IL MOVIMENTO BLACK LIVES MATTER

Black Lives Matter (BLM), tradotto come “le vite dei neri contano” è un movimento attivista allargatosi fino a livello mondiale, nato all’interno della comunità afroamericana impegnato nella lotta contro il razzismo di cui sono vittime sia a livello sociale che politico. Questa organizzazione organizza regolarmente delle manifestazioni per protestare contro gli omicidi sistematici delle persone nere da parte della polizia, nonché questioni più estese quali profilazione raziale, brutalità della polizia e disuguaglianza raziale nel sistema giuridico degli Stati Uniti.

STORIA

Il movimento è nato nel 2021 in risposta all’omicidio in Florida del diciassettene Trayvon Martin. Il ragazzo disarmato fu colpito dal poliziotto George Zimmerman in seguito a una lite. Le fondatrici sono Alicia Garza, Opal Tometi e Patrisse Cullors: la Tometi è una scrittrice di Brooklyn e Alicia Garza e Patrisse Cullors sono due attiviste molto conosciute all’interno della comunità transgender californiana. Iniziò a comparire sui social media l’hashtag #BlackLivesMatter in seguito all’assoluzione di Zimmerman e ottenne visibilità grazie a proteste di strada in seguito alla morte di altri due afroamericani, anch’essi brutalmente uccisi a agenti di polizia, nel 2014. I due ragazzi erano Micheal Brown e Eric Garner e le loro morti provocarono numerose rivolte a Ferguson e a New York. Nel 2015, gli attivisti del BLM presero parte alle discussioni sulle elezioni presidenziali degli USA del 2016 e le fondatrici dal 2014 al 2016 hanno esteso il loro progetto iniziale a una rete di oltre 30 rami locali. Dal 25 luglio del 2020, a seguito della morte dell’afroamericano George Floyd in tutti gli Stati Uniti ma anche in varie parti del mondo si sono verificate varie proteste pacifiche.

 

IDEOLOGIE

Qui di seguito alcuni dei principi ispiratori che animano il movimento BLM:

  • volontà di creazione di una rete internazionale di sostegno dei neri
  • avversione al sessismo, misoginia e ambienti in cui la figura dell’uomo sia centrale
  • centralità dell’identità nera, baricentro di ogni rivendicazione di giustizia sociale
  • rispetto e sostegno delle differenze e delle comunanze, promuovendo un ambiente dove prevalgono empatia, libertà, giustizia e pace reciproci
  • promozione della lotta contro il privilegio “cisgender”, a sostegno degli individui neri transessuali, in special modo delle donne nere transessuali
  • promozione di una rete intergenerazionale, libera dall’ageismo

 

LA STORIA DI GEORGE FLOYD

il 25 maggio del 2020 in Minneapolis era una città normale, dove il coronavirus sembrava la principale preoccupazione, come del resto in tutte le città degli Stati Uniti. Intorno alle 20 di quel giorno tutto era destinato a cambiare: Floyd era entrato in un Cup Food per comprare delle sigarette. Sospettato aver pagato con delle banconote false, e dopo essersi rifiutato di restituire le sigarette il negoziante ha chiamato subito il 911. La richiesta di intervento è stata fatta alle ore 20:01 e sette minuti dopo è arrivata la polizia. Due agenti, Thomas K. Lane e J. Alexander Kueng, hanno raggiunto Floyd alle 20:09 e alle 20:14 il cittadino ammanettato è caduto a terra forse per un primo malore. Intanto Lane e Kueng avevano già chiesto l’arrivo di rinforzi e alle 20:17 erano arrivati altri due poliziotti: erano gli ufficiali Tou Thao e Derek Michael Chauvin. Alle 20:19 dalle telecamere di sorveglianza si vede Floyd con la faccia a terra sulla strada accanto all’auto della polizia, con Chauvin che lo blocca tenendo iln suo ginocchio sul collo di Floyd. A quel punto la scena è divenuta di dominio pubblico: alcuno hanno filmato la scena con i loro cellulari. Si nota, in particolare, Floyd immobilizzato a terra ed impossibilitato a muoversi, con l’ufficiale Chauvin che continuava con il ginocchio a premere sul collo dell’arrestato.

Alle 20:22 gli agenti hanno quindi chiamato un’ambulanza e i medici hanno soccorso Floyd privo di conoscenza, portando il ferito presso l’Hennepin County Medical Center. Poche ore dopo, il cittadino afroamericano verrà dichiarato morto. Negli USA è diventato un caso mediatico già dal 26 maggio e il coronavirus era già passato in secondo piano; sono state organizzate subito numerose proteste e il gesto di Chauvin è stato considerato come un episodio razzista e portato avanti appositamente contro una persona di origine afroamericana.

La percezione della gente riguardo il BLM, cambia a seconda dell’etnia di appartenenza. La frase “All Lives Matter” traduzione di “tutte le vite contano”, è nata in risposta al Black Lives Matter ma è stata criticata per aver respinto il messaggio di BLM. Successivamente alla sparatoria di due agenti di polizia a Ferguson, dei sostenitori della polizia hanno creato l’hashtag #BlueLivesMatter. Infine, alcuni attivisti peri i diritti civili non sono d’accordo con le tattiche di protesta usate da Black Lives Matter.

HOUEDOUTO JOSIANE

POLESE GABRIELE

MASCIOPINTO VINCENZO

PINTO ALESSANDRO

GONNELLA MATTEO