Un anno di Covid-19, la situazione nel nostro Paese

L’Italia ha annunciato un nuovo blocco per fermare il rimbalzo nei casi covid-19, tra le polemiche in Europa sulla somministrazione del vaccino AstraZeneca e sui suoi possibili effetti collaterali, un iniettabile che l’OMS ha esortato a continuare a utilizzare. 

Il governo Mario Draghi ha deciso, al termine del Consiglio dei Ministri, che dal 15 marzo al 6 aprile le regioni d’Italia “dove il numero settimanale di contagi supera i 250 per 100.000 abitanti, saranno considerate rosse“. 

L’Italia, che questa settimana ha superato la barriera dei 100mila morti per virus, sta registrando un forte aumento di infezioni e decessi, mentre gli ospedali rischiano di essere travolti, in gran parte a causa della variante britannica, secondo i medici. 

Sebbene il Paese abbia lanciato il suo piano di vaccinazione a fine dicembre, le consegne sono notevolmente rallentate e solo 1,8 milioni di persone – su una popolazione di 60 milioni – avevano ricevuto due dosi di vaccino a partire da venerdì. 

Il nostro è un Paese ancora profondamente scosso dall’enorme catastrofe che è piovuta sulla nostra comunità dalla Cina alla fine di gennaio dell’anno scorso e poi, inesorabilmente, ha progressivamente invaso tutta l’Europa e il mondo intero con curve epidemiologiche più o meno sovrapposte. Uno sviluppo in gran parte inaspettato, nonostante il fatto che molti esperti americani e asiatici, come una dea Cassandra che nessuno ascolta, avessero avvertito per anni del pericolo che si prospettava. 

La pandemia ha rivoluzionato il flusso della nostra vita familiare così come le abituali modalità di lavoro e sta provocando la chiusura di un numero impressionante di piccole e medie imprese, mettendo a rischio centinaia di migliaia di posti di lavoro. I dati ufficiali aggiornati al 29 aprile 2021 parlano chiaro: la pandemia COVID-19 nel nostro Paese ha causato 119.238 morti; tanti, tanti, troppi! Principalmente nelle regioni del nord Italia, soprattutto in Lombardia, ma anche in Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Liguria. Nelle province di Bergamo e Brescia una parte consistente degli anziani, in maggioranza uomini, è scomparsa: una generazione spazzata via dal covid-19 in poche settimane, tra marzo e aprile dello scorso anno; ricoverati in condizioni drammatiche in terapia intensiva e intubati, ai quali è stata addirittura negata la possibilità di ricevere un’ultima carezza dai propri cari prima di morire. 

 Sinamaica Rubiu 4M