Nel Molise che non esiste…

Avete mai sentito parlare del Molise? La Regione che non esiste? Beh, vi assicuro che è piccola, ma esiste, resiste e … conserva!

Ebbene sì! In 3 piccolissimi paesi del Molise è ancora gelosamente conservato e parlato un antico idioma della lingua croata, il croato antico o per meglio dire il “Na Naso”. Curiosi vero? E allora cominciamo dal principio.

All’inizio del XVI secolo, insidiati dai Turchi, alcuni popoli slavi, soprattutto quelli della regione croata della Dalmazia, fuggirono nei paesi vicini quali la Romania, l’ Austria, il Nord Italia. Altri scelsero la fuga via mare, arrivando sulle coste adriatiche dell’Abruzzo e del Molise.

Si ritiene che le autorità dell’epoca “smistarono” gli “schiavoni” (da slavi/schiavi= schiavoni) verso l’entroterra, per ripopolare paesi totalmente rasi al suolo da terremoti o devastati dalle pandemie.

Nelle radici storiche di molti paesi abruzzesi e molisani troviamo infatti, riferimenti agli avvenimenti di cui sopra. Un esempio per tutti, il paese abruzzese di Schiavi d’Abruzzo, ne porta addirittura ancora il nome.

Ma è solo in Molise e solo nei 3 piccoli paesi di  Montemitro, il mio paese, (“Mundimitar”),  San Felice (“Filic”) e  Acquaviva Collecroce (“Kruc”),  che si parla ancora comunemente il Na Naso.

Qui, gli slavi, arrivati più di 500 anni fa, si stabilirono coltivando i campi e restando isolati per molti secoli, riuscendo così a tramandare usi e costumi, a conservare le antiche tradizioni e, seppure solo oralmente, la loro lingua.

Pensate che fino ai primi anni del ‘900, nessuno in Croazia (l’allora Jugoslavia), sapeva dell’esistenza di queste “comunità slave sopravvissute nel Sud d’Italia”. Il primo a parlarne fu lo slavista e filologo Milan Resetar che nel 1911 pubblicò “Die Serbokroatishem kolonien suditaliens”.

Da allora le 3 piccole comunità sono oggetto di studio da parte di linguisti, storici, slavisti e filologi e molti libri sono stati pubblicati sia in Italia che in Croazia.

Finalmente, con la legge 482 del 1999, il Croato Molisano viene riconosciuto come lingua minoritaria storica da tutelare.

Molteplici sono le attività degli enti locali e delle associazioni culturali volte alla tutela e alla conservazione della  lingua, che, tramandata solo oralmente, rischia l’ estinzione, anche a causa del calo demografico: istituzione di sportelli linguistici, pubblicazione di dizionari, racconti, poesie, libri di cucina e sulla vita contadina. Organizzazione di eventi e scambi culturali con i “fratelli dell’altra sponda del mare”.

Nel 2009 i tre paesini vengono addirittura omaggiati della visita del Capo di Stato Croato, Stepan Mesic e, dopo di lui anche tante altre autorità, Ambasciatori, Consoli, fino alla grandissima visita della bellissima Presidente Kolinda Grabar Kitarovic nel 2018. Di lei ricordiamo il monito ai politici locali: “mantenete la lingua e migliorate le strade”.

Chissà se le parole di Kolinda sono state ascoltate? Venite a verificarlo di persona! Per arrivare a Montemitro, ad esempio, dovrete prendere la SS. Trignina verso Isernia per poi lasciarla e prendere la SP 98. Dopo 5 minuti vi sembrerà di essere arrivati in un paese “straniero”, pur essendo in Italia.

Sentirete parlare una lingua a voi sconosciuta, non un dialetto. Vedrete cartelli stradali bilingue, la gente vi saluterà per strada, anche se non vi conosce, e  l’aria… non è come quella della città.

Nel mio paese, la domenica in Albis, si festeggia Santa Lucia (Sveta Luca) in una piccola chiesetta in campagna. Vi dico solo che se vi capita di partecipare a questa festa, mangerete i dolci più buoni del mondo, ma… dovrete “aggiudicarveli” all’asta!

Vi lascio nel mistero dunque e.… vi aspetto, ma non come turisti, come ospiti!

 

di Alessandra Giorgetta