IL RE E IL SUO GIULLARE

Margaret George (USA, 1943) impiega 15 anni per giungere alla stesura definitiva di questo libro, frutto di un’attenta analisi di una vasta bibliografia, di tre soggiorni in Inghilterra e di una prima stesura manoscritto di circa 3000 pagine.

“Il re e il suo giullare” è un romanzo storico che parte da una finzione letteraria: l’autrice finge che re Enrico VIII abbia scritto, durante il corso della sua vita, la sua autobiografia e che questa venga ritrovata, dopo la sua morte, dal suo giullare di corte.

Nonostante le oltre 900 pagine il romanzo è molto scorrevole, avvincente e si legge velocemente.

Ha il grande pregio di mettere in luce gli aspetti umani di Enrico VIII.

Ci viene narrata la vita del Re attraverso i racconti della sua infanzia fino ad arrivare alla fine dei suoi giorni (i rapporti con i genitori, il fratello e le sorelle, i suoi studi inizialmente indirizzati alla carriera ecclesiastica, il suo “innamoramento per Caterina di Aragona già in tenera età, il suo diventare re in giovane età, le limitazioni di essere re nel riuscire a stringere amicizie sincere…). Il libro ci presenta un nuovo aspetto di Enrico VIII, non più solo come il sovrano noto ai più come dispotico, sanguinario e dalle troppe mogli: sposato per ben sei volte, condannò a morte due delle sue mogli (una è Anna Bolena, madre di Elisabetta I) e ne ripudiò altre tre fu anche colui che promosse lo scisma anglicano proclamandosi capo della Chiesa inglese, per avere la possibilità di “divorziare” e risposarsi. Quello che emerge dalle pagine della George è un uomo con le sue paure e i suoi timori, le sue passioni e i suoi desideri. Un uomo che con la sua continua ricerca di amore ed amicizia, fa spesso scelte sbagliate che a tratti lo portano sull’orlo della “pazzia”, un uomo che si accorge di non potersi fidare di nessuno, un uomo che si ritrova solo, solo come spesso sono soliti esserlo gli uomini di potere.

Da leggere assolutamente soprattutto se appassionati del genere.

 

Di NINA DE BLASI