Il Cartello di Medellin

Il narcotraffico è il traffico internazionale di stupefacenti, considerato uno delle principali fonti di entrate delle organizzazioni criminali di “stampo mafioso”, nonché dei cartelli della droga.
Tra i cartelli della droga si ricorda quello di Medellin, con base appunto nella città di Medellin, in Colombia, operante negli anni settanta e ottanta in America del Sud, America Centrale, America del Nord ed Europa.
Dalla nascita fino al declino, oltre a Pablo Escobar e Carlos Lehder, il cartello ha avuto altri noti e spietati capi tra i suoi fondatori come Rodriguez Gacha, i fratelli Ochoa e Griselda Blanco nel territorio statunitense.
A metà degli anni 70 la richiesta di cocaina cominciò a salire vertiginosamente: i colombiani iniziarono ad importare la coca dalla Bolivia e dal Perù, che, nelle prime raffinerie clandestine nella foresta amazzonica, venivano trasformate in pasta di coca per ottenerne la sintesi della cocaina. Il traffico di cocaina dalla Colombia conobbe un rapido sviluppo, trasformandosi in un decennio in un impero internazionale della droga.
Dietro la creazione vera del Cartello c’è però un fattore scatenante: il 12 novembre 1981 il contingente M-19 aveva sequestrato Marta Ochoa, sorella degli Ochoa, chiedendo un riscatto. I fratelli organizzarono allora una riunione invitando oltre duecento boss della droga: il cartello di Medellin era nato.
All’ inizio degli anni ottanta, il cartello si accordò con esponenti militari di destra, proprietari terrieri e funzionari di multinazionali per fondare l’organizzazione paramilitare Màs che giurava “Muerte à Secuestradores” seminando il terrore in gran parte del territorio colombiano. Oltre le formazioni paramilitari l’esercito di sicari del cartello per anni ha compiuto centinaia di omicidi ed attentati a coloro che si opponevano e a volte anche ai loro famigliari ed ignari passanti.
Anche con la fine dell’organizzazione di Carlos Lehder, il Cartello di Medellin continuò a dominare il mercato internazionale della droga con almeno quindici tonnellate di cocaina al giorno esportate solo nel territorio statunitense e oltre venti miliardi di dollari all’anno che arricchivano il patrimonio del cartello e di Escobar. Un immenso patrimonio solo in parte riciclato negli investimenti e nelle banche, quel che rimaneva veniva semplicemente pesato, confezionato e conservato in depositi.
Mentre Pablo Escobar era considerato un benefattore dalla popolazione per le sue donazioni, il potere del cartello si era consolidato con la corruzione. Alla lista di assassini tra agenti di polizia, giudici, giornalisti e politici che si opponevano al cartello, si aggiunsero quelli di avversari nella guerra della droga, molti innocenti ne furono travolti. Il Cartello continuò a difendere il suo impero della droga con migliaia di omicidi, tra gli assassini e sicari più feroci si ricordano Popeye e La Quica.
Quando fu eletto, il presidente Gaviria dichiarò guerra ai narcotrafficanti braccandone i capi e uccidendone alcuni negli scontri, compreso Pablo Escobar, e reintroducendo l’estradizione per consegnare gli altri alle autorità statunitensi. Mentre del cartello di Medellin rimaneva solo la devastante memoria, sorgevano altri sodalizi criminali tra gli ultimi sopravvissuti ed altri narcotrafficanti, continuando così la violenta storia dei Cartelli Colombiani.

 

Di Aurora Galli

Traduzione di Aurora Galli

 

 

 

Medellin Cartel

Drug trafficking is considered one of the main sources of income for criminal organisations of the “mafia style” as well as drug cartels.
One of the drug cartels is the Medellin Cartel, based in the city of Medellin, Colombia, which operated in South America, Central America, North America and Europe in the 70s and 80s.
From its inception until its decline, in addition to Pablo Escobar and Carlos Lehder, the cartel had other known and ruthless leaders among its founders such as Rodriguez Gacha, the Ochoa brothers and Griselda Blanco in the United States.
In the mid-1970s, the demand for cocaine began to soar: Colombians began to import cocaine from Bolivia and Peru, which, in the first clandestine refineries in the Amazon rainforest, were transformed into coca paste to produce the synthesis of cocaine. Its trafficking from Colombia developed rapidly, becoming an international drug empire within a decade.
But behind the actual creation of the Cartel, there is a trigger: On 12th November 1981, the M-19 contingent had seized Marta Ochoa, sister of the Ochoas, demanding a ransom. The brothers then organized a meeting inviting over two hundred drug bosses: The Medellin Cartel was born.
In the early 80s, the Cartel reached an agreement with right-wing military representatives, landowners and multinational officials to found the paramilitary organization Màs, which swore “Muerte à Secuestradores” and spread terror throughout Colombia. In addition to the paramilitary formations, the Cartel’s army of hitmen has carried out hundreds of murders and attacks on opponents and sometimes their relatives and unsuspecting passers-by for years.
Even with the end of Carlos Lehder’s organization, the Medellin Cartel continued to dominate the international market with at least 15 tons of cocaine a day exported to the United States and over $20 billion a year enriching the assets of the Cartel and of Escobar. An immense wealth only partially recycled in investments and banks, what was left was simply weighed, packaged and stored in deposits.
While Pablo Escobar was considered a benefactor by the population for his donations, the Cartel’s power was consolidated through corruption. In addition to the list of killers among police officers, judges, journalists and politicians who opposed the cartel, there were also those of opponents in the war on drugs, many innocent people were overwhelmed. The Cartel continued to defend its drug empire with thousands of murders, the most aggressives murderers were Popeye and La Quica.
When he was elected, President Gaviria declared war on drug traffickers, hunting down their leaders and killing some in the clashes, including Pablo Escobar, and reintroducing extradition to hand over the rest to U.S. authorities. While the Medellin Cartel remained only a devastating memory, other criminal associations arose between the last survivors and other drug traffickers, continuing the violent history of the Colombian Cartels.