi sono anche figure retoriche quali l’allitterazione, il poliptoto e le metafore.
La commedia è una delle più famose e più belle commedie di Plauto. La lettura non è noiosa o pesante, perché ha come scopo far ridere e divertire gli spettatori. L’intreccio della trama e l’uso di figure retoriche fanno apprezzare maggiormente la commedia, cosa difficile soprattutto per un ragazzo di sedici anni, tenendo conto che si tratta di un’opera è stata scritta, circa, 2200 anni fa.

Daniele Di Salvatore, III I