Il popolo dei Piceni

I Piceni erano un popolo di nomadi stanziatosi intorno al IX secolo a.C. nei territori tra le attuali Umbria, Marche e Abruzzo.

In generale erano molto abili nel commercio, tanto da stabilire delle linee di scambi con l’Oriente, dal quale importarono molti prodotti e usanze, come e spezie e soprattutto l’ambra, una resina fossile da loro considerata sacra. Ovviamente in loro aiuto vi era lo sbocco sull’Adriatico, che costituiva un elemento fondamentale senza il quale tale attività non sarebbe stata possibile da sviluppare.

Per quanto riguarda l’allevamento e l’agricoltura, essi prediligevano le pecore e coltivavano principalmente viti, olivi e frutta in generale. Questo era permesso dal fatto che il territorio risultava perlopiù pianeggiante, con una presenza significativa di pianure e poche montagne.

Il territorio risultava diviso in tribù indipendenti, come la maggior parte delle popolazioni indoeuropee che si stabilirono in Italia usavano fare, ma legate da un’alleanza militare a scopo difensivo e non.

Non si hanno molte fonti riguardanti la nascita dei Piceni, ma i primi reperti rinvenuti risalgono al IX secolo a.C., e ciò fa ricondurre l’inizio di questa civiltà intorno a quegli anni.

La “vera” storia dei Piceni inizia, però, intorno al 390 a.C. quando vennero invasi dai Galli, i quali così facendo provocarono la divisione culturale ed economica di una civiltà già abbastanza divisa. Successivamente, nel 299 a.C., stringono un’alleanza con i Romani, insieme ai quali sconfiggono gli Etruschi, i Sanniti e gli Umbri. Tuttavia, in questo modo Roma aveva una posizione di superiorità nella penisola italiana meridionale, tanto da iniziare ad annettere a sé i territori delle popolazioni minori, come i Piceni, in un processo chiamato “romanizzazione”. Seguì quindi una rivolta da parte del popolo che protestò per avere la cittadinanza romana. Etruschi, Umbri, Sanniti e Piceni una volta uniti riuscirono ad ottenerla solo nell’87 d.C.

Per quanto riguarda la religione, i Piceni veneravano alcuni dèi legati soprattutto alla natura, come la dea Cupra, regina della fertilità e delle acque.

Molte altre divinità erano riprese da diverse religioni che influenzarono nel tempo il popolo. In effetti nella loro cultura ritroviamo molti dèi che caratterizzavano la religione orientale, più precisamente la religione cinese.

L’influenza più grande però fu svolta dai Romani, quando furono costretti a riconoscere la triade capitolina, composta da Giove, Giunone e Minerva.  I Piceni, inoltre, divinizzavano gli antenati e consideravano essi come protettori della casa, del patrimonio e della famiglia.

Un altro elemento interessante che riguarda la religione picena è la formazione di depositi votivi dedicati agli dèi. Questi depositi si trovavano spesso dentro i templi, e le persone per ricevere l’aiuto e l’appoggio degli dèi dovevano portare doni proprio in questi depositi. Alcune leggende narrano, infatti, che in particolari giorni dell’anno gli dèi portavano in cielo i doni più graditi.

      di Pietro Ghiani e Emanuele Grassi