Il grido del lupo 

Tra il 400 e il 500 i lupi sono considerati animali pericolosi per l’uomo e per il bestiame e, dopo ripetute lamentele da parte dei suoi sudditi, Enrico VII, re d’Inghilterra e signore d’Irlanda dal 22 agosto 1485 fino alla sua morte, dà ordine di cattura per tutti i lupi grandi e piccoli senza pietà. A metà ‘400 tutti i branchi sono stati sterminati specialmente in Gran Bretagna. A distanza di due anni nella notte un cane enorme, dal muso lungo e la corporatura esile, si aggira per le fattorie in cerca di cibo. Inizialmente tutti pensano che si tratti appunto di un cane, ma dopo ripetute ricerche si scopre che non è un cane bensì una lupo, Silea. È lei che ha protetto l’ultimo branco di lupi rimasti, riuscendo a sfuggire a tutte le minacce dei cacciatori, grazie all’astuzial’istinto, la velocità e i riflessi. Era riuscita a guidare il suo branco e a tenerlo unito, muovendosi nell’ombra per non essere rintracciati. In un pomeriggio di sole Ben, un bambino di dieci anni, sta giocando con il fucile che suo nonno gli ha appena regalato vicino ad un lago quando un cacciatore con la sua cagnolina intralciano il suo percorso. Il cacciatore, osservando il bambino giocare e vedendolo non molto ferrato, decide di dargli qualche consiglio. Vedendo il sole tramontare i due decidono d’intraprendere il cammino per il ritorno. Il cacciatore durante il percorso intravede alcune impronte ed è certo che si tratti di un lupo. Decide dunque di mettersi sulle sue tracce più determinato che mai e nel corso della notte riesce a trovare il branco. Silea e il branco si ritrovano a correre come furie, tanto veloci quanto sfuggenti, come non succedeva da tempo. Il cacciatore riesce a sparare a cinque membri del brancoSilea e Conna, suo compagno e padre del cucciolo che Silea aspetta, sono feriti e dopo aver seminato il cacciatore decidono di riposare. Passa la notte ma per Conna non c’è nulla da fare. A questo punto Silea si ritrova sola e deve difendere se stessa e il suo cucciolo che sta per nascere, decide quindi di rifugiarsi in un granaio apparentemente abbandonato dove nascerà il piccolo lupo. Dopo tre giorni qualcuno spalanca la porta, si tratta di Ben. Silea è troppo debole per reagire e sviene. Ben decide di aiutarla, anche se ha molta paura, chiama suo padre e insieme accudiscono la lupa e il suo cucciolo dandogli acqua fresca una coperta calda e cucendo le sue ferite. Silea dorme per due giorni di fila senza svegliarsi mai, ma si sa i lupi sono creature magiche e sensitive, e nello stato inconscio sogna suo padre, suo mentore di vita. Si chiamava Saku ed era il lupo più forte della Gran Bretagna e un ottimo capobranco. Silea, sua unica figlia femmina, era la più forte di tutti i suoi figli compresi i maschi. Saku aveva notato questa dote nella figlia minore e cosi decise di addestrarla e alla morte del padre divenne capobranco. A un certo punto, nello stato inconscio in cui si trova, vede l’immagine di suo padre che gli consiglia di fidarsi dell’uomo e di obbedirle. Silea proprio in quel momento si sveglia e vede il suo cucciolo giocare con Ben e, pur avendo sempre diffidato dell’uomo per la sua crudeltà, decide di fidarsi e per l’ennesima volta obbedisce al padre. Passa la notte e Silver purtroppo non ce la fasa che sta per morire e sa anche che il suo cucciolo si trova in buone mani. A distanza di anni, mentre Ben e Dakota crescono insieme, il cacciatore è ancora sulle sue tracce deciso a trovarlo per uccidere l’ultimo lupo della Gran Bretagna e ricavare denaro con la sua pelle. Dakota però è un lupo e come tutti gli animali sente il bisogno di seguire l’istinto, cosi decide di andare via. Cresce sempre più e con lui cresce anche la sete di vendetta per sua madre e si mette sulle tracce del cacciatore che oramai si era rassegnato. Durante una fredda notte d’inverno Dakota si aggira per il territorio in cerca di cibo e non a caso finisce nella fattoria del cacciatore che sentendo le lamentele del bestiame si sveglia. Dakota capisce subito che si tratta di quel cacciatore e decide di finirla una volta per tutte. Lo attacca alle spalle una prima volta a questo punto il cacciatore è ferito, ma al lupo non basta, lo attacca una seconda volta. Dakota riesce a ferire gravemente il cacciatore ma sa di correre un rischio così scappa via. Sorge l’alba e Dakota, nascosto dietro dei cespugli, intravede il cacciatore a terra e si avvicina. Il cacciatore è morto. Il lupo ritorna nella tana ora però è solo così, a distanza di due anni, decide di far visita al suo amico oramai diventato un uomo. Ben lo riconosce da lontano, sapeva che prima o poi suo fratello sarebbe ritornato.

Elisa D’Ambrogio 4M