Officine Libertà. L’Onda della Madonnina /RECENSIONI 2A

La storia di Attilio e la Piera raccontata da Fogliazza

di Nicholas Ligato

Il 16 febbraio 2021 è stato registrato lo spettacolo di Fogliazza “Il mare a Milano”: parla dello sciopero dei tram a Milano che nel marzo del 1944 paralizzò la città e segnò l’inizio della rivolta contro l’occupazione nazifascista.

Secondo me lo spettacolo è stato molto bello e la storia affascinante con delle frasi veramente belle e significative ad esempio quando, alla fine dello spettacolo, Marco chiede alla signora se era ancora in tempo per il tram e la signora risponde: “sei ancora in tempo”; anche se il tram era già passato varie volte, il significato è quello che c’è sempre tempo. Bella anche un’altra frase che dice la Piera: “le uniche balle che hanno gli uomini sono quelle che raccontano”

Ma ci sono anche stati dei punti che non mi hanno colpito molto; all’inizio, ad esempio, mi era sembrato sembrato un po’ noioso ma poi la storia è tornata a essere bella e interessante.

I personaggi sono Attilio il protagonista, la Piera moglie di Attilio,  Marco il nipote di Attilio e la Piera. Fogliazza è stato molto bravo a interpretare i vari personaggi.

Il grande successo di Gianluca Foglia

di Xhoni Qalliaj

Lo spettacolo Officina e Libertà nasce per la prima volta nel 2014 in via Teodosio a Milano, dentro le storiche officine di ATM, per volontà della Sezione ANPI-ATM di Milano e dalla collaborazione con Gianluca Foglia. Protagonisti sono un padre e una madre, il figlio, i nonni; “i figli devono sapere” dice Attilio, 90 anni, al nipote e per farlo racconterà di quel mare che venne a Milano, nel marzo 1944, cambiando la coscienza del popolo milanese. Il grande sciopero dei tranvieri paralizzò la città, mostrando la forza di cui era capace il popolo. Ne seguì la più feroce rappresaglia, il più alto numero di arresti e deportazioni dall’occupazione tedesca che non spense, tuttavia, ciò che il più grande sciopero avvenuto in Italia dall’ascesa del fascismo e la più imponente agitazione operaia nell’Europa occupata dai tedeschi avevano avviato: la via alla resistenza. Attilio, che ha vissuto quel marzo, confida al nipote quel ricordo, affinché sappia da dove nasce la libertà di un giovane di oggi, il cui dovere è quello di difenderla. La metafora del mare è la chiave per esprimere con efficace semplicità la portata di quei giorni: hai mai fermato un’onda? Non si può. Il mare a Milano è una favola per trasmettere ai ragazzi, attraverso la narrazione orale, musica e disegno dal vivo, che la Storia non è solo bella, ma che è stata scritta, nel coraggio e nella paura, dal popolo. Lo spettacolo è pienamente consigliato.

Il mare a Milano

di Varsa Vajant Hakumar

“Il mare a Milano” è uno spettacolo teatrale che parla della seconda guerra mondiale. Noi lo abbiamo visto in classe, tramite la scuola. Questo spettacolo è stato messo in scena da Gianluca Fogliazza e Manuele Cappa.

Lo spettacolo parla di Marco, il protagonista principale, che mentre stava aspettando il tram 37 vede una coppia di adolescenti davanti a un grande portone e gli ricorda i suoi nonni. Il ragazzo non voleva andare a scuola perché non aveva fatto un compito. A lui venne in mente il nonno Attilio e la nonna Piera che si erano incontrati per la prima volta  proprio in un tram visto che entrambi lavoravano per ATM. I nonni in seguito avevano avuto un figlio, Guido, chiamato così perché doveva guidare, che avrà poi un figlio, Marco. In seguito a Milano le cose peggiorarono: tutti dovettero stare a casa al sicuro. Nonostante ciò i nonni e gli altri abitanti furono portati via dai soldati in posti isolati per colpa della guerra.

Lo spettacolo ha un unico atto in cui lo sfondo era nero e Gianluca disegnava su tela le varie scene con sottofondo musicale.

