Il valore della memoria

La memoria ha assunto oramai un’importanza notevole, poiché ci permette di ricordare gli orrori che l’essere umano ha compiuto nel corso della storia. Ci sono molti episodi inerenti a questo tema, primo fra tutti la persecuzione degli ebrei da parte dei nazifascisti; infatti è ben noto ciò che quest’ultimi hanno dovuto affrontare in modo particolare tra il 1935 (promulgazione delle Leggi di Norimberga ) e il 1945 (fine della Seconda Guerra Mondiale). Prima dell’ascesa del Terzo Reich, la popolazione ebraica fu oggetto di una persistente discriminazione nell’antica Grecia e nell’antica Roma, nel periodo di affermazione della religione islamica e anche nel periodo dell’Illuminismo. Ciò che è stato tramandato oralmente e in forma scritta dai pochi sopravvissuti ci ha permesso di scoprire approfonditamente la natura malvagia dell’uomo, come ad esempio durante la Seconda Guerra Mondiale, quando gli ebrei furono sistematicamente perseguitati e successivamente deportati nei cosiddetti lager nazisti. “Se questo è un uomo” di Primo Levi è una delle varie testimonianze che ci è pervenuta, il cui obiettivo è quello di stimolare in modo particolare le nuove generazioni a non dimenticare quanto accadde circa settant’anni fa, affinché esse comprendano l’orrore di questi tragici eventi e possano prendere rigorosamente le distanze dai nuovi movimenti nazifascisti, sempre più in aumento al giorno d’oggi.

Il nostro compito è quello di custodire tali ricordi per evitare di commettere i medesimi errori e di ricordare non solo coloro i quali hanno perso la propria vita a causa di alcune malsane ideologie, ma anche chi è stato vittima di episodi discriminatori solamente per essere considerati colpevoli della loro diversità. Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un incremento di episodi di antisemitismo e razzismo nel nostro Paese, che testimonia come si stia diffondendo un linguaggio sempre più propenso all’odio e alla violenza e come ci siano persone che, nonostante tutto ciò che la storia ci ha insegnato, sembrano addirittura sorvolare la questione.

Tuttavia va evidenziato come siano esistite persone che abbiano salvato vite altrui, mettendo in pericolo sé stessi, talvolta sacrificandosi. Tra queste fila vi sono anche ufficiali nazisti, uomini infiltratisi nei campi di sterminio che hanno messo a repentaglio la loro vita e numerosi cittadini, i quali hanno tentato nelle loro possibilità di prestare aiuto. Le nostre generazioni hanno il dovere di fare del bene per evitare che tutto questo possa accadere di nuovo, che tutto ciò che ha provato sulla propria pelle chi è stato torturato, deportato e discriminato non sia stato vano. Una società che oggi esalta ogni forma di libertà deve spingere la popolazione ad aprire la propria mente, rendendola consapevole di come nessuno sia diverso dall’altro nonostante ognuno di noi sia diverso dall’altro per le proprie caratteristiche psicofisiche. Il fatto che oggi gli insegnamenti della storia vengano meno, significa che l’uomo ha in buona parte fallito il proprio percorso evoluzionistico, poiché è sconcertante che tutt’ora si debba assistere a numerosi episodi di razzismo o antisemitismo, i quali scaturiscono dalla nostra errata concezione del diverso, inteso come un qualcosa che ci arrechi pericolo.

Inoltre colpisce anche come anche i dissidenti politici siano stati perseguitati. Soprattutto sotto il controllo di regimi dittatoriali essi sono stati privati insieme a tutta la popolazione della loro identità personale, con la conseguente perdita di ogni libertà di espressione. Alcuni, essendosi opposti politicamente contro il regime dominante, sono stati deportati nei lager dove molti di loro hanno perso la vita. Anche questo deve farci riflettere, poiché è importante che ognuno esponga le proprie idee per cercare di contribuire a rendere migliore l’intera umanità.

Mattia Compagnone