La pena di morte nel mondo, qual è la situazione?

Sono 58 gli stati nel mondo che tutt’oggi conservano la pena di mortecon 56 di essi che la praticano ufficialmente. Un dato relativamente positivo è che di questi 56 paesi che praticano abitualmente la pena di morte in realtà sono assai meno quelli che la praticano abitudinariamente. Gli stati in cui è documentato il maggior numero di esecuzioni sono l’Iran, l’Egittol’Iraq e l’Arabia Saudita, con quest’ultima che nel 2019 ha registrato il proprio record negativo con numeri di esecuzioni pari a 184. Risulta però impossibile stabilire il numero preciso di esecuzioni annuale, in quanto stati dittatoriali come Cina, Iran, Corea del Nord e Vietnam limitano le informazioni impedendone la pubblicazioneSecondo i dati, solo nel 2019, il numero di esecuzioni è di 657 persone, numeri leggermente minori rispetto alle 690 del 2018. Tra i numerosi stati in cui ancora vige la pena di morte, ve ne sono alcuni che per lo meno seguono il protocollo e rispettano le moratorie ufficiali. Questa precisazione potrebbe apparire inutile, bisogna tuttavia ricordare che nonostante la pena di morte rappresenti un notevole intoppo per il progresso globale e un’incredibile violazione dei diritti umani, il fatto che alcuni stati seguano le procedure ufficiali per procedere con le esecuzioni fornisce dati precisi e riduce drasticamente il numero di vittime. Stati che si affidano alle procedure ufficiali sono ad esempio la Russia, il Kazakistan, la Malesia ed il Tagikistan. Nonostante la pena di morte sia perennemente condannabile, può essere maggiormente compreso come stati dittatoriali adottino ancora questa metodologia giuridica, ciò che invece appare assurdo è il caso degli Stati Uniti d’America, stato occidentale democratico più orientato verso lo sviluppo che tutt’oggi, in 12 dei suoi stati, conserva ancora la pena di morte. Tra il totale degli stati solo 5 non praticano più esecuzioni da almeno 10 anni, con i restanti 7 che invece sono ancora attivi. Dal 1973 al 2013, negli Stati Uniti, sono state 8466 le condanne a morte, tra esse però 3194 sono state ribaltate in appello, 2979 hanno tenuto i detenuti nel braccio della morte lasciando che 509 condannati morissero o si suicidassero e 425 hanno ricevuto una sentenza penitenziaria, lasciando così il numero di esecuzioni effettuate a 1359. Per analizzare il concetto generico di pena di morte, può essere interessante tornare indietro di qualche secolo fino al 1700, secolo in cui un grande giurista e filosofo, con una sua opera, spiegò il proprio pensiero riguardo alla pena di morte. Il giurista in questione è Cesare Beccaria, autore dell’opera Dei delitti e delle penenella quale spiega il proprio pensiero riguardo alla pena di morte analizzandola sia da un punto di vista etico che pratico. Dal punto di vista etico, Beccaria spiega come secondo lui la pena di morte non sia realmente efficace per allontanare le persone dai delitti, in quanto lo scopo di una pena sarebbe in realtà quello di evitare reati, facendo funzionare la punizione come esempio. Dal punto di vista etico, invece, Beccaria parla della pena di morte paragonandola ad una guerra della nazione contro il cittadino. In questo senso, infatti, lo stato sembrerebbe prendere decisioni non sulla base del diritto, ritenuta da Beccaria giusta, bensì sulla propria forza. A tal proposito, Beccaria spiega anche ciò che considera come il vero freno contro i delitti, ovvero l’esasperante esempio di un uomo privo della libertàNonostante il pensiero di Beccaria discosti profondamente da una possibile pena di morte, il giurista milanese considera essa come valida solamente in un caso, ovvero quando permetta la morte di un unico individuo considerabile come il vero freno per allontanare una collettività dal commettere delitti. Tuttavia, Beccaria tende a precisare anche in quest’ambito come una morte tale sarebbe comprensibile solo verso un individuo talmente potente da scatenare rivolte o tumulti. I paesi che ad oggi hanno abolito la pena di morte dal loro ordinamento per tutti i reati sono 106, mentre sono 142quelli che l’hanno abolita nella legge o nella prassi, e nonostante questi numeri superino quelli degli stati in cui essa ancora vige, ed i numeri delle esecuzioni non aumentino, la pena di morte, nel 2021, rappresenta ancora un grandissimo problema per l’umanità. 

Federico Crudeli 4M