Lettera dal futuro_A.N.

27 Marzo 2041

Cari genitori,

vi scrivo questa lettera per ringraziarvi per tutto quello che avete fatto per me; vi sembrerà strano detto così e vi domanderete: perché lo dice ora?

Ve lo spiego immediatamente: mezz’ora fa la vostra cara nipotina Leyla mi ha chiesto di raccontarle il 2020 perché doveva fare un progetto assegnato a scuola.

Devo essere sincera, non è stato facile ricordare l’anno della pandemia e tanto meno raccontarlo a mia figlia, mi sono fatta coraggio e ho iniziato parlando dell’improvvisa quarantena dopo le vacanze di carnevale: inizialmente ero felice di quella ‘’vacanza’’ che sarebbe dovuta durare una o al massimo due settimane, non potevo sapere che sarebbero stati tre lunghi mesi.

La situazione in Italia era tragica, tutti erano chiusi nelle proprie case sperando di tornare a scuola e soprattutto di lavorare, purtroppo molte persone in quei mesi sono rimaste senza lavoro e reddito, abbandonate da tutti e tutto, pure dallo stato.

Per fortuna non è stato il nostro caso, mi ricordo di quanto mamma ha cercato di aiutare le persone in difficoltà anche da lontano tramite beneficenze e raccolte di fondi, grazie a te ho imparato l’importanza dell’aiutare e dello stare accanto alle persone bisognose. “Non fare mai quello che non vorresti che gli altri facessero a te” lo ripetevi sempre, tanto che è diventata la tua frase.

A casa nostra il tempo della quarantena procedeva lentamente, al mattino seguivo le videolezioni, una novità per me che non sapevo nemmeno usare bene il computer, tanto meno ero abituata a passarci cinque o sei ore al giorno; il pomeriggio dopo pranzo solitamente mi spostavo in giardino a fare i compiti e prendere il sole, era il mio momento preferito della giornata, i pensieri negativi svanivano e intorno a me c’era solo tranquillità, musica e un gatto randagio che amava le nostre rose.

La sera aiutavo mamma a preparare la cena oppure papà ad annaffiare le piante mentre mio fratello più piccolo giocava col gatto.

Dopo cena mi ricordo che guardavamo un film tutti insieme mangiando qualche snack e poi tutti a dormire.

Questa è stata la nostra quotidianità durante la quarantena, ho cercato di viverla nel modo più felice possibile rimanendo positiva, purtroppo dopo un po’ quella nuova quotidianità non faceva più per me, nonostante avessi la mia famiglia vicino, sentivo la mancanza di abbracciare le mie amiche, di andare in Bosnia dalle nonne o semplicemente di andare a correre.

Questa mancanza lentamente si è trasformata in tristezza e preoccupazione, che è svanita soltanto dopo un anno, non è stato per niente facile superarla, e se non ci foste stati voi probabilmente non ce l’avrei mai fatta, dovete sapere che ve ne sarò per sempre grata.

Quando avete notato che non ero più la stessa siete intervenuti senza esitazione, avete cercato di rallegrarmi e farmi capire di non essere mai sola.

A Giugno finita la quarantena e la scuola mi avete permesso di uscire il più possibile per recuperare il tempo perso di quei tre mesi, non ve l’ho mai detto ma adottando questo comportamento mi avete reso più forte, aiutato e compreso.

L’estate 2020 è stata molto bella, tutti sembravano felici perché la vecchia normalità stava ritornano lentamente tra di noi, a settembre anche le scuole hanno riaperto anche se con molte restrizioni ed io ero felice, sapevo che c’era bisogno di regole e le rispettavo perché non volevo ritornare nuovamente in quarantena.

Ma poi le restrizioni ogni mese continuavano ad aumentare, ormai non si sapeva più cosa si potesse fare e cosa no, il culmine è stata la chiusura delle superiori, dopo di che la mia ansia è continuata ad aumentare andando ad influire anche sulla mia salute.

A Dicembre ho detto addio al 2020, un anno che non dimenticherò mai, un anno che ha segnato la mia adolescenza, un anno particolare per tutti i suoi aspetti, un anno che non vorrei rivivere mai più.

Grazie di esserci sempre stati mamma e papà.

A. N.