• Home
  • Blog
  • Articoli
  • “A muro sul 19” | Roberto Maragliano racconta la resilienza della pallavolo contro il Covid

“A muro sul 19” | Roberto Maragliano racconta la resilienza della pallavolo contro il Covid

di Samuele Bozzo I B

Presso il Palazzetto “Lino Maragliano”  ho incontrato Roberto Maragliano, figlio del fondatore della polisportiva AVB, che il prossimo anno celebrerà il 50° anniversario dalla nascita, e vice presidente della società Normac AVB . Attualmente si occupa dell’organizzazione di eventi sportivi all’interno del Comune di Genova e farà parte del comitato organizzativo di GENOVA 2024 “Capitale Europea dello Sport”.

 

Quando a Marzo 2020 la pandemia ha imposto la chiusura di tutte le attività sportive, quali sono state le maggiori difficoltà che la Normac AVB ha dovuto affrontare?

La società ha cercato, da subito, di organizzare dei programmi per dare continuità al lavoro svolto negli anni. Abbiamo incontrato problemi dal punto di vista organizzativo: a causa dei continui cambiamenti dei DPCM non sapevamo quali attività si potessero svolgere. Una volta appresi gli aspetti legislativi, abbiamo cercato di far ripartire gli allenamenti per tutti i gruppi; per conservare l’attaccamento delle ragazze al mondo della pallavolo si è iniziato con lo svolgimento delle attività online per poi proseguire in presenza dopo l’apertura delle palestre.

 

Quindi, come siete riusciti a garantire gli allenamenti del settore agonistico?

A causa delle limitazioni anti-Covid, abbiamo dovuto abbandonare due palestre su tre: se l’attività principale, al Palazzetto “Lino Maragliano”, ha potuto riprendere, le due palestre, utilizzate soprattutto per il giovanile, nell’I.C. Molassana e nell’I.C. San Gottardo, sono state adibite ad aule scolastiche  per i ragazzi. La società ha dovuto riorganizzare gli allenamenti, aggiungendo la giornata di sabato e restringendo gli orari. Nonostante ciò, siamo riusciti a garantire lo svolgimento delle attività a tutte le ragazze.

 

Cosa è più complicato da gestire per garantire la sicurezza delle ragazze e degli allenatori?

Superate le difficoltà organizzative della prima fase, ho partecipato al corso per diventare Covid-manager. Grazie a ciò, sono riuscito ad istruire e responsabilizzare i dirigenti e gli allenatori della società circa le nuove misure di prevenzione. Questo ci ha permesso di seguire un giusto equilibrio tra il protocollo di sicurezza che avevamo stilato e le nostre attività sportive.

 

Il protocollo di sicurezza cosa pensi abbia maggiormente limitato rispetto a prima?

Il protocollo di sicurezza ha certamente limitato la “spensieratezza” nei vari gruppi, riducendo la socializzazione ed impedendo gli abbracci e le strette di mano tra le ragazze.  Azioni che, purtroppo, sono venute a mancare anche al di fuori della palestra.

 

Pensi che tutte queste limitazioni che stiamo vivendo anche in ambito sportivo possano avere un risvolto positivo per la crescita di noi ragazzi?

Palazzetto dello Sport di Prato

Sì, sicuramente. Mi è capitato di notare una maggiore consapevolezza nelle ragazze di quattordici e quindici anni circa l’atteggiamento da seguire all’interno della palestra: si igienizzano spesso, mantengono le distanze  e rispettano le regole di prevenzione.          Con le limitazioni si sono auto responsabilizzate e, a mio parere, in questo particolare momento storico, per i ragazzi è molto importante sentirsi responsabili attenendosi a tutte le regole.

Quali progetti state sognando o preparando per il futuro delle vostre ragazze?

Con la prima Serie B2: la Normac AVB contro l'Acqua Calizzano Carcare - Genova24.itsquadra, speriamo di riuscire a raggiungere la B1. Attualmente siamo alle fasi eliminatorie dei playoff. Penso che riusciremo a tagliare questo grande traguardo. A livello giovanile, ci auguriamo di dare continuità agli anni passati riuscendo a vincere nei campionati provinciali o regionali e cercando di portare un maggior numero di bambine in palestra: purtroppo la pandemia ha ridotto del 50% le iscrizioni! Nelle prossime settimane, apriremo un corso per i bambini più piccoli all’interno del campo da calcio della Canova, all’aperto. In futuro, abbiamo intenzione di dare inizio anche ad un corso per adulti: vogliamo trasmettere alle famiglie solidarietà e aggregazione, le principali ragioni per cui la società ha avuto origine.