Softair: sport per fanatici guerrafondai o gioco tattico?

Il softair, o airsoft, come viene chiamato nei paesi fuori dall’Italia, è un’attività ludico-sportiva, che può essere praticata sia all’esterno, in appositi campi boschivi, edifici dismessi, ma comunque sicuri o apposite ricostruzioni di aree urbane, sia al coperto in arene predisposte. Il nome, che tradotto alla lettera significa “aria compressa”, deriva dalla lingua inglese e fu attribuito a questo sport fra gli anni 70 e 80 del ventesimo secolo in Giappone, quando la Tokyo Marui, prima casa produttrice di repliche e originaria dell’isola, fece uscire sul mercato la propria linea di fucili a pallini calibro 6 millimetri prendendo idea dal neonato paintball. Tutt’ora tale azienda ha fama mondiale e fabbrica prodotti di altissima qualità.

Alcune persone potrebbero pensare che si tratti di un’attività per i cosiddetti invasati o fanatici guerrafondai, perché trovano assurdo e insensato ricreare scenari di una cosa tanto turpe quale è la guerra. 

Altri risponderebbero che in realtà è semplicemente una simulazione di azioni e tattiche militari senza ricadere in alcun tipo di violenza fisica, la quale è totalmente bandita. Infatti il funzionamento stesso del gioco e le regole presuppongono una grande onestà e lealtà da parte dei partecipanti, i quali, in totale assenza di arbitri, devono loro stessi dichiararsi colpiti. Inoltre è necessario andare oltre il vestiario simil militare e le “armi”, termine improprio per le repliche da softair che sono totalmente innocue e considerate giocattoli, poiché sotto di esse non vi è altro che una sana attività fisica ricreativa, basata sulla tattica e sull’ingegno, e salutare, in quanto, nella maggior parte dei casi, praticarla ti costringe a stare all’aria aperta e camminare a lungo.

Vi sono molte tipologie di partite a cui poter partecipare: deathmatch a squadre, ruba la bandiera, recon, proteggi il VIP, liberazione di un prigioniero, e altre varietà di modalità come disinnescare una finta bomba o semplici azioni di attacco e difesa di una postazione. Inoltre possono essere anche organizzati scenari che riproducono interventi realmente effettuati da militari nel corso della storia, come la cattura di Osama Bin Laden, con protagoniste varie forze speciali, quali i famosissimi Navy Seals Devgru.

La maggior parte dei club di softair scelgono autonomamente dei setup omogenei di squadra, alcuni sono immaginari o prendono ispirazione da loadout di veri e propri corpi speciali, dando vita a quella branca del softair che viene chiamata “reenactment”. Ad esempio se un club decide di seguire lo schieramento NATO, prevederà un abbigliamento e delle repliche di armi europee o statunitensi, come ad esempio mimetiche di Paesi come Stati Uniti, Italia, o Inghilterra, e copie di armi fabbricate da ditte come Colt e Beretta. Va però assolutamente precisato che in Italia è illegale indossare loghi e simboli o gradi di reparti appartenenti alle Forze Armate o di polizia italiane.

Questa breve descrizione, che non riuscirà mai a sostituire le emozioni del gioco tattico provate sulla propria pelle rende soltanto in parte l’idea di come sia questo sport, ormai sempre più diffuso e che per qualcuno costituisce un vero e proprio lavoro.

 

Di MICHELANGELO BUONPENSIERO 2’I