La Net Generation preoccupa i genitori

A cura di Naoual Aboubakkar

A causa dell’epidemia da Covid-19,  l’anno scorso tutte le scuole italiane sono state chiuse e gli alunni sono stati obbligati a fare didattica a distanza come soluzione alternativa: un modo utile per utilizzare la tecnologia digitale ma molte sono le ombre.

Per un lungo periodo sono state sospese le libertà democratiche in tutto il mondo e tutto il mondo si è trovato a combattere una guerra contro un solo nemico: ci siamo trovati in una situazione di guerra con le parole della guerra e con un alleato che ci ha fatto sentire insieme: internet.

Internet ha avuto un ruolo importante nello studio a distanza, ma i genitori degli studenti si sono preoccupati perché i loro figli sono rimasti a lungo davanti al computer o al telefono.

La madre di uno degli studenti ha parlato della sua esperienza, eccola: 

All’inizio del lockdown mio figlio di otto anni usava Internet per studiare a distanza e fare i compiti. Successivamente, gli studenti hanno iniziato a scoprire alcuni modi per comunicare tra loro fuori dall’orario scolastico, ciò li ha fatti passare più tempo a usare Internet; non ho obiettato perché mio figlio si stava divertendo con i suoi compagni in un momento di chiusura totale: gli era stato vietato tutto! Andare a scuola, praticare sport,  intrattenersi con altri bambini nei momenti di svago…

Quindi internet è stato un vantaggio, non trova?

No, ho iniziato a preoccuparmi quando ho notato che mio figlio aveva usato il computer per molto tempo, così ho deciso di intervenire, anche se non è stato facile”.

L’opinione di molti genitori è questa:  i bambini devono fare lezione, però dopo non devono esagerare nel tempo di utilizzo del dispositivo. Tablet, computer o smartphone per giocare ai videogiochi con gli amici o da soli oppure guardare video sono inutili. Studi dimostrano che un utilizzo eccessivo di tali oggetti può comportare: iperattività, disturbi del sonno, mancanza di concentrazione, disturbi dell’umore, della regolazione delle emozioni e allontanamento del bambino dai rapporti sociali a discapito delle sue capacità comunicative.