Anche durante i giorni di Pasqua, rimane in vigore il regolamento concernente i viaggi all’estero presente nel Dpcm del 2 marzo 2021, il quale permette di viaggiare fuori dalla propria nazione per motivi turistici anche partendo da una regione in zona rossa.
Riguardo a questo fatto, salta subito all’occhio una contraddizione: com’è possibile che un individuo, che nella sua regione non può uscire dalla sua dimora se non per motivi di comprovata necessità, prenda un aereo, magari anche passando per un’altra regione perchè il volo non era disponibile negli aeroporti della propria, per andare in un’altro stato per motivi turistici – quindi, di comprovata non-necessità – senza trasgredire nessuna norma?
Una motivazione sensata a questo dilemma non la riesce a dare neppure quel concilio che detiene il potere legislativo nel nostro paese, il governo, il quale, però, prova disperatamente a mettere una toppa al problema: infatti, il ministro della Salute, Roberto Speranza, in data 31 Marzo 2021 promulga un’ordinanza che regola gli ingressi, obbligando chi arriva da alcuni Paesi specificati in una lista ad effettuare 5 giorni di isolamento con successivo tampone: il che, di conseguenza, dovrebbe scoraggiare che aveva scelto di prendersi qualche giorno di vacanza.
Tuttavia, anche nella toppa stessa si nota immediatamente un’altra contraddizione: se per fare una vacanza all’estero basta qualche giorno di isolamento e un tampone, per quale motivo sono vietate vacanze e viaggi in territorio italiano?
Su questo punto, rimangono profondamente indignati gli operatori del turismo italiano, tra cui il presidente degli albergatori romagnoli, Bruno Bianchini: “mentre si tengono chiusi i flussi turistici interni, si può tranquillamente volare sulle spiagge estere con un paio di tamponi. E’ abbastanza incomprensibile questa disparità: non sappiamo nemmeno come definirla tanto ci sembra astrusa”.
Dunque, la questione dei viaggi all’estero per turismo si può riassumere come una gigantesca contraddizione che sempre ma soprattutto in un periodo così delicato andrebbe evitata all’interno delle norme di un paese.
TRAVEL ABROAD FOR TOURIST PURPOSES GRANTED EVEN DURING EASTER: A GIANT CONTRADICTION
Even during the days of Easter, the regulation concerning travel abroad in the Dpcm of March 2, 2021 remains in force, which allows you to travel outside your own country for tourist reasons even starting from a region in the red zone.
Regarding this fact, a contradiction immediately jumps to the eye: how is it possible that an individual, who in his region cannot leave his home except for reasons of proven necessity, take a plane, perhaps even passing through another region because the flight was not available in the airports of one’s own, to go to another state for tourist reasons – therefore, of proven non-necessity – without violating any rules?
A reasonable motivation for this dilemma is not even able to give that council that holds the legislative power in our country, the government, which, however, desperately tries to fix the problem: in fact, the Minister of Health, Roberto Speranza, on March 31, 2021 promulgates an ordinance regulating the entrances, forcing those arriving from some countries specified in a list to carry out 5 days of isolation with a subsequent buffer: which, consequently, should discourage that he had chosen to take a few days of holiday.
However, even in the patch itself we immediately notice another contradiction: if a few days of isolation and a tampon are enough to take a holiday abroad, why are holidays and travels in Italian territory prohibited?
On this point, the operators of Italian tourism remain deeply indignant, including the president of the Romagna hoteliers, Bruno Bianchini: “while the internal tourist flows are closed, you can safely fly to foreign beaches with a couple of pads. This disparity is quite incomprehensible: we don’t even know how to define it so much it seems abstruse to us “.
Therefore, the issue of travel abroad for tourism can be summed up as a gigantic contradiction that always but above all in such a delicate period should be avoided within the rules of a country.
IVAN CAPORALE 2C
