LA SFIDA FRA L’UOMO E L’AMBIENTE

Sulla base del rapporto difficile e spesso conflittuale tra uomo e ambiente, il sistema tecnologico umano (soprattutto il sistema economico) ha svolto un ruolo diverso in relazione alle funzioni dell’ecosistema globale. Il sistema tecnico è senza dubbio un sottoinsieme dell’ecosistema terrestre, dal quale riceve traffico in entrata e genera traffico in uscita, ma presenta anche alcune peculiarità. Innanzitutto, poiché il sistema tecnologico stesso ha una tendenza intrinseca a plasmare l’ambiente esterno con la propria immagine e somiglianza, è questa tendenza che spinge la società industrializzata ad affrontare la natura.

Questa è una “sfida” ambientale, non una sfida naturale. Adattare. Secondo, ma non meno importante, perché il sistema economico trasformerà naturalmente le sue azioni in ricompense a breve termine, della durata di diversi anni, o nel migliore dei casi, molta energia e produttività e, come abbiamo visto, una scansione del sistema terra seguita da processi e tempi diversi.

Una delle varie sfide fra uomo e ambiente che è importante menzionare è la ‘Terra dei Fuochi’, un’espressione degli anni 2000 utilizzata per indicare l’ampia area situata nell’Italia meridionale, che si estende in Campania, in relazione all’interramento di rifiuti tossici, alla presenza di numerose discariche abusive sparse sul territorio, e all’innesco di numerosi roghi di rifiuti, tutte circostanze con un potenziale impatto sulla salute della flora e fauna circostante.

Ma, da trent’anni a questa parte, le cose in quel territorio sono cambiate. Sono infatti oltre sessanta i comuni, tra le province di Napoli e Caserta, che si sono visti espropriati ben 46 chilometri della fertilità delle loro terre. Centinaia di migliaia di persone sono condannate a vivere in una terra dove i rifiuti tossici sono ovunque: nel terreno, nell’aria, nell’acqua e negli alimenti che in quelle zone si coltivano.

Il problema principale infatti sta tutto nel modo in cui vengono smaltiti i rifiuti. Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha avuto modo di effettuare studi e rilievi, e quello che ha evidenziato è un’alta percentuale di morti per patologie riconducibili all’inquinamento ambientale, derivanti sempre dalla presenza di sostanze altamente chimiche in terra, aria e acqua.

LA SOLUZIONE AL PROBLEMA

Attraverso alcune ricerche scientifiche però è stato scoperto che abbiamo circa 15 anni per salvare il pianeta dai cambiamenti climatici e dagli effetti devastanti che questi avranno sulla salute dell’uomo e del territorio.

Non è una missione molto difficile salvare il pianeta e anche noi stessi, ma ci riusciremo solo se tutti uniremo le nostre forze per affrontare questa problematica.

Potremmo movimentarci ad esempio facendo le seguenti cose:

-non sprecando l’acqua;

-evitando la plastica e l’abuso di carta;

– facendo la raccolta differenziata e riciclando;

-muovendosi in bicicletta o a piedi (nel caso di brevi distanze);

-riducendo il consumo energetico;

-utilizzando prodotti naturali (sia per l’igiene personale che per la casa).

Dunque per ridurre l’inquinamento ambientale basta anche solo seguire piccoli accorgimenti nella propria vita quotidiana, un buon gioco di squadra e la responsabilità di ciascuno.

Ultimamente si predilige molto per l’opzione del riciclo, il quale potrebbe diventare l’abitudine ecologica che salverebbe il pianeta. In effetti la raccolta differenziata è un sistema di raccolta che prevede una prima differenziazione dei rifiuti da parte dei cittadini.

Il riciclo dei materiali ha moltissimi vantaggi: permette di ridurre lo sfruttamento di risorse non rinnovabili, i consumi di energia e di acqua collegati ai processi produttivi, le emissioni e le sostanze responsabili dell’effetto serra.

I rifiuti possono avere diverse destinazioni, possono finire nelle discariche, possono essere bruciati, possono essere raccolti in maniera differenziata per essere riciclati. La destinazione in discarica è la scelta peggiore poiché rappresenta innanzitutto un grande spreco di materiali e di energia, inoltre le discariche occupano grandissimi spazi ed è sempre più difficile trovare luoghi adatti nei quali collocarle.

I rifiuti possono essere anche inceneriti in forni speciali detti termovalorizzatori, recuperando il calore. Questi impianti per funzionare bene devono trattare rifiuti che producono molto calore quando bruciano e devono possedere adeguati sistemi di depurazione dei fumi.

“Termovalorizzatore Colleferro”

La raccolta differenziata dei rifiuti consiste nel dividerli nei vari componenti recuperabili e in quelle pericolose per l’ambiente. Le tipologie dei rifiuti così divisi possono essere raccolte separatamente, trattate e inviate alle industrie che le recuperano.

Carta e cartoni rappresentano circa un quarto dei rifiuti solidi urbani. La prima operazione è la scelta della carta riciclabile, che dev’essere separata dagli altri rifiuti, in seguito avviene la raccolta che avviene tramite bidoncini condominiali o cassonetti. Si passa per l’industria che si occupa del riciclo, qui il materiale viene pressato e spedito nella cartiera, dove viene sminuzzato e lavorato fino ad ottenere un impasto fluido e omogeneo. L’impasto alimenta la macchina continua da cui si ricavano le bobine di carta che arrivano alle cartotecniche, qui infine si preparano i fogli per ottenere imballaggi e altri prodotti finiti.

Anche per il vetro, dopo la scelta e la raccolta, il materiale passa all’industria che si occupa del riciclo di questo materiale. Il vetro recuperato ridotto in piccole pezzature omogenee diventa il cosiddetto ‘’pronto al forno’’; il materiale entra in vetreria dove viene fuso in appositi forni ottenendo una pasta di vetro plasmabile, il vetro fuso prende la forma di nuovi contenitori che poi vengono raffreddati.

Dopo la scelta e la raccolta del materiale da riciclare, i rifiuti in alluminio vengono pressati in balle per facilitarne il trasporto. In fonderia l’alluminio viene fuso per ottenere alluminio liquido da cui si ottengono lingotti e placche.

Le plastiche riciclabili sono quelle termoplastiche dei seguenti tipi:

-il PET

-il PVC

-il PE-HD

È importante schiacciare gli imballaggi prima di buttarli per ridurne il volume. La plastica una volta prelevata viene portata in impianti dove viene separata dalle altre frazioni e dalle impurità. Viene poi suddivisa per tipologia e compresse in valle per facilitarne il trasporto. Il materiale una volta privato delle parti dannose per le successive trasformazioni viene lavorato in scaglie e granuli per ottenere nuovi progetti di plastica

I rifiuti alimentari e il materiale vegetale proveniente dalla manutenzione di parchi e giardini, possono avere diverse destinazioni. Lo smaltimento in discarica o presso gli inceneritori presentano notevoli svantaggi, per questo la soluzione migliore per lo smaltimento delle sostanze organiche consiste in una corretta raccolta differenziata e nella produzione di concime organico: il compost.

Albertini Sara, Sofia Khachidze, Cristiana Vaiani 4M