Consiglierei molto di vedere questo spettacolo, perché pur parlando della guerra, è molto toccante e riesce a coinvolgere gli spettatori dentro la storia.

“Il mare a Milano” spettacolo di Gianluca Foglia in arte “Fogliazza”

Un’opera che unisce il teatro ad un evento significativo come lo sciopero a Milano.

di Marina Fodor

L’artista in questione spiega attraverso la recitazione un particolare periodo della storia, cioè la seconda guerra mondiale. Lo spettacolo è accompagnato dalla dolce musica di Emanuele Cappa, un amico d’infanzia dell’attore, e dai suoi splendidi disegni che arricchiscono alcune delle scene presentate. Ma parliamo ora della trama della storia che in certi casi è tratta dalla vera e propria realtà. Tutto parte ad una fermata in cui un certo Marco sta aspettando che passi il suo tram quando dall’altra parte della strada vede due ragazzi che stanno parlando del fatto di andare o meno a scuola quel giorno dato che c’era sciopero; sentendo quelle parole a Marco venne in mente suo nonno, Attilio, che gli aveva raccontato di quella volta in cui conobbe sua moglie Piera, una bellissima donna ammirata da molti tra cui l’uomo che poi la uccise: ma questo, Attilio, non lo raccontò mai direttamente a Marco, glielo scrisse in una lettera perchè per lui era troppo difficile parlarne, eppure riteneva giusto che il nipote lo sapesse.

Il nonno gli parlò molto della nonna ma anche del periodo fascista che aveva vissuto sulla sua pelle, gli parlò dello sciopero e di mille altre cose per cui lui e sua moglie avevano sofferto ma anche di cose che gli hanno strappato un sorriso, insomma lo spettacolo è basato sui ricordi, sulle emozioni, sul dolore che anche noi spettatori possiamo sentire dentro di noi anche se non come le hanno sentite quelli che sono vissuti prima di noi e hanno visto con i loro occhi, non attraverso foto o filmati la morte o la vita, l’abbandono a se stessi o la speranza di poter sopravvivere, il terrore o in alcune situazioni la forza di andare avanti per i propri cari e, perchè no, anche solo per noi, per un futuro più bello e senza discriminazioni di razza, sesso, religione, colore o cultura.

Ecco, è questo che ho provato guardando lo spettacolo ed è per questo che non faccio assolutamente nessuna critica. La storia è narrata alla perfezione e mi sono piaciute molto le immagini, quindi consiglio pienamente lo spettacolo a tutti e sono molto contenta di averlo visto.

Il mare a Milano

di Aya Griche

Gianluca Foglia racconta la storia di un ragazzo, Marco, che alla fermata del bus vedendo due ragazzi si ricorda dei suoi cari nonni, Attilio e Piera. A me questo racconto mi è piaciuto tantissimo, come quando l’attore disegna i personaggi del racconto, devo dire che è stato narrato molto bene, però a raccontare secondo me dovevano essere più persone, non una sola.

Recensione dello spettacolo ‘Officine Libertà’

di Mahmoud Hamouda

La storia di Milano raccontata da un bambino che si chiama Marco e che stava aspettando il tram per andare a scuola ma lui non voleva andare la scuola; poi ha guardato in strada, ha trovato due ragazzi, ha ricordato del suo nonno Attilio; poi andato Marco a lavorare nel tram c’e’ una ragazza che lavora con lui, si chiama Piera; poi loro due si sono amati, sposati e hanno avuto un bambino. Un giorno Piera e Marco stavano lavorando, poi è venuto un maiale o un porco attaccato a loro due; Marco è scappato ma Piera no;  un giorno Marco si è svegliato ma lui non ha sentito la voce delle persone, ha guardato dalla finestra non ha trovato niente.

Lo spettacolo di Fogliazza: il più bello finora.

di Kevin Sancho De La Torre

Lo spettacolo di Gianluca Foglia chiamato  “Il mare a Milano”.

E’ stato lo spettacolo più bello che ho visto, per i sentimenti che trasmette, perché la storia è molto bella; parla della seconda guerra mondiale e quindi è un argomento molto sensibile.

Fogliazza è stato molto bravo a raccontare la storia cioè con una passione adatta e in un modo molto serio.

Il chitarrista ha tutti i miei complimenti: è stato molto attento a non saltare neanche un pezzo.

Ecco perché secondo me è lo spettacolo più bello finora.

Il mare a Milano

di Desirée Perez

Lo spettacolo che abbiamo visto ha come protagonista GIANLUCA FOGLIA; secondo me è stato bello da un lato e noioso dall’altro, per me è stata bella la versatilità del protagonista nell’interpretare i diversi personaggi di questo video; mi ha particolarmente colpito, è una storia che mi è piaciuta molto. Si parla di Piera e Attilio che si sono conosciuti sul tram dato che entrambi lavoravano in ATM. L’attore ha anche un bellissimo modo di disegnare, e poi con la musica di sottofondo, ancora più rilassante. Non mi sono piaciute invece due storie: quella del porco e quella del ragazzo che amava il calcio. Comunque consiglio molto questo spettacolo a un pubblico di qualsiasi età.

Il mare a Milano, un grande evento

di Diego Ciccotti

Il narratore e artista Gianluca Fogliazza narra la storia di Attilio e Piera durante la seconda guerra mondiale, ed è basato su di una storia vera.

Gianluca Fogliazza ha esposto la vicenda con disegni, parole e gesti: mi sono piaciuti molto i giochi di parole tra Mesquartin, il porco oppure la maiala (Bice-Duce-Duce-Bice). Ho apprezzato molto anche la storia. Bello anche il fatto che disegnasse, anzi che rappresentare tutto con le parole. Alcune parti invece erano noiose, ad esempio quella iniziale. Altre volte secondo me si perdeva il discorso, come nella parte dei 10/100/1000, fino a quando Attilio dice al fascista “se aspetti che te lo dica attaccati al tram”; comunque, uno spettacolo davvero bello; anche il chitarrista molto bravo così come la morale del racconto.

Il mare a Milano

di Marwa El Baze

Gianluca Foglia racconta di un ragazzo, Marco, che si ricorda dei suoi nonni a una fermata del bus vedendo due ragazzi. I suoi nonni, Attilio e Piera: un racconto bellissimo raccontato a voce e da disegni con musica in sottofondo.

Dal mio punto di vista era molto carino e significativo: ci dovrebbe essere più gente che racconta storie sulla guerra; non mi è piaciuto soltanto il fatto che l’attore fosse solo, ma ho trovato tutto davvero molto bello.

Recensione de ‘Il mare a Milano’

di Manuel Vrapi

“Le uniche balle che hanno gli uomini sono quelle che raccontano”

Inizia così il racconto del fascismo a Milano. La storia inizia in un modo un po’ noioso però andando avanti diventa sempre più avvincente e le parole dell’attore sono sempre espresse in modo corretto e con coinvolgimento. Anche i disegni sono molto belli, così come anche la musica di sottofondo, realizzata da un chitarrista molto bravo che azzeccava sempre il momento giusto per cambiare brano. Lo spettacolo teatrale dura un’ora e mezza e si consiglia molto la visione.

Il mare a Milano di Fogliazza

di Youssef Arfaoui

Questo spettacolo, intitolato “Officine e libertà”, parla e spiega il fascismo durante la seconda guerra mondiale. Lo spettacolo parla di Marco che sta aspettando il 37 alla fermata, e a un certo punto vede un portone: si ricorda a quel punto dei suoi nonni Attilio e Piera, conosciutisi sul tram; la Piera lavorava come tante donne, all’epoca, perchè gli uomini andavano in guerra. Attilio e Piera si sono frequentati e hanno avuto un figlio durante la guerra; Piera viene però catturata e maltrattata dai fascisti, mentre Attilio riesce a scappare; l’assassino di Piera si chiama Mescuartin, il capoccia del gruppo fascista, chiamato anche porco.

La cosa che mi è piaciuta di più nello spettacolo è quando Piera dice ad Attilio “le uniche balle che hanno gli uomini sono quelle che raccontano”. Lo spettacolo è bello ma questo lavoro doveva essere, secondo me, fatto con più persone e non soltanto da Fogliazza.