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“Il calcio senza i tifosi ha perso la sua passione”. Intervista ad Alberto Paleari

di Emanuele Grazi, 1b

Quando appariva per la prima volta sui nostri teleschermi Giuseppe Conte nei panni di Presidente del Consiglio dei ministri, Alberto Paleari era ancora a Cittadella a difendere la porta del “Città”, come la chiama lui. Da quando Conte ha pronunciato le parole “Io resto a casa” si è fermato tutto, compreso il tanto amato calcio di Alberto.

Il portiere che dal 4 ottobre 2020 si è trasferito a Genova, sponda rossoblù , contattato su Instagram, ha accettato di rispondere ad alcune domande.

Alberto, ti ringrazio per la tua disponibilità e ti chiedo come hai trascorso il periodo in quarantena con la tua compagna Sara

Sarò sincero, i primi tempi sono stati durissimi. Giornate intere trascorse a guardare la TV o giocando alla Playstation, con pochissima voglia di fare qualsiasi cosa. Poi, purtroppo, stare in casa  è diventata la normalità e con Sara abbiamo accettato il fatto di doverci sopportare per 24 ore al giorno e abbiamo iniziato a giocare su qualsiasi cosa: pensa che eravamo arrivati al punto che ci giocavamo chi andasse a fare la spesa sfidandoci a Fifa! Per fortuna, dopo poco, il mister del Citta ci ha mandato sul gruppo WhatsApp una tabella con gli esercizi da fare per mantenerci in forma, così le mattinate sono diventate molto meno pesanti e di pomeriggio abbiamo iniziato a fare videochiamate con amici e parenti: siamo tornati a sorridere, anche se comunque è stato e continua ad essere un periodo molto difficile.

La pandemia però ti ha portato un regalo speciale…

Sì, certo! La mia compagna ha da poco festeggiato le 31 settimane di gravidanza, aspettiamo una femminuccia!

Nello spogliatoio c’è qualcuno che è già papà, ti stai facendo dare dei consigli?

Ovviamente, chiedo tantissime cose a Pandev e Strootman che hanno già dei figli, però mi prendono in giro perché dicono che sono troppo agitato e mi continuano a consigliare di godermi le ultime notti dove si può dormire, visto che, secondo loro, quando nascerà la bimba, non riuscirò a dormire più di due ore consecutive.

Durante gli anni al Cittadella, hai sempre avuto il calore del pubblico allo stadio: come hai vissuto le ultime partite in maglia granata senza il supporto dei tifosi?

Quando gli stadi erano ancora aperti, il calore dei tifosi era pazzesco: ti motivavano a fare sempre meglio, ti davano la carica per arrivare fino in fondo ai 90 minuti… mi mancano molto.

ANSA/LUCA ZENNARO

Che messaggio vuoi mandare ai tifosi genoani che non ti hanno mai visto dal vivo?

Ai tifosi genoani dico che ho guardato moltissimi video su di loro, soprattutto durante i derby, ne abbiamo vinto uno in Coppa Italia e lo abbiamo dedicato a loro, ci mancano molto e non vediamo l’ora di riaverli vicino a noi!

Come è cambiato il mondo del calcio durante la pandemia?

Appena ricominciato il campionato eravamo un po’ tutti spaesati e quasi senza voglia di giocare: senza tifosi e durante un periodo storico così difficile, è stato molto complicato. Poi purtroppo ci abbiamo fatto l’abitudine  e ormai è normalità giocare senza il supporto del pubblico anche se non ci piace, e quando tornerà sarà un vero e proprio spettacolo!

Sei a conoscenza di alcuni progetti per riaprire gli stadi?

Sì, però li conosciamo tutti: in Italia purtroppo siamo più indietro rispetto ad esempio all’Inghilterra che sta proponendo molti più progetti per riaprire già verso la fine di questo campionato. C’è da dire anche che per l’Europeo 2021 che si svolgerà quest’estate, se la situazione non peggiora, sarà probabile tornare a vedere il pubblico sugli spalti.

Secondo te, calcisticamente parlando, cosa si è perso in questo periodo ?

Tutto. Perdendo i tifosi, il calcio ha perso la sua essenza, la sua passione, la sua ragione di esistenza. Anche se sicuramente stai tranquillo che ci ritroveremo dal vivo!