Ci si può allontanare dalle droghe?

di Alessio Visentin, 3G

Le droghe in Italia hanno avuto una grande espansione, soprattutto nelle metropoli più importanti, ovvero dove la qualità di vita è più alta e proporzionalmente si alza il consumo di stupefacenti sintetici.

Dalle analisi pubblicate dall’ OEDT, ovvero l’Osservatorio Europeo delle Droghe e delle Tossicodipendenze, in cui infatti viene indicato l’incremento dei pazienti nei centri di recupero in Italia dal 2018, si nota anche che da un’ispezione compiuta nel 2017 circa il 30% della popolazione italiana ha fatto uso di droghe leggere almeno una volta nella vita.

Mettendo in secondo piano l’utilizzo di cannabis, in Italia, abbiamo oltre 400.000 persone con problemi di tossicodipendenza da oppiacei, motivo per cui siamo in testa alla classifica europea per l’abuso di sostanze stupefacenti.

La pausa dalla solita routine, ovvero l’arrivo della pandemia, ha portato un numero considerevole di persone verso la via dell’emarginazione e della solitudine prolungata.

Questo fattore ha sicuramente aumentato il numero di soggetti a rischio di cadere nel tunnel della tossicodipendenza.

Alcune delle droghe più distruttive per l’organismo umano – quelle che portano a un incremento del battito cardiaco e talvolta anche alla morte – sono le meno costose: i prezzi tendono ad abbassarsi così come diminuisce lo stipendio mensile.

Ciò, a lungo andare, potrebbe portare moltissime persone fragili a fare i conti con gli effetti delle droghe più pesanti, talvolta non riuscendo a scappare dal tunnel.

L’emarginazione di un singolo porta all’abuso di sostanze, per questo ognuno ha bisogno di permettere al proprio corpo di avere degli svaghi, qualcos’altro a cui pensare.

L’abuso di droghe aumenta l’apatia e il distanziamento del soggetto dalla socialità, allontanandolo dalla compagnia e anche dalle proprie famiglie.

Attività sportive o ricreative aiutano il cervello a rimanere in allenamento, senza cadere in semplici strade: una volta dentro al circolo vizioso, uscirne non sarà assolutamente facile come l’entrare nel mondo degli stupefacenti.

Per questo esistono innumerevoli associazioni, formate da esperti, in grado di chiacchierare e cercare di aiutare i pazienti, per far sì che trovino il motivo per cui hanno iniziato questo percorso, e soprattutto facendo trovare al malato delle attività ricreative da svolgere durante le sue giornate, in modo da tenere corpo e cervello lontani dalle tentazioni.

Il miglior metodo per affrontare questo enorme problema dilagato negli anni è farsi un esame personale, capire cosa si vuole veramente, riscoprire i propri interessi, non dimenticando le proprie responsabilità e soprattutto circondati di persone che vogliano il tuo bene.

Ricorda: lo spacciatore non è tuo amico perché ti sta vicino o è interessato alla tua salute, vuole solo il tuo denaro; prosciugherà i tuoi risparmi e le tue energie vitali.

L’astinenza dalle droghe utilizzate può essere pesante, talvolta letale, per questo è conveniente rivolgersi ad un medico. Chi cerca di disintossicarsi, infatti, ha numerose paure, in prima quella di esporsi; per questo il tossicodipendente potrebbe non avere il coraggio di affrontare la via dell’uscita dalla droga, confrontandosi con un esperto. 

FONTI:

www.agi.it

www.blogenecta.it

europa.eu (Osservatorio Europeo delle Tossicodipendenze)