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Maltrattamenti sugli animali nell’industria cosmetica e il suo impatto ambientale

Chi non ama avere un aspetto impeccabile, provare l’ultimo profumo del proprio
stilista preferito o un maquillage sempre perfetto in ogni occasione? Per non parlare
dei capelli, sempre in ordine e al posto giusto, con l’utilizzo di lacca e creme che
promettono una tenuta estrema per tutto il giorno. Bene, a noi tutti piace valorizzarci
grazie all’utilizzo di prodotti cosmetici come creme, trucchi, profumi ma anche
detergenti quotidiani per la cura del corpo, solo che, in pochi sanno che dietro ad un
semplice prodotto vi è un problema molto più grave e esteso, ossia la
sperimentazione di queste sostanze sugli animali.
Il mondo animale purtroppo è sempre stato oggetto di sfruttamento da parte
dell’uomo e in particolare da aziende produttrici di cosmetici e farmaci, negli ultimi
decenni però questa attività si è intensificata sempre di più. Il consumo di massa ha
infatti peggiorato questa situazione poichè si consuma in modo spropositato senza
pensare che dietro ad ogni prodotto ci sono costi nascosti che ricadono su soggetti più
deboli, tra questi gli animali. Quelli più utilizzati infatti per questo tipo di pratiche
sono molti e delle specie più varie; l’83% di essi è costituito da topi, conigli, criceti e
cavie mentre il restante 17% da uccelli, animali domestici e scimmie. Tra i prodotti
incriminati, non solo di attuare la sperimentazione ma anche di inquinare l’ambiente,
come abbiamo già accennato, vi sono anche i cosmetici. L’industria della bellezza
produce, infatti, miliardi di unità di imballaggio non riciclabili, quindi, ad alto
impatto ambientale aumentando il loro impatto anche grazie al contenuto di creme e
trucchi che inquinano non solo l’acqua ma anche l’aria. Secondo l’ECHA (European
chemicals agency) solo in Europa si utilizzano giornalmente in media 7 prodotti
diversi per la cura e l’igiene del corpo come sapone, shampoo, deodorante, profumi e
trucchi, motivo per il quale è molto importante saper scegliere prodotti cosmetici e di
uso quotidiano sicuri e con una politica rigorosa nel rispetto degli animali, degli
uomini e dell’ambiente. Per renderci il tutto molto più facile, alcune aziende
sostenitrici dell’eliminazione dello sfruttamento animale applicano dei simboli che
permettono di riconoscere i prodotti dove non è stata attuata la vivisezione e
sperimentazione sugli animali chiamati prodotti “cruelty-free” letteralmente “senza
crudeltà”. È quindi molto importante, nel nostro piccolo, sostenere queste aziende e
privilegiare questa tipologia di cosmetici, in quanto risultano essere non solo sicuri
per noi ma anche per l’ambiente e la fauna del nostro pianeta.

Alessia Carace, V E