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La parità di genere dal punto di vista di una madre. Intervista

La donna è al pari dell’uomo? – la parità di genere dal punto di vista di una madre

La parità di genere, argomento tanto odiato quanto discusso, è uno degli obiettivi principali che le donne hanno cercato di raggiungere negli ultimi decenni, se non nell’ultimo secolo.

Si tratta di una “condizione ideale” nella quale uomini e donne ricevono gli stessi trattamenti e le stesse opportunità e nella quale vengono garantiti gli stessi diritti a tutti, indipendentemente dal genere della persona. In molti pensano che la parità sia stata già raggiunta anni fa ma, come sottolineato nella comunicazione relativa alla strategia per la parità di genere 2020-2025, secondo la Commissione europea finora nessuno Stato membro ha realizzato la parità tra uomini e donne.

Vediamo ora l’intervista di Laura, madre di due figlie, che ci ha dato il suo parere in merito.

  • Qual è la tua definizione di parità di genere?
  • Ritengo che dare una vera e propria definizione non sia una cosa facile, specialmente con i concetti e i pregiudizi che la società ci ha impresso, ma cercherò di fare del mio meglio. Per me, la parità di genere consiste nel considerare tutte le persone, a prescindere dal sesso, uguali. Si tratta di una parità che coinvolge tutti gli aspetti della vita, dai diritti del singolo, al ruolo in famiglia fino al ruolo in ambito lavorativo. Prendendo appunto l’esempio del lavoro, si può dire che c’è stato un miglioramento, un tempo alle donne non era permesso di fare determinati lavori, mentre ad oggi possono fare qualsiasi professione preferiscano, penso che questo sia un traguardo importante.
  • Pensi che la parità di genere sia stata raggiunta?
  • No, non credo proprio. Al contrario, penso che siamo ancora molto lontani dal raggiungere la parità. Basta pensare che le donne, in moltissimi casi percepisce uno stipendio nettamente inferiore rispetto all’uomo, per il semplice fatto di essere donna. Sempre riguardo all’ambito lavorativo c’è da dire anche che le donne sono spesso vittime di discriminazioni e critiche per il fatto di aver scelto di avere una carriera piuttosto che avere una famiglia, e non sia mai scelgano di fare entrambi! C’è sempre questa immagine distorta della donna che vede il suo unico ruolo a casa, a badare ai bambini, che fa trovare la cena in tavola al marito quando torna dal lavoro. Perché non potrebbe essere il contrario? Sarebbe anche meglio se invece ci fosse collaborazione. Più in generale direi che la donna è ritenuta spesso inferiore all’uomo, meno intelligente, meno importante e con minori capacità. Quindi no, non abbiamo raggiunto la parità di genere.
  • Cosa credi si possa fare per migliorare la situazione della donna?
  • Certamente un fattore che potrebbe influire molto sulle discriminazioni delle donne e, in generale, del loro trattamento sarebbe quello di migliorare o rafforzare le leggi contro la violenza sulle donne, assicurare una maggiore protezione per tutte e soprattutto assicurarsi che queste leggi siano rispettate. Una donna di qualsiasi età che subisce violenze e trova il coraggio di denunciare, non viene presa sul serio e non vengono presi provvedimenti in tempo per evitare che il peggio accada. Un altro importante passo avanti sarebbe quello di dare maggiori possibilità lavorative, ad esempio essere assunte per le proprie capacità, e non per il proprio aspetto fisico, o concedere maggiori cariche istituzionali; ci sono davvero troppe poche donne in politica. Infine direi che un fattore di rilievo per il raggiungimento della parità sarebbe l’eliminazione della tassa rosa. Si tratta di un’ulteriore discriminazione infondata contro le donne, un ostacolo in più all’uguaglianza. Non ha senso che noi siamo costrette a pagare più degli uomini per gli stessi prodotti.
  • Da madre, come ti senti ad avere due figlie in un mondo senza uguaglianza?
  • Questa è una domanda interessante. Ad essere sincera mi sento un po’amareggiata, nonostante le mie figlie siamo la mia gioia più grande, a volte non posso fare a meno di pensare che avere dei maschi sarebbe stato meglio, perché la loro vita sarebbe stata molto più semplice. Mi preoccupo per la loro sicurezza e spero che non diventino mai vittime di violenze e molestie. Inoltre mi sento un po’ insicura per quanto riguarda il loro futuro, mi chiedo se avranno la possibilità di trovare un lavoro stabile per garantirsi un’autonomia che in molte non hanno. Ho sempre pensato che uno degli obiettivi più importanti nella vita di una donna sia quello di raggiungere l’indipendenza.                                                                                                                              Rita Miceli, IV C SIA