La giornata della Terra

di Giulia Faccinelli, 3BCL

La Giornata della Terra (in inglese: Earth Day) è il nome usato per indicare il giorno in cui si celebra l’ambiente e la salvaguardia del pianeta Terra. Le Nazioni Unite celebrano questa ricorrenza ogni anno, un mese e un giorno dopo l’equinozio di primavera, il 22 aprile. La celebrazione vuole coinvolgere più nazioni possibili e quest’anno hanno preso parte 193 Paesi. Nata il 22 aprile 1970 per sottolineare la necessità della conservazione delle risorse naturali, la Giornata della Terra è divenuta un avvenimento educativo ed informativo. I gruppi ecologisti lo utilizzano come occasione per valutare le problematiche del pianeta: l’inquinamento di aria, acqua e suolo, la distruzione degli ecosistemi, le migliaia di piante e specie animali che scompaiono, l’esaurimento delle risorse non rinnovabili, lo scioglimento dei ghiacciai e l’innalzamento delle temperature dovute all’effetto serra. Si insiste su soluzioni che permettano di eliminare gli effetti negativi delle attività dell’uomo, cercando di sensibilizzare le singole persone. 

Nel 1990 la Giornata della Terra mobilitò 200 milioni di persone in 141 paesi e nei primi del 2000 questa giornata riuscì a coinvolgere fino a 183 paesi anche grazie ai personaggi famosi, che presero parte questa iniziativa, come Leonardo di Caprio. Nella giornata della Terra celebrata quest’anno, sono stati presentati i dati globali dello scorso anno; nel 2020 le concentrazioni atmosferiche di gas serra hanno raggiunto la media annuale globale più alta dal 2003, a livello globale il 2020 è stato uno dei tre anni più caldi mai registrati, mentre gli ultimi sei anni sono stati i più caldi mai registrati. Temperature superiori alla media sono state registrate principalmente in Siberia settentrionale e in alcune parti adiacenti all’Artide dove le anomalie hanno raggiunto i 6 gradi. Sempre in questa giornata, il Leaders Climate Summit guidato dal Presidente americano Joe Biden, insieme ai Paesi partecipanti hanno presentato  i loro nuovi impegni per il clima tra cui quello delle emissioni ‘net zero’ entro il 2050. Anche la giovane attivista Greta Thunberg si è schierata contro tutti quei Paesi che non riducono le emissioni di Co2. In una intervista ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Che ci piaccia o meno, il mondo è cambiato- ha spiegato Greta- ora tutto è diverso e probabilmente non sembrerà più lo stesso e saremo costretti a trovare altre strade. Se un singolo virus può distruggere le economie nel giro di poche settimane, ciò dimostra che non stiamo pensando a lungo termine e non stiamo prendendo in considerazione questi rischi“. Anche questa volta Greta ha difeso e portato avanti le sue idee, nella speranza che il suo appello venga ascoltato. 

Fonti: Wikipedia, rinnovabili.it, ansa.it, Vogue.it, la repubblica