• Home
  • Blog
  • Articoli
  • La prospettiva aerea di Leonardo da Vinci… è un capolavoro

La prospettiva aerea di Leonardo da Vinci… è un capolavoro

La prospettiva aerea è una modalità di rappresentazione della realtà su una superficie piana, utilizzando con criterio il colore e tenendo conto della densità dell’atmosfera interposta.

I concetti dedicati alla prospettiva aerea  e ai colori sono illustrati ne Il Trattato della pittura di Leonardo da Vinci e altri insegnamenti sul comportamento dei colori nel paesaggio sono contenuti sempre nel primo capitolo.

Nel paragrafo 258 in particolare parla della prospettiva aerea e dice: 

Evvi un’altra prospettiva, la quale chiamo aerea imperocché per la varietà dell’aria si possono conoscere le diverse distanze di varî edifici terminati ne’ loro nascimenti da una sola linea, come sarebbe il veder molti edifici di là da un muro che tutti appariscono sopra l’estremità di detto muro d’una medesima grandezza, e che tu volessi in pittura far parer piú lontano l’uno che l’altro; è da figurarsi un’aria un poco grossa. Tu sai che in simil aria le ultime cose vedute in quella, come son le montagne, per la gran quantità dell’aria che si trova infra l’occhio tuo e dette montagne, queste paiono azzurre, quasi del color dell’aria, quando il sole è per levante. Adunque farai sopra il detto muro il primo edificio del suo colore; il piú lontano fàllo meno profilato e piú azzurro, e quello che tu vuoi che sia piú in là altrettanto, fàllo altrettanto piú azzurro; e quello che tu vuoi che sia cinque volte piú lontano, fàllo cinque volte piú azzurro; e questa regola farà che gli edifici che sono sopra una linea parranno d’una medesima grandezza, e chiaramente si conoscerà quale è piú distante e quale è maggiore dell’altro.”

Questa tecnica fu apportata nei dipinti da Leonardo da Vinci, che osservando la realtà, si rese conto che ogni elemento non è marcato da una linea netta e infatti tramite studi scoprì che l’aria non è del tutto trasparente, ma che ha un colore tendente all’azzurro, dato dalla maggiore densità in prossimità del suolo, che rende le maggiori altezze più trasparenti, infatti ad esempio le montagne appaiono più nitide nelle parti alte.

Dal paragrafo 256 del II trattato della pittura infatti vi è una parte riguardante le montagne, riportata qui di seguito:Quella montagna distante dall’occhio si dimostrerà di piú bell’azzurro, che sarà da sé piú oscura; e quella sarà piú oscura, che sarà piú alta e piú boschereccia, perché tali boschi mostrano i loro arbusti dalla parte di sotto per essere forte alti”.

Ecco quindi che tale prospettiva ricerca le variazioni di intensità luminosa e di gradazioni di toni in rapporto alle distanze, allo spessore dello strato d’aria interposto e alla posizione della sorgente luminosa.   

Dall’osservazione dei dipinti si può ipotizzare che Leonardo ottenesse una sfocatura sia in in stesura, delineando a grandi linee gli elementi secondo la distanza, sia attraverso una sfocatura ottenuta utilizzando il polpastrello o una pezza di stoffa sul colore fresco, o ancora diluendo il colore nel legante per ammorbidire le linee.

La sfocatura delle linee dei paesaggi come alberi, case e montagne poteva essere ottenuta con un pennello secco per le pitture murali o con una stoffa, soprattutto in cotone, che veniva picchiettata e lievemente strisciata.

Dopo la prima stesura seguivano velature, ovvero apposizioni di colore semitrasparenti e liquidi, ottenuti con un’elevata presenza di medium o diluente. Dopo aver steso una vernice finale, stendeva un colore azzurrino sugli oggetti o sui monti distanti, senza che il colore fosse troppo coprente, per dare effetto dell’aria e dell’aria grossa.

La velatura data sul quadro asciutto e verniciato provocava anche una diminuzione del “profilato” cioè della lindezza delle linee di contorno a distanza. 

Questi vari passaggi erano fondamentali per la riuscita del dipinto in modo realistico come quelli di Leonardo, infatti già da prima artisti avevano provato a riprodurre la realtà, ma utilizzando tecniche diverse i risultati non riportavano in modo così veritiero la realtà; quindi da Vinci così stabilì regole pittoriche per riuscire a portare maggior concretezza possibile. 

Correlata alla prospettiva aerea mise a punto la tecnica dello sfumato, che consisteva nell’applicazione di stesura sulla base del colore, di sottili strati di pigmenti tendenti spesso verso il bianco, che così davano un effetto simile a quello che normalmente realizza l’aria in natura.

Delle opere più famose della prospettiva aerea, come la Gioconda, le Vergini delle rocce ecc, analizziamo l’Annunciazione

Questo dipinto che è ora esposto alla Galleria degli Uffizi a Firenze, è stato realizzato nel 1472. Maria e l’Arcangelo sono rappresentati all’esterno dell’abitazione di Maria. La Vergine si trova esattamente al centro dell’angolo del muro esterno, mentre l’Arcangelo è posizionato a sinistra, in mezzo a un giardino con molti fiori.  La scena è studiata nei minimi particolari, anche matematici e geometrici:  viene introdotta la prospettiva aerea, il centro di fuga combacia con il centro del dipinto. Utilizzando giochi di colore studiati e la luce, creò una profondità nel dipinto: colori chiari, freddi e sfumati, sulle tonalità dell’azzurro lontano e caldi in primo piano, che sono accentuati anche dalla luce del sole che illumina le figure in primo piano. 

 

Di Giulia Barbieri

            

 

 Fonti:

https://restaurars.altervista.org/leonardo-lo-sfumato-e-la-prospettiva-aerea-cosa-sono-e-come-si-ottengono/#:~:text=Per%20Giorgio%20Vasari%2C%20lo%20sfumato,contorni%20con%20l’atmosfera%20circostante.

https://it.wikipedia.org/wiki/Prospettiva_aerea

 

https://amp.it.google-info.cn/292154/1/prospettiva-aerea.html

 

https://www.stilearte.it/leonardo-da-vinci-cose-la-prospettiva-aerea-e-come-si-ottiene/#:~:text=La%20prospettiva%20aerea%20%C3%A8%20una,questo%20concatenato%20mutamento%20delle%20tinte%2C

 

https://angoloarte.altervista.org/TRATTATO.htm

 

https://www.analisidellopera.it/leonardo-da-vinci-annunciazione/