Uno dei problema principali del carcere italiano è il sovraffollamento, poiché sono rinchiusi molti più detenuti rispetto a ciò che ne richiede il regolamento. Al momento le regioni dove si manifesta in maniera più evidente questo fenomeno, che non aiuta i detenuti a sopravvivere con tranquillità, sono la Puglia e la Lombardia.
CARENZA DI PERSONALE
Il terzo problema è il suicidio, con una media di quattro/cinque suicidi al mese. Le statistiche degli ultimi anni confermano che fino ad oggi i suicidi nelle prigioni sono più di mille all’anno. Questo fenomeno riguarda anche le guardie penitenziarie e il resto del personale, arrivando anche a numeri molto elevati come il suicidio di sette poliziotti penitenziari ogni anno.
La polizia penitenziaria ogni giorno lotta per eliminare l’uso della droga all’interno delle carceri. I detenuti cercano di realizzare all’interno delle strutture dei veri e propri gruppi, finalizzati allo scopo di ricavarne i soldi.
La problematica sanitaria all’interno delle carceri è dovuta alla mancanza di igiene nelle prigioni e nei luoghi frequentati dagli stessi reclusi. Questa è alimentata a causa della convivenza nella stessa cella, di molti detenuti che possono arrivare anche a sei, rendendo impossibile la coabitazione.
UN PENSIERO PERSONALE…
L’analisi approfondita di questo argomento ci ha portato a delle considerazioni strettamente personali e soggettive. Consideriamo ingiuste e contraddittorie la maggior parte delle cose enunciate perché sono un controsenso a ciò che afferma e garantisce la Costituzione italiana. In ogni persona indipendentemente dai propri sbagli, giustamente da scontare, non dovrebbero mai mancare il rispetto e la dignità. Le condizioni in cui sono costretti a sopravvivere alcune volte vanno oltre ogni possibile accettazione perché è disumano convivere con più di sei persone in meno di 25 metri quadri e dover condividere gli stessi spazi, questo provoca esaurimento e angoscia emotiva da parte dei detenuti che li porta a compiere azioni estreme. Troviamo assurdo far pagare l’affitto di una cella, il cibo presente all’interno degli spacci alimentari in maniera così elevata, quando altri detenuti non lo fanno e la Costituzione italiana ci insegna che siamo tutti uguali difronte la legge. Allo stesso tempo è sbagliato togliere la possibilità ai detenuti di poter vedere e toccare i propri parenti, essendo l’unica forza e motivo che gli spinge ad andare avanti e a cambiare il loro percorso di vita, a tal fine sarebbe opportuno tamponare prima degli incontri i parenti per far vivere un momento di spensieratezza e sicurezza, per entrambe le parti. Riguardo alla droga e allo spaccio all’interno delle carceri ci siamo soffermate a pensare a come potesse entrare all’interno della struttura, senza trovare una precisa risposta. Speriamo che la situazione migliori per noi e per loro e che questo periodo di difficoltà li aiuti a consolidare il rapporto con i loro familiari e a imparare dai propri errori per non commetterli più.