Ddl Zan, che cosa c’è da sapere

<<Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità>>
Il nuovo disegno di legge proposto da Alessandro Zan, deputato del PD, è stato approvato alla camera nel Novembre 2020 ma bloccato al Senato.
Cosa prevede?
Come riportato sopra il Ddl Zan prevede una multa (fino a 6000 euro) o il carcere (dai 6 mesi ai 4 anni di reclusione) per chi istiga a commettere o commette violenze e discriminazioni e partecipa o aiuta organizzazioni aventi tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione o alla violenza; l’introduzione di una giornata nazionale contro l’omofobia (17 Maggio), dedicata alla promozione della cultura, del rispetto, dell’inclusione, e al contrasto dei pregiudizi e delle discriminazioni, oltre che l’istituzione di centri antiviolenza e l’annessione di offerte formative e programmi di sensibilizzazione nelle scuole primarie.
Dal punto di vista penale è concessa la sospensione condizionale attraverso il lavoro in favore delle associazioni di tutela delle vittime dei reati.
Sotto l’aspetto finanziario si prevedono 4 milioni di euro l’anno per i centri che prestano assistenza legale, sanitaria, psicologica e vitto e alloggio alle vittime di reati di odio, violenza e discriminazione.
Cosa vuol dire?
Per genere, o sesso, si intende qualunque manifestazione esteriore di una persona che sia conforme o contrastante con le aspettative sociali; per orientamento sessuale si vuole indicare qualunque attrazione sessuale o affettiva nei confronti di persone di sesso opposto, dello stesso sesso o di entrambi i sessi; si definisce identità di genere qualsiasi identificazione percepita e manifestata di sé, in relazione al genere, anche se non corrispondente al sesso e indipendentemente dall’aver concluso un percorso di transizione.
Arianna Magrì VE