Il patrimonio artistico italiano

L’Italia sembra avere la curiosa caratteristica di rifiutare le vie di mezzo. In ogni
classifica figuriamo infatti o nelle primissime posizioni oppure ben sotto la media
internazionale. Nella prima categoria, oltre che il cibo e la moda, rientra sicuramente
il numero e la qualità di siti turistici del nostro paese, che non a caso Dante definì
“bel”. Dal mare alla montagna, dalle colline a splendidi specchi d’acqua, da città
storiche a sperduti borghi e monasteri, l’Italia presenta una varietà di bellezze unica,
tale da garantirle, appunto, il primo posto mondiale per numero di siti UNESCO. Io
stesso, italiano di quasi 19 anni, non solo non ho ancora visitato molti i luoghi di
maggiore interesse della nazione, ma neppure della mia città, Roma, e continuo
giornalmente a scoprirne di nuovi.


Eppure sembreremmo scivolare all’ultimo posto per il modo in cui valorizziamo il
nostro patrimonio. Siamo infatti ottavi nel mondo per introiti ricavati dal turismo
internazionale, nonostante una tale, schiacciante superiorità in fatto di bellezza (non
me ne vogliano spagnoli e francesi).


Quando viaggio all’estero noto come molte altre nazioni riescano a dare grandissimo
valore a luoghi, edifici e reperti che sono abituato a vedere persino vicino casa,
costruendo attorno ad essi un’enorme macchina turistica. E’ facile dunque dire che la
differenza viene fatta dal modo in cui queste bellezze vengono non solo conservate,
ma soprattutto presentate. Credo sia necessario pubblicizzare l’Italia non soltanto
all’estero, ma anche dentro i nostri stessi confini. Una delle cose che più mi disturba
è infatti la consapevolezza che non solo morirò senza aver visto tutto ciò che il mio
paese poteva offrire, ma non essendo neppure a conoscenza di queste offerte. Per
aiutarvi nell’impresa di raccogliere tutti i siti italiani degni di nota vi segnalo un
palazzo che di recente mi è capitato di vedere su internet e che non credo sia molto
conosciuto. Si chiama Rocchetta Mattei, un castello isolato nel bolognese che, dalle
foto, ha fatto nascere in me un’incredibile curiosità.
Sempre di recente ho scoperto che esiste un sito ufficiale italiano del turismo. Il fatto
che non sia curato in ogni dettaglio e che non sia affatto pubblicizzato, almeno in
Italia, la trovo una cosa gravissima. Io partirei infatti da quello per far rinascere il
turismo nostrano. In un mondo sempre più digitale e dominato dal marketing, saper
pubblicizzare un sito curato, efficace e di qualità diventa estremamente importante.
Personalmente avevo immaginato la creazione di “pacchetti” turistici, di diversa
durata e che prevedessero itinerari specifici, ad esempio alcuni legati all’avventura,
altri al mare, altri ancora alle città attraverso le epoche storiche o magari quelle
rinascimentali. Insomma una spettro ampissimo di offerte, personalizzabili e
guidate, attraverso un sistema di mezzi di trasporto dedicati a questa campagna e
luoghi di soggiorno affiliati, hotel, agriturismi, centri termali, con la condizione
fondamentale di un personale capace di accogliere stranieri e quindi di parlare
fluentemente almeno l’inglese.


Tutto ciò, condiviso all’estero, renderebbe il turismo italiano noto in tutto il mondo e
colonna portante del PIL nazionale, oltre a promuovere la cura di siti abbandonati e
una dimensione più cosmopolita, al passo coi tempi.

Daniele Giuli