• Home
  • Blog
  • Articoli
  • Lecce, iscrizione ebraica a Palazzo Adorno: “Non è questa la casa di Dio?”

Lecce, iscrizione ebraica a Palazzo Adorno: “Non è questa la casa di Dio?”

Lecce, iscrizione ebraica a Palazzo Adorno recita “Non è questa la casa di Dio?”

PALAZZO ADORNO

Il Palazzo è costituito da piano seminterrato, piano rialzato e primo piano (con alcuni locali a secondo piano di epoca recente).

Realizzato in tufo ed in pietra leccese, presenta membrature disomogenee sia nei materiali, sia nelle caratteristiche costruttive; le murature sono in genere a corpo multiplo, con nucleo interno, ma anche, specie a primo piano, a corpo unico in tufo con conseguenze non lieve snellezza delle strutture, tenuto conto dell’altezza delle scale.

Fu costruito verso il 1568 dal genovese Gabriele Adorno,  generale della marina imperiale di Carlo V, su disegno dell’architetto Gabriele Riccardi. Il prospetto, asimmetrico, è tuttavia elegante ed armonioso. La facciata, maestosa e severa a un tempo, è a bugnato liscio, che diventa sfaccettato e a rilievo nell’androne, per poi appiattirsi nuovamente sul vano scala che conduce al piano nobile. Sulla facciata spicca lo stemma dei Personé, che abitarono il Palazzo per qualche tempo, prima che questo fosse ceduto all’Amministrazione Provinciale di Lecce.

Gli ambienti sotterranei erano destinati alle cucine e ai depositi. Qui si possono vedere, infatti, delle cisterne all’interno delle quali i domiciliati riponevano le provviste alimentari, in modo che si mantenessero fresche più a lungo possibile. Questa parte nascosta è altrettanto spettacolare, grazie alla presenza del fiume Idume.

I lavori di restauro in questi ambienti sotterranei, hanno restituito un frammento di iscrizione ebraica di notevole interesse storico. La pietra, su cui l’epigrafe è incisa in eleganti caratteri del ‘400, costituisce l’architrave di una latrina ricavata in uno spesso muro divisorio ed aperta su entrambi i lati del muro stesso.

DESCRIZIONE DELL’EPIGRAFE: (FOTO)

Superficie della pietra recante l’iscrizione: cm 55X 30 cm

Posizione: sovrasta lo scarico fognante, posto al centro del vano

Altezza delle lettere: 5 – 6 cm

Testo: “Non è questa la casa di Dio?” (Genesi 28, 17)

Provenienza dell’architrave: unica reliquia della sinagoga, situata a destra, rispetto a Santa Croce.(La sinagoga fu distrutta durante le Guerre)

Ricco di decorazioni e fastoso nell’aspetto, l’edificio è caratterizzato  da un bellissimo ed elegante  cortile  a loggia finemente decorato. Particolari decorazioni antropomorfe , geometriche e floreali arricchiscono tutte le superfici , facendo vibrare  la luce da lontano. Nell’androne si concentrano le sculture e le decorazioni, con stemmi e ritratti a rilievo ,soprattutto dei capitelli, delle volte e della loggetta, a testimonianza del succedersi delle famiglie che  hanno abitato l’edificio. Anche il portale d’ingresso ed  il cortile interno , assai artistico, sono finemente decorati.

Alcuni di questi elementi sono: le bugne quadrate, l’ordine obliquo, l’ordine palmato, l’arco vegetale, stemmi e ritratti.

Il primo piano è quello “nobile”, le cui stanze e saloni erano la residenza dei proprietari. Risale alla metà circa del ‘700 la costruzione della loggia a tre fornici , per intenderci dove sbocca la scala. Tale costruzione costituisce una nota stonata in quanto altera l’originaria simmetria di quella facciata e deturpa la soluzione decorativa dell’ingresso agli ambienti di questo piano, caratterizzata dalla sobria architrave che unifica le tre aperture.

Di particolare interesse sono gli affreschi di Gianserio Strafella, venuti alla luce  verso la fine del 1998, nelle ultime fasi del restauro del Palazzo. Questi affreschi decoravano una nicchia ricavata sulla parete sinistra dell’androne e chiusa da un’elegante cornice di chiara matrice riccardiana. Sembrava celare un’antica finestra, ma , purtroppo, manca tutta la decorazione della parete di fondo, mentre rimane frammentaria quella collocata nell’intradosso dell’arco che delimita la nicchia.

Affreschi della nicchia: Gli affreschi di questa nicchia sono stati realizzati per un esclusivo progetto devozionale . Al centro dell’arco, perno attorno a cui tutto ruota, è la figura dell’Eterno Padre, sul semiarco di sinistra storie della vita di Cristo, su quello di destra, figure di Santi. Spiccano le figure di San Giorgio e San Cristoforo, che accolgono il visitatore che entra nel palazzo: San Giorgio è il patrono di Genova , città d’origine dei Loffredo, e San Cristoforo, il Santo che, raffigurato con proporzioni gigantesche, faceva da guida al viandante e accoglieva gli ospiti

La data di realizzazione di questi affreschi è deduttiva : gli affreschi vanno collocati dopo il 1568, anno di completamento del Palazzo, e prima del 1573, anno accertato della morte del pittore (Strafella).

Gli interventi di restauro effettuati hanno rivelato un intonaco di spessore sottile, con la superficie pittorica residua offuscata e coperta da  sporco, polvere, residui di vecchie malte e di cemento. Si è ottenuto il riequilibrio cromatico degli affreschi con l’utilizzo dell’acquerello.

INTERVENTI DI RESTAURO

Il Palazzo fu acquistato dalla Provincia di Lecce nel 1952 e, da quel momento, comincia un dibattito sul riuso del Palazzo: nel 1958, Beniamino Barletti, ispettore onorario di Lecce, propose ,invano, di adibire il Palazzo a Galleria d’arte. Nel 1972, l’architetto Franco Minissi propose di destinarlo a “Istituto di Cultura”.

Gli interventi di restauro sono stati posti in essere dal 1989 al 1998 ed hanno fatto sì che il  Palazzo divenisse una struttura destinata ad ospitare attività con finalità culturali, affidate anche a soggetti esterni (UNICEF, CCRR, organizzatori di Conferenze-stampa per promuovere eventi , presentazione di libri,…)

Classi dell’indirizzo turistico

Anna Giulia Parlangeli  2ATT

Sofia Liaci 2 ATT

Aurora De Matteis 2ATT

Paladini Denise 2ATT

Anastasia Ruggio 3 ATT

Sara Cazzolla 3ATT

Sarah Chiavaroli 3ATT

Giulia Calasso 4ATT

Alessia Ingrosso 4 ATT