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Human Right, la storia dell’Onu nelle immagini dell’archivio storico delle Nazioni Unite   

Lo scorso 12 marzo a Roma si è conclusa una mostra singolare e unica nel suo genere: una mostra di foto prese dall’archivio storico delle Nazioni Unite, che racconta la storia dell’ONU e del mondo contemporaneo attraverso le vicende che hanno avuto per protagoniste le Nazioni Unite. È stata inaugurata per il 75esimo anniversario della nascita dell’ONU (24 ottobre 2020) a Spazio5 in zona OttavianoLa mostra era inedita nella capitale, mentre era già stata esposta nel 2018/2019 presso il centro culturale ed espositivo de “la Casa di Vetro” di Milano ad opera del curatore Alessandro Luigi Perna. Era composta di 160 immagini (di cui 60 stampate e le altre proposte in foto-proiezione su uno schermo) con un focus sulle più importanti missioni civili e militari di cui l’ONU è stata protagonista. L’esposizione vuole allo stesso tempo raccontare come è cambiata nel corso del tempo la sensibilità del pianeta nei confronti di alcune delle questioni più importanti per la civiltà umana. 

Ho avuto l’onore di visitarla proprio l’ultimo giorno e ne sono rimasta affascinataOltre ad aver scoperto quante guerre ci sono state nel corso del dopo guerra, di cui non ero a conoscenza, nelle immagini esposte ho visto la disperazione di una bambina o di un militare quando la guerra toglie tutto. Purtroppo per le norme covid non vi era il libro stampato dove venivano spiegate tutte le foto, ma è stato possibile leggere il pdf che era veramente ben fatto.
Queste sono solo alcune delle foto che mi hanno colpite di più:

Rappresenta un soldato giapponese che cammina tra le rovine di Hiroshima dopo che la città è stata distrutta dalla bomba atomica. 

Mi ha impressionato vedere la desolazione di questa immagine, tutti gli alberi all’orizzonte completamente spogli e morti. Soprattutto mi ha fatto riflettere quante vite potevano esserci su quel campo ormai vuoto. 

Foto del settembre 1945 

 

 

 

Questa immagine è stata scatta in una missione in Kuwait per valutare i danni durante l’occupazione irachena. Sullo sfondo i pozzi di petrolio di Al Magwa in fiamme ed in primo piano un carro armato iracheno distrutto. La distruzione irachena ha causato enormi danni all’ambiente della regione. 

Foto del 25 marzo 1991 

 

 

 

 

Rappresenta una persona molto anziana che porta un bambino a Rio De Janeiro. È stata fatta per rappresentare l’assemblea mondiale sull’invecchiamento che si è tenuta tra il 26 luglio e il 6 agosto del 1982 a Vienna. Fu sponsorizzata dall’ONU per discutere del futuro degli anziani nel mondo. 

Foto del 1981 

 

 

 

 

Uno spaventapasseri vestito da peacekeeper delle Nazioni Unite davanti una casa ricoperta da buchi di proiettili nella città di Kostajnica, a confine con la Croazia, nella Bosnia settentrionale. Questo spaventapasseri rappresenta il paradosso dell’intervento delle Nazione Unite durante le guerre in Iugoslavia, poiché da una parte vi è una casa distrutta e abbandonata e dall’altra uno spaventapasseri con scritto “fate l’amore non la guerra”. 

Foto scattata nel 1992

Missione delle nazioni unite che rinnova l’orfanotrofio in Costa D’avorio.  

Foto del 19 dicembre 2011 

 

 

 

 

Dal viso impassibile di questa bambina coreana di nove anni si riflette il dolore e le avversità infinite che è la guerra in Corea oggi. Portando il suo fratellino, tutto ciò che rimane della sua famiglia ormai deceduta, arranca davanti ad un carro armato Patton fermo alla periferia a nord di Seoul. 

Foto del 9 gennaio 1951 

 

 

 

 

Purtroppo questa mostra non ha avuto vita facile. Quando è stata aperta, il 24 ottobre 2020, non si è presentato nessuno e il giorno successivo il Lazio è diventato zona arancione e poi rossa e ciò non gli ha permesso di rimanere aperta. Infatti, doveva concludersi il 29/11/2020, ma per fortuna è stata prolungata fino al 12/03/21 e lo sarebbe stata ancora per una altra settimana se il Lazio non fosse diventata zona rossa. Purtroppo non è stata molto pubblicizzata, lo stesso Spazio5 è un po’ nascosto, e ciò è stato veramente un peccato perché sono state scelte delle foto veramente significative e con un impatto pazzesco a livello visivo e morale. Spero che venga riproposta i prossimi anni perché è stata fantastica e, tralasciando che ci tornerei oggi stesso, penso che debba essere vista da moltissime altre persone e soprattutto dalle scuole perché ha molto da insegnare. 

Giulia Vernucci 4M