TREDICI PASSI NELLA PASTICCERIA ITALIANA

Prima di addentrarci alla scoperta dei dolci italiani più rinomati e che hanno fatto parlare di noi in tutto il mondo, vediamo di capire dove e come questa tradizione culinaria sia nata.

Scoprire dove e quando sia nata la pasticceria italiana è molto complicato perché si deve fare un viaggio complessivo nel mondo del passato, partendo dall’antico Egitto, dove le prime forme di preparati dolciari e la lievitazione ebbero origine, continuando poi con l’introduzione dei datteri ripieni di noci e mandorle dell’antica Roma, usati ancora oggi nel sud Italia.

Nel periodo medioevale si ebbero le prime fonti scritte a cui si può ricondurre ad una sorta di ricettario. Il periodo rinascimentale invece vide un considerevole aumento della produzione dolciaria e le ricette si affinarono sempre di più, avvicinandosi maggiormente al nostro modello di pasticceria. La scoperta dell’America non solo aprì la strada a un nuovo mondo, ma portò grossi cambiamenti nella storia dei dolci: la scoperta del cacao e la barbabietola da zucchero sono alcuni dei più chiari esempi. Nel ‘600 si vide invece la comparsa delle prime torte farcite, ma sarà solo con l’arrivo del 700, inizio 800, che comparvero finalmente le prime torte con impasto di burro uova e cioccolato.

L’Italia vanta una ricca produzione artigianale per quanto riguarda il mondo della pasticceria, un patrimonio di ricette dal valore inestimabile, non solo nel gusto, ma anche per le tecniche e le materie prime usate.

Partiamo con il nostro tour dai re della pasticceria siciliana: i cannoli, famosi in tutto il mondo, sono nati da una ricetta antichissima che risale ai tempi dell’antica Roma. Solitamente sono ripieni di una ricotta, meglio se di pecora, e vengono guarniti con frutta candita o gocce di cioccolato per poi essere spolverati da un velo di zucchero che fanno di questo dolce una vera prelibatezza.

Altro dolce di origine siciliana conosciuto e golosissimo è la Cassata.

Un dolce dalle molteplici varianti sparse in tutta la penisola: da quello siracusano, al messinese, fino alla cassata napoletana che si differenzia per la ricotta e la glassatura con zucchero fondente detta naspro. Ogni versione, a modo suo, rende questo dolce buonissimo, dagli ingredienti freschissimi.

Un’altra isola italiana che vanta dolci prelibatezze è la Sardegna, tipico di questa regione troviamo un dolce fritto la Sebadas chiamato anche Seadas o Sevadas. Esistono due versioni di questo buonissimo dolce quella con il formaggio cotto, la più popolare, e quella invece con il formaggio crudo detta anche “a sa mandrona” ( in modo pigro) in cui il formaggio è grattugiato sopra.

Torniamo sulla terra ferma per degustare il famosissimo Pasticciotto, dolce tipicamente salentino, reso celebre dal maestro pasticcere Luigi Sabella nel ‘900, anche se la ricetta ha radici molto più antiche e resta un vero simbolo della pasticceria salentina, grazie soprattutto alla sua fragrante frolla e alla sua dolcissima crema.

Passiamo poi a Napoli incominciando con il dolce tipico pasquale: la Pastiera. Una ricetta ricca che simboleggia la rinascita, su tutte le tavole napoletane durante questa festività.

Un’altra ricetta carica di effetto, ma di sicuro molto buona. sono le sfogliatelle napoletane; ne troviamo di due tipi: le sfogliatelle ricce fatte con la pasta sfoglia e le sfogliatelle frolle fatte con la pasta frolla.

Infine un altro dolce, da una storia curiosa, tipico della tradizione napoletana è la torta caprese.

Si crede che il re di Napoli volendo sposare una principessa austriaca, amante della Sacher, volle omaggiarla riproducendo il dolce, non si sa però se i pasticceri designati nell’impresa fecero un errore involontario o meno , ma diedero vita a questa prelibatezza tutta napoletana.

Anche gli Struffoli sono dolci tipici campani del periodo natalizio, la ricetta viene copiata in tutta la penisola sotto diverse interpretazioni ma che sia chiamata cicerchiata in Molise, Abruzzo e Marche; cicerata in Calabria e Basilicata, essa è e rimane una prelibatezza per il palato.

Salendo la penisola un dolce laziale tipico è il Maritozzo con la panna, dolce molto semplice risalente all’antica Roma. La tradizione vuole che il fidanzato ne offra uno alla futura sposa da qui appunto il nome maritozzo.

 

Si giunge a Ferrara con la torta Tenerina, una torta, proprio come fa già intendere il nome, dall’animo dolce e dalla crosticina caratteristica che ne suggella la particolarità. In dialetto ferrarese veniva chiamata anche torta tacienta cioè appiccicosa proprio per la parte così cremosa.

Una torta legata alla città di Mantova, ma tipica del centro nord è la Sbrisolona, il nome deriva da briciola grazie alla sua consistenza irregolare. Una torta di origine contadina, nata nel periodo dei Gonzaga, ma che con il passare del tempo ha subito evoluzioni che l’anno resa più raffinata ed elegante. La ricetta originale era chiamata le tre tazze perché gli ingredienti venivano dosati in modo uguale con una tazza.

Saliamo al nord per incontrare un dolce diffuso in tutta Europa: lo Strudel, dolce tipico del trentino, ma con origini molto antiche, sembra infatti che la sua ricetta originaria risalga al 8° secolo a. C., ma dolci simili compaiono anche nell’antica Grecia. Questa ricetta di sicuro ha viaggiato molto è ha lasciato lungo il suo cammino di crescita innumerevoli varianti.

Ma il dolce forse più famoso in assoluto e conosciuto in tutto il mondo è il Tiramisù. Le origini di questo dolce sono ancora contese tra due nostre regioni, il Veneto e il Friuli- Venezia Giulia, anche se i biscotti usati prendono il nome dalla regione della Savoia. Questa ricetta vede oggi molteplici varianti tutte di raffinato gusto, ma ciò non toglie che il tiramisù resta il dolce in assoluto più diffuso e amato non solo dal palato degli italiani e ma dal mondo, in poche parole un dolce moderno per eccellenza!

Sara Ferrari 3AL