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Fede e scienza: storia di un rapporto controverso, dal 1600 a oggi

Durante il corso della storia, la fede e la scienza sono sempre state in contrasto per molti argomenti, e con l’arrivo dei più famosi scienziati e filosofi del 600 gli scontri si sono inaspriti: dopo la morte di Giordano Bruno e la rivoluzione scientifica si rende nota la figura di Galileo, che si rivelerà essere un rivoluzionario delle materie scientifiche. 

L’invenzione più importante attribuita a Galileo è il cannocchiale nel 1609 in Olanda, costruendo un modello adatto all’osservazione dei corpi celesti, precisamente il telescopio. Dopo essa ricevette grandi ricompense, ad esempio nel 1610 fu chiamato a Pisa con la nomina di “matematico primario” senza neanche l’obbligo d’insegnamento, ricevendo inoltre uno stipendio molto elevato. Con la sua formazione teorica Galileo utilizzò questo nuovo strumento al meglio, puntandolo infatti verso il cielo, rilevando in questo modo, segreti nascosti da sempre all’occhio nudo” umano. Scoprì infatti la presenza delle macchie solari e ad affermare la presenza di catene montuose, crateri e valli sulla Luna, del tutto simili a quelli della Terra. Queste sue scoperte furono di grande rilievo storico, culturale e scientifico, le quali contribuirono a cancellare l’ideologia aristotelica, la quale si basava sulla netta differenza di natura, tra corpi celesti, ritenuti perfetti, eterni ed incorruttibili e quelli terrestri, considerati al contrario imperfetti e corruttibili. Un’altra grande scoperta galileiana furono i quattro satelliti di Giove, chiamati poi “medicei” in onore del granduca di Toscana Cosimo II de’ Medici, smentendo ancora una volta la teoria aristotelica, dimostrando appunto che non solo la Terra aveva dei satelliti, ma anche altri pianeti. Queste scoperte astronomiche sono state poi pubblicate nel Sidereus Nuncius del 1610, esse favorirono l’accettazione della teoria copernicana, alla quale Galileo credeva da tempo, come sappiamo grazie alla sua lettera indirizzata a Keplero nel 1597. Il 12 novembre 1612 il padre Domenicano Niccolò Lorini condannò l’eresia copernicana, Galileo si trovò così in difficoltà dovendo proteggere sia sé stesso che la libertà e l’autonomia della rivoluzione scientifica. Galileo si vide costretto ad approfondire l’analisi della Bibbia per definire per il meglio la natura dei rapporti tra la fede e la scienza, per contestare in questo modo le accuse di eresia da parte del magistero ecclesiastico. Nel 1613 scrisse dunque una lettera indirizzata ad un suo seguace, padre Castelli, dove sostenne che la Bibbia possiede un suo scopo etico e religioso, non scientifico, poiché vuole insegnare agli esseri umani non come è fatto il cielo, come nel caso dell’astronomia, ma bensì come si vada in cielo. Egli notava inoltre che tra verità scientifica e quella religiosa, non vi sono conflitti, in quanto esse sono poste su due piani differenti, pertanto tra scienza e fede non vi è contraddizione ma una separazione di competenze, essendo appunto due ambiti differenti. Con il tempo l’atteggiamento della Chiesa divenne più aggressivo, nel 1616 infatti, il Sant’Uffizio condannò la dottrina eliocentrica come eretica, a Galileo fu consigliato ad abbandonare la teoria copernicana dal cardinale Bellarmino. Ma nel 1623 Galileo scrisse comunque “Il saggiatore”, una presentazione della nuova scienza, contro gli errori e le falsità del dogmatismo. Negli anni successivi ritrovò un periodo di tranquillità grazie anche al cardinale Matteo Barberini, il quale era a favore di Galileo. L’opera più significativa di quest’ultimo fu il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo tolemaico e copernicano” del 1632, scritta in lingua volgare ed in forma dialogica, con il fine di essere compreso da un elevato pubblico, per far vincere quindi la verità della scienza copernicana. In questa opera vi sono tre protagonisti: l’Aristotelico Simplicio, semplice e sprovveduto, lo scienziato Sagredo e il copernicano Salvati, dietro al quale vi è lo stesso autore. Nonostante la prudenza di Galileo, l’adesione al nuovo sistema astronomico è inconfutabile, per questo appena fu pubblicata venne immediatamente censurata. Galileo fu così condannato al carcere, scontando inizialmente la sua pena presso il vescovo di Siena e poi nella sua casa di Arcetri, vicino Firenze. Morì infine l’8 gennaio nel 1642 nella sua casa. Ci fu una critica per il metodo galileiano al “principio di autorità”. Il sapere, per Galileo, era un sapere libero, come una costruzione astratta, focalizzata sull’esegesi dei tesi tradizionali senza riscontro sulla realtà. Galileo accusa anche il sapere tradizionale di “essenzialismo” e “finalismo”, per il primo perché ricerca l’essenza o la natura dei fenomeni naturaliun’impresa che egli ritiene superiore alla conoscenza umana, per finalismo perché considera la natura fisica come orientata all’utilità dell’essere umano. 

Come nel 1600 anche oggi ci sono argomenti che creano scalpore e portano a discussioni tra la Chiesa e la scienza, da entrambe le parti ci sono numerosi tentativi di far prevalere la propria visione sull’altra. Partendo dal principio, dalla creazione dell’uomo, già troviamo un motivo di disguido: siamo stati creati da Dio o siamo arrivati ad essere ciò che siamo attraverso l’evoluzione? Questa prerogativa ha molte spiegazioni scientifiche, ma com’è giusto che sia la gente segue ciò a cui vuole credere. Passando al presente, uno degli argomenti più discussi è senz’altro l’aborto; ultimamente in Polonia è stato reso illegale e ciò ha scaturito la protesta di milioni di donne e non solo. Da una parte, la Chiesa lo reputa dissacrante verso la preziosità della vita umana, dall’altra invece il popolo combatte per quella che crede essere la sua inequivocabile libertà, poiché una gravidanza indesiderata può rovinare la vita di una intera famiglia. Rimanendo su questa catena di pensiero, la Chiesa non supporta nemmeno l’uso di contraccettivi, considerandolo un peccato grave, uno spreco di vita.  Un argomento che ha acceso nuovamente la discussione tra Chiesa e scienza è quello dell’eutanasia, infatti la Chiesa è contro questa pratica poiché va contro i valori etici e morali della dottrina cattolica. Il Vaticano ha ribadito ultimamente come l’eutanasia sia un crimine contro la vita umana, perché con tale atto l’uomo sceglie di causare direttamente la morte di un altro essere umano innocente. Recentemente in Spagna è stata legalizzata l’eutanasia e ciò dimostra come le cose si stiano evolvendo continuamenteDa anni la Chiesa porta avanti una battaglia contro i transessuali e le operazioni per il cambio del sesso. Infatti non viene concepito e accettato il cambio del proprio sesso, e viene condannato come un peccato, però negli ultimi anni la concezione della Chiesa è variata; infatti ultimamente Papa Francesco sta cercando un dialogo con la comunità transgender. Nonostante ciò nel 2015 lo Stato del Vaticano ha dichiarato che i cattolici transgender non possono diventare padrino e madrina. Questo argomento crea molte discussioni tra la Chiesa e la scienza, perché l’operazione per il cambio del sesso va contro gli ideali cattolici; ma non in tutte le chiese del mondo è così infatti ad esempio la Chiesa inglese ha supportato la comunità LGBT e ha permesso ai preti transgender di continuare a svolgere la loro missione di pastori. 

Come non fare poi riferimento a ciò che sta caratterizzando questi ultimi anni, e che sarà scritto sui libri di storia in un futuro prossimo? Sì, anche per quanto riguarda il Covid ci sono spesso idee contrastanti sia sulle cause dell’epidemia, sia sul modo in cui l’uomo la dovrebbe risolvere. Ci sono molti credenti che sono sicuri si tratti solo di una punizione divina, mentre la chiesa afferma che per guarirne la soluzione sia nella preghiera e nella fede. Entrambi questi ragionamenti sono logicamente lontani dalla versione scientifica dei fatti, che si affida ai vaccini e alla ricerca per garantire l’estinzione della malattia. 

Dalla fine del Cinquecento e per tutto il Seicento l’Europa è agitata da conflitti religiosi e politici. Come sempre nei momenti di instabilità, da una parte si diffonde il desiderio di evasione, di inquietudine che accompagna la morte o la crisi delle vecchie concezioni e dall’altra emergono nuove correnti di pensiero. Lo spirito del 600 è l’elaborazione e la diffusione del pensiero scientifico. Senza dubbio il moto di riforma di Lutero aveva scosso profondamente i paesi cattolici mentre la controriforma aveva aumentato lcensura.  Eppure lo spirito del tempo, il pensiero scientifico si diffuse ugualmente. La Spagna entra in una crisi economica e politica rovinosa, portandosi dietro l’Italia, mentre Olanda e Inghilterra diventano le nuove potenze commerciali e coloniali. La Francia afferma il suo predominio e incarna il cuore della società e delle arti. In questo contesto nasce la scienza moderna basata sul metodo scientifico, si diffonde la visione eliocentrica e di scienza autonoma. Il vero genio di questo tempo è Giordano Bruno che adotta la dottrina di Copernico, egli concepisce il cosmo come un organismo vivente permeato da Dio (panteismo). Simile è il pensiero del rapporto uomo-natura del filosofo Tommaso Campanella (1568-1639), che venne accusato di eresia e subì numerosi processi. Fingere gli fu d’aiuto (come a Galileo) per scampare la morte anche se dovette scontare trent’anni di prigionia a Napoli e a Roma. Anche Bacone attribuisce alla natura un ruolo centrale e propone di adottare un metodo induttivo rigoroso (la teoria delle tabulae) illustrato nel secondo libro del suo Novum Organum (1620). Critica duramente Aristotele, il cui pensiero era in contrasto con l’idea del metodo scientifico e della verifica sperimentale dei risultati, mezzi essenziali per lo sviluppo e la ricerca. Con Galileo assistiamo al momento di maggior incontro tra la tradizione e l’innovazione. Il pisano rivoluzionò totalmente il pensiero dell’epoca grazie alla teorizzazione ed applicazione del metodo scientifico, basato sul linguaggio matematico e sull’esperimento 

Abbas, Del Negro, De Simone, Daluddung, Morelli, Pezzutto 4